Papa Francesco, l’abbraccio dei fedeli e il ricordo di chi gli ha vissuto vicino

IL LUTTO. Giovedì 24 aprile con «L’Eco di Bergamo» tredici pagine dedicate alla memoria del Santo Padre: il rapporto coi giovani, il ricordo dei Vescovi, e l’analisi verso il Conclave.

Roma

Il racconto del grande abbraccio a Papa Francesco, del fiume di persone che da mercoledì 23 aprile sta in fila delle ore per pochi secondi di ultimo saluto nella Basilica di San Pietro. Il racconto di quell’ultima missione sognata da Bergoglio: andare a Gaza. Le prime analisi verso il Conclave che si aprirà ai primi di maggio. Questo e molto altro nelle 13 pagine che L’Eco di Bergamo dedica al ricordo e alla memoria del Santo Padre scomparso lunedì 21 aprile.

Nel quotidiano - in edicola e nell’edizione digitale - l’intervista a Giuseppe Notarstefano, presidente dell’Azione Cattolica: «Il suo Pontificato un’enciclica di gesti e parole. È entrato subito nel cuore di molti». E il dolore del «suo» ospedale, il Bambino Gesù di Roma, con cui ha sempre avuto un rapporto speciale.

Verso i funerali

Quindi i preparativi per i funerali di sabato 26 aprile - con diretta su Bergamo Tv - e il grande puzzle dei leader mondiali: 170 le delegazioni in arrivo da tutto il mondo, in prima fila previsti sovrani, presidenti e primi ministri. E il rapporto coi giovani che ha avuto sempre nel cuore: «Li sapeva ascoltare e li sapeva spronare. Non era nemmeno tanto tenero con loro. Ma ogni volta trovava l’immagine giusta: magari non particolarmente profonda, ma comunque sempre molto efficace».

Interviste e ricordi

Poi l’intervista allo storico Andrea Riccardi, fondatore della Comunità Sant’Egidio, che ha conosciuto Beroglio già quando era Vescovo di Buenos Aires. Il ricordo di Romano Prodi, a Bergamo per dialogare con Nando Pagnoncelli sul suo ultimo libro, e di monsignor Luigi Ginami, che lavorando nella Segreteria di Stato ha vissuto Bergoglio da vicino: «Mi diede 3mila euro per costruire un campo da calcio a Challapalca, in un terribile penitenziario peruviano a 5.100 metri.

I Vescovi

Indimenticabile l’incontro con i volontari della «Passione di Yara», quel pallone firmato in regalo a Bergamo, oggi conservato in una teca: «Si fermò per qualche minuto, un momento indelebile», ricorda il presidente Ivo Mazzoleni. Poi il ricordo dei Vescovi: Paganelli, Mazza, Malvestiti, Gervasoni e Bonazzi delineano i tratti distintivi di Francesco.

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Leggi tutti gli approfondimenti nelle 13 pagine de L’Eco di Bergamo di giovedì 24 aprile

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