Cronaca / Valle Brembana
Lunedì 06 Settembre 2021
Malore in campo a Villa d’Almè: il ragazzo di 16 anni è stabile
Ricoverato in Terapia intensiva all’ospedale Papa Giovanni XXIII. Il responsabile del centro sportivo è in contatto con il papà: «Dovrebbe essere fuori pericolo».
Sono stabili le condizioni del ragazzo di 16 anni che sabato poco prima delle 20 ha avuto un arresto cardiaco sul campo da calcio del centro sportivo di Villa d’Almè. Il giovane è ricoverato nel reparto di Terapia intensiva dell’ospedale «Papa Giovanni XXIII» di Bergamo.
«Ho sentito il papà – spiega il responsabile del centro sportivo – e mi ha detto che stamattina (ieri, ndr) volevano provare a risvegliarlo e poi fare tutti gli accertamenti del caso. Dovrebbe essere fuori pericolo».
Si sono vissuti attimi di spavento, sabato, quando il ragazzo (residente in un paese della zona) si è sentito male nella struttura di via Ronco Basso, dove stava giocando una partita di calcio con alcuni amici . Prima si è fermato dicendo di essere stanco, poi si è avviato verso la gradinata e si è accasciato a terra privo di sensi. Immediata la chiamata al Nue 112, vista la gravità della situazione che è apparsa subito chiara a tutti. Uno dei tecnici della società sportiva Asd Villa d’Almè Val Brembana, presente in quel momento con alcuni colleghi, è corso a prendere il defibrillatore in dotazione al centro e ha praticato le manovre di rianimazione in attesa dell’arrivo dell’ambulanza. Al centro sportivo sono arrivati l’automedica del 118 e un’ambulanza della Croce rossa di Villa d’Almè.
I soccorritori hanno continuato con le manovre di rianimazione e, una volta che ha ripreso a respirare, hanno trasportato d’urgenza il sedicenne all’ospedale «Papa Giovanni XXIII» di Bergamo, dove è ricoverato in prognosi riservata . Pare che un anno fa avesse avuto un problema simile e fosse stato sottoposto a una serie di accertamenti.
I genitori del ragazzino, subito avvisati dell’accaduto, sono andati direttamente in ospedale. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri del Nucleo radiomobile di Zogno.
© RIPRODUZIONE RISERVATA