Cronaca
Mercoledì 19 Maggio 2021
Mattarella e il secondo mandato: «Sono vecchio, tra otto mesi potrò riposarmi»
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in visita mercoledì 19 maggio a una scuola elementare romana, sembra sfilarsi dalla possibilità di accettare un secondo mandato.
«Quando mi hanno eletto al Quirinale mi sono preoccupato perché sapevo quanto era impegnativo il compito. Ma due cose mi hanno aiutato: ho ottimi collaboratori ma soprattutto il fatto che in Italia in base alla Costituzione non c’è un solo organo che decide ma le decisioni sono distribuite tra tanti organi. Il presidente della Repubblica deve conoscere tutti, seguire tutti per poter intervenire con suggerimenti. Ma tra otto mesi il mio mandato di presidente termina. Io sono vecchio, tra qualche mese potrò riposarmi», ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella parlando con degli alunni di una scuola primaria di Roma. Poi rispondendo ad alcune domande, il Capo dello Stato ha detto che «la legge più importante è la Costituzione che contiene molte indicazioni: l’art 2 parla dei diritti inviolabili; subito dopo l’art 3 indica il valore dell’uguaglianza e questo è il diritto principale. Siamo tutti uguali di fronte alla legge, qualunque sia il colore della pelle, l’etnia, siamo tutti uguali. C’è una cosa che ci l’ha ricordato la pandemia, con tutti costretti a indossare le mascherine: siamo tutti uguali, questo è il fondamento dei diritti, l’uguaglianza dei cittadini».
«Aiutarsi vicendevolmente è molto importante, vale ovunque, vale in un grande Paese come l’Italia. Se ci si aiuta vicendevolmente si vive meglio, si sta meglio». Ma «da grandi questo si dimentica», ha aggiunto poi Mattarella. «Vivere insieme significa che ognuno ha bisogno degli altri e quindi aiutarsi rende migliore la vita di tutti quanti. Probabilmente questa è la cosa più importante. Stiamo passando attraverso un’esperienza molto grave, quella della pandemia che - ha aggiunto Mattarella - ci costringe ad avere le mascherine. In questo anno abbiamo imparato ancora una volta che dipendiamo gli uni dagli altri. Abbiamo avuto bisogno dei medici, degli infermieri, delle persone che al supermercato continuano a lavorare, e aiutare gli altri significa in definitiva aiutare se stessi. Quando ci si aiuta non soltanto ne riceve un beneficio la persona che viene aiutata ma anche colui che aiuta. Ogni tanto da grandi questo si dimentica e non ci si aiuta abbastanza e si vive peggio. Che cosa desiderate voi a casa, a scuola? L’armonia, la serenità, andar d’accordo? - ha chiesto poi retoricamente il presidente -. Ecco questo è quello che va fatto da bambini e da grandi. Aiutarsi vicendevolmente è la cosa più importante che tiene insieme e fa vivere meglio».
«Essere qui in questa scuola mi ha fatto pensare e voglio sottolineare una cosa: pensavo a come è importante aver riaperto le scuole, tutte le scuole, ed essere qui per sottolineare la ripresa della vita normale in Italia», ha detto ancora il presidente Mattarella in occasione della presentazione de «Il mio diario», l’agenda scolastica della Polizia di Stato in una scuola romana
© RIPRODUZIONE RISERVATA