Cronaca
Mercoledì 29 Gennaio 2025
Problemi di salute per Alessia Pifferi, slitta il processo
IL PROCESSO. Abbandonò la figlia per cinque giorni a casa da sola e la piccola morì di stenti. Alla prossima udienza la decisione sulla richiesta di una nuova perizia psichiatrica.
Il processo d’appello a carico di Alessia Pifferi , che doveva aprirsi oggi - 29 gennaio - nel giorno in cui la piccola Diana avrebbe compiuto quattro anni, è stato rinviato al prossimo 10 febbraio. La donna, condannata all’ergastolo in primo grado per aver lasciato morire di stenti la sua bimba di appena 18 mesi, non ha potuto infatti essere presente all’udienza davanti alla Corte d’Assise di appello per problemi di salute. Il difensore Alessia Pontenani ha presentato un certificato medico dal carcere di Vigevano e chiesto il legittimo impedimento.
«Grave deficit cognitivo»
Il processo slitta quindi alla seconda settimana di febbraio, quando i giudici decideranno sulla richiesta della difesa, che ha sempre sostenuto che Pifferi soffra di un «grave deficit cognitivo», in merito una nuova perizia psichiatrica. Quella eseguita in primo grado l’aveva valutata capace di intendere e volere. Nel caso in cui la Corte decida di non procedere a ulteriori esami peritali, ci sarà comunque un altro rinvio per la discussione delle parti.
Abbandonò la figlia per 5 giorni
Secondo le motivazioni della sentenza della Corte d’Assise di Milano, la donna avrebbe abbandonato la bimba a casa da sola per cinque giorni e mezzo nel luglio del 2022, con a disposizione soltanto un biberon di latte e una bottiglietta d’acqua. Un lasso temporale che la madre aveva trascorso a casa del compagno nella Bergamasca, animata, secondo i giudici, da «un futile ed egoistico movente». Il 20 luglio, quando Pifferi tornò nell’abitazione di via Parea, nel quartiere Ponte Lambro di Milano, la piccola fu trovata senza vita nel suo lettino da campeggio, morta «di stenti e disidratazione».
Nell’aula in cui lo scorso 13 maggio la 38enne è stata condannata alla pena massima per omicidio volontario aggravato dai futili motivi, erano presenti anche la sorella Viviana e la madre Maria Assandri.
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