Investito, muore a 32 anni: addio a Mauro
Era un volontario dei pompieri di Romano
Martedì 16 febbraio l’incidente nel sottopasso ferroviario: Mauro Nicoli stava cercando di riprendersi da una caduta in bici, poi un’auto l’ha investito. Trasportato in ospedale, si è spento prima di essere sottoposto a un delicato intervento. Il giovane prestava servizio nel distaccamento dei vigili del fuoco di Romano.
Si era seduto ai margini della carreggiata del sottopasso alla linea ferroviaria, per cercare di riprendersi da una brutta caduta dalla sua bicicletta, quando è stato travolto da un’utilitaria diretta verso il centro storico di Romano. L’auto che viaggiava sulla stessa corsia di marcia dove si era fermato lo ha centrato in pieno, trascinandolo per una ventina di metri sull’asfalto. Uno schianto tremendo che ieri, a distanza di alcune ore dall’accaduto, è costato la vita a Mauro Nicoli, operaio 32enne di Romano, conosciuto anche per essere uno dei volontari del distaccamento cittadino dei vigili del fuoco. Nello stesso distaccamento prestano servizio due dei suoi fratelli, Stefano e Alberto. Il 32enne ferito era stato ricoverato in prognosi riservata e gravissime condizioni all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Qui i medici hanno deciso di sottoporlo a un delicato intervento chirurgico per cercare di rimediare ai danni causati dall’investimento. Purtroppo le condizioni di Mauro Nicoli sono precipitate e per lui non c’è stato più nulla da fare.
Il 32enne, residente a Romano, era rimasto gravemente ferito nella tarda mattinata di ieri, dopo l’incidente accaduto lungo il tratto del sottopasso veicolare e ciclopedonale di viale Duca d’Aosta. Un episodio del quale sono stati testimoni un automobilista e una donna che era a passeggio col suo cane: quest’ultima, verso le 12,30, pochi attimi prima dell’investimento, si era fermata per chiedere al ciclista come si sentisse, visto che appunto era seduto sull’asfalto, confuso e con un’ampia ferita alla testa, causata dalla precedente caduta.
«Non riusciva a rispondere»
«Mi sono avvicinata – racconta –, restando dietro il divisorio metallico che separa la strada dal marciapiede, e ho chiesto al giovane come si sentisse: lui però non era in grado di rispondere, probabilmente confuso e dolorante per il trauma riportato. Pochi attimi dopo è arrivata l’auto che lo ha travolto, è stato spaventoso».
La Opel Meriva guidata da una quarantenne, anche lei residente a Romano, è infatti sopraggiunta dalla zona nord cittadina e ha imboccato il sottopasso, per dirigersi verso il centro storico. La donna al volante - non è escluso che possa essere stata «accecata» dal sole verso l’uscita del tunnel - non si è però accorta della presenza del ciclista ferito a lato della carreggiata e della mountain bike a terra, in corrispondenza del punto centrale del sottopassaggio alla linea Milano - Venezia: lo infatti ha urtato in pieno, trascinandolo poi sull’asfalto per circa una ventina di metri e fermandosi poco più avanti.
L’allarme
Il ciclista è rimasto a terra privo di conoscenza, con ferite alla testa e alle gambe. Disperata la donna che l’ha investito, ma anche i due testimoni: immediatamente hanno lanciato l’allarme al 112, la cui centrale operativa ha fatto intervenire un’autolettiga della Croce Rossa Italiana di Romano e l’eliambulanza: sul posto anche pattuglie della polizia locale e dei carabinieri, per i rilievi e la raccolta delle testimonianze.
Mauro Nicoli, lavorava come operaio in una ditta di Romano, città dove era nato e da qualche tempo viveva da solo: lascia nel dolore il papà Ettore e i fratelli maggiori Antonio, Stefano e Alberto.
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