Cronaca
Domenica 24 Settembre 2023
Piogge record nelle valli, i numeri del venerdì nero: a Selvino picco di 430 mm all’ora
METEO. L’intensità dei temporali ha riempito in pochissimo tempo torrenti e fiumi. I dati di venerdì 22 settembre.
Danni tutto sommato limitati, ma sono stati spaventosi gli effetti del venerdì nero dal punto di vista meteorologico: torrenti gonfiati in pochi minuti, fiumi ai livelli di guardia, canali e vallette straripati. Come è potuto succedere? Si è trattato di una profonda saccatura in discesa dal Nord Europa verso il cuore del Mediterraneo che ha richiamato aria tiepida e molto umida dai quadranti meridionali, con conseguente risalita del sistema nuvoloso verso il Nord Italia. Un«disegno» meteorologico fra i peggiori che possano capitare per il territorio provinciale orobico, che presenta una morfologia molto particolare, costituita da una vasta pianura a cui segue, quasi nell’immediato, una fascia montuosa piuttosto elevata. Ed è proprio quest’ultima che, fungendo da sbarramento per le nubi provenienti da Sud, ha consentito alla perturbazione di scaricare ingenti quantitativi di pioggia sui crinali alpini e nelle vallate adiacenti, senza di fatto interessare la pianura.
I numeri della precipitazione
La quantità di pioggia caduta nell’arco dell’intera giornata di venerdì in montagna è stata notevole, compresa tra i 65 e 190 millimetri totali; per fare alcuni esempi, in alta Valle Seriana la stazione di Valcanale ha registrato circa 187 millimetri, 145 quella di Colere in Val di Scalve, 112 a Olmo al Brembo per la Valle Brembana.
I danni provocati dalla pioggia, però, vanno ricercati non tanto nei valori totali (che sono comunque elevati), ma nell’intensità di pioggia caduta in un dato tempo, espresso in millimetri all’ora; è questo parametro che più va tenuto in considerazione. Abbiamo avuto casi in cui l’intensità è stata di 250 millimetri ora con punte ben più elevate, come nel caso di Selvino, dove nelle tarde ore pomeridiane si sono registrati picchi di 430 millimetri ora; va detto che, per fortuna, intensità così elevate durano generalmente pochi minuti. Più episodi di questo tipo in poche ore, tuttavia, sono in grado di accumulare sul terreno moltissima acqua che viene rapidamente raccolta dalle vallette laterali per poi riversarsi violentemente nella valle principale.
La situazione a Gandellino
A seguito delle forti piogge che hanno causato un cedimento del muro di contenimento e in parte anche di una porzione del manto stradale, resterà chiusa a Gandellino almeno fino al 27 settembre la strada che, in località Val Fosca, da Gromo San Marino conduce alla frazione Foppi. L’ordinanza di chiusura è stata firmata dalla sindaca Flora Fiorina a seguito del sopralluogo di sabato mattina con geologo e protezione civile. Restano isolate quindi le 17 persone che risiedono oltre il cedimento, anche se, fortunatamente, prima della chiusura e del peggioramento della situazione, venerdì sera in molti sono riusciti a spostare i propri mezzi più a valle. Tra le persone che vivono nella zona, sono due i minori tra cui un bimbo che frequenta l’asilo e uno più piccolo, due le persone anziane. Vi sono poi anche due aziende agricole che potrebbero avere la necessità di effettuare rifornimenti. «La strada resterà chiusa finché non potremo garantire la riapertura almeno di una carreggiata e comunque valuteremo con i tecnici (geologo e ingegneri) il da farsi – spiega la sindaca – ora si può passare a piedi, ma è possibile utilizzare anche un sentiero nel bosco. Oggi (sabato, ndr) abbiamo avviato tutte le pratiche necessarie per la messa in sicurezza: abbiamo avanzato la richiesta per un intervento di somma urgenza, confidando di ottenere i fondi. Parliamo di massimo 100mila euro Iva inclusa, ma ne serviranno molti molti di più purtroppo».
Messa in sicurezza
La strada era difatti già sotto attenzione da diverso tempo. «Nonostante avessimo fatto degli interventi, la strada era monitorata costantemente – spiega la sindaca – dopo le piogge di due settimane fa avevamo individuato alcune crepe, e già in passato c’erano state in quella zona delle frane. Avevamo anche un progetto stimato in circa 500mila euro per metterla in sicurezza, ma ora con il cedimento sarà certamente superiore». L’obiettivo resta ora quello della messa in sicurezza e della riapertura della viabilità nel più breve tempo possibile.
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