L’appello dei sub: «Ci serve un sonar nuovo per cercare i dispersi nel lago»

LAGO D’ISEO. Dal 2006 recuperate 18 persone dai fondali. Ora la richiesta del gruppo Sub Monte Isola di un supporto per ultimare lo strumento sviluppato in sinergia con un’azienda di Calcio e il Politecnico di Milano

Sedici volontari che dal 2006 si occupano di cercare i dispersi nel lago, mappare i fondali, monitorare le spiagge, fornire assistenza agli eventi, ma soprattutto scandagliare le profondità del lago d’Iseo per individuare chi, caduto in acqua, non riesce più a riemergere. Dopo aver recuperato, in 18 anni di attività, 27 persone disperse e aver preso parte - tra le ultime «missioni» - alle ricerche della ventenne bavarese Chiara Mercedes Lindl, inghiottita dalle acque dell’alto Sebino l’1 settembre 2023 e mai ritrovata, nonostante un anno di incessanti operazioni di mappatura del fondale, ora il gruppo Sub di Monte Isola ha aperto una raccolta fondi online per acquistare la tecnologia utile ad approntare un nuovo «side scan sonar», uno strumento di ricerca a scansione laterale in grado di mappare la conformazione del fondale, individuando le sagome presenti anche ad alte profondità e localizzando target specifici.

Il «NavMax», così lo hanno chiamato, è stato sviluppato in collaborazione con un’azienda di Calcio e ora è in fase di ultimazione. «Questa attrezzatura è presente sul mercato con prezzi, purtroppo per noi, proibitivi – spiega Massimo Ziliani, presidente del gruppo di sub e volontari di protezione civile –. Questo non ci ha fermato, e in collaborazione con il Politecnico di Milano e la ditta Laser Navigation di Calcio abbiamo realizzato un’attrezzatura ad hoc per il nostro lago, partendo completamente da zero. Affinché sia operativa al cento per cento avrebbe bisogno di un ulteriore sensore e di un Gps di posizione, per un costo di 8mila euro».

È dall’inizio del 2024 che il sodalizio, sempre pronto a intervenire in caso di emergenza sia di giorni che di notte, ha dato il via a un’iniziativa di rinnovo e potenziamento delle attrezzature di ricerca strumentale. «Portare a termine questo progetto darebbe la possibilità alla nostra associazione di essere un punto di forza per tutto il lago – conclude Ziliani –, soprattutto per quanto riguarda la ricerca e il recupero di persone disperse».

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