Immunità di gregge, prima dose a due
su tre ma con la Delta si alza l’asticella

L’obiettivo del 70% di vaccinati non basta a contrastare la variante. Ora si ragiona sul 90%.

Sembrava uno sprint, diventerà una maratona. La variante Delta porta a nuove valutazioni sul raggiungimento della fatidica immunità di gregge, che fino ad alcune settimane fa sembrava dietro l’angolo anche in Lombardia e in Bergamasca. Ora meno. Perché se in inizialmente la soglia era fissata al 70% della popolazione e la si calcolava guardando anche solo alle prime dosi, ora da più parti – sia negli ambienti dell’Istituto superiore di sanità, sia nel sistema sanitario regionale – si ragiona sul 90%. Con un’incognita: poiché non si possono vaccinare le persone al di sotto dei 12 anni, per arrivare al 90% occorrerebbe in teoria raggiungere in maniera pressoché completa la popolazione con più di 12 anni. E nemmeno basterebbe. In Bergamasca secondo l’Istat al 1° gennaio si contavano 1.099.621 residenti; il 90% dei residenti, cioè la base da raggiungere per arrivare alla «nuova» immunità di gregge, corrisponde a 989.659 persone. Ma, sempre secondo l’istituto di statistica, i residenti con più di 12 anni (cioè i vaccinabili) sono 981.616. Cioè meno del 90% complessivo della popolazione. Lo stesso vale a livello regionale: i lombardi sono 9.966.992, il 90% equivale a 8.970.293 persone, ma gli over 12 sono 8.944.387. Per questo, più pragmaticamente, occorre semplicemente una cosa: vaccinare il più possibile.

Le fasce a rischio

Farlo nelle fasce più a rischio è la strada maestra. Una buona notizia sul tema è arrivata ieri: «La Lombardia ha finalmente superato la media italiana di copertura vaccinale con seconda dose delle fasce d’età critiche dei 60-69 e 70-79 anni», ha annunciato Letizia Moratti, vicepresidente e assessore regionale al Welfare, partendo dai dati elaborati da Davide Manca del Politecnico di Milano. «Nella relazione si legge che, al di là degli adolescenti, gli ultimi ad avere iniziato la campagna vaccinale, la fascia d’età di residenti lombardi più lenta è quella dei trentenni, con il 62,55% di copertura con prima dose, dove, a livello nazionale, si rileva che quasi il 44% dell’intera popolazione italiana è completamente vaccinata e quasi il 60% degli italiani hanno ricevuto almeno la prima dose», spiega Moratti. A lunedì, la Lombardia ha invece toccato quota «11.070.008 somministrazioni con un incremento giornaliero di 96.742 iniezioni. Abbiamo raggiunto 6.509.597 di prime dosi e 4.388.577 di seconde dosi con il 96,81% di somministrato rispetto alle dosi consegnate». Lunedì, tra l’altro, l’Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali che fa capo al ministero della Salute, ha diffuso un report sull’andamento della campagna nel Paese: la Lombardia spicca per percentuale di dosi somministrate rispetto a quelle consegnate (è appunto la prima regione d’Italia) e per popolazione coperta con almeno una dose (64,81%, prima regione d’Italia), mentre è comunque tra le prime per abitanti che hanno completato il ciclo vaccinale (45,59%, sesta regione d’Italia).

In provincia, secondo i dati della Regione aggiornati a lunedì, sono 722.138 i residenti che hanno ricevuto almeno una dose, pari al 65,67% dei residenti (in sostanza due bergamaschi su tre l’hanno ricevuta). Secondo le ipotesi iniziali, appunto, l’immunità di gregge sarebbe vicina: mancherebbero circa 45 mila residenti per toccare il 70% dei bergamaschi con almeno la prima inoculazione. Ma, come detto, occorre fare altri calcoli: per arrivare all’irraggiungibile 90%, servirebbero ora quasi 270 mila altre prime dosi. Più concretamente, è perciò importante guardare a chi ha ricevuto anche la seconda dose (oppure il monodose Johnson & Johnson), la soluzione che più protegge contro la variante Delta: e sempre a lunedì, stando al «contatore» della Regione, il ciclo vaccinale è stato invece completato da 476.990 abitanti della provincia di Bergamo, pari al 43,38%; per arrivare al 90% ne mancherebbero più di 500 mila. Dall’inizio di luglio, tra l’altro, la platea dei bergamaschi che hanno completato il ciclo vaccinale è cresciuta del 50%.

Alla sera di lunedì, dunque, risultavano somministrate ai residenti della Bergamasca in totale 1.199.128 dosi tra prime iniezioni e richiami. Tra 13 e 19 luglio sono state 76.934 le dosi impiegate, una media di 10.990 al giorno in linea col trend consolidato da tempo. Il peso delle seconde dosi resta prevalente in questa fase della campagna: «scomponendo» le somministrazioni, emerge che i richiami sono stati 65.250 (quasi l’85%), contro 11.684 prime dosi.

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