Il Valencia sospende incontri pubblici
E con l’Atalanta? «Per ora tutto ok»

Ma cosa succederà in vista di Valencia-Atalanta? Ana Barceló, consigliera di Sanità della Comunità valenciana, ha dichiarato che il suo ministero è in contatto col governo italiano, ma non ha aggiunto ulteriori commenti.

Dieci contagi. Ma sono soprattutto le precauzioni e gli allarmi a diffondersi, oltre che il virus. Succede a Valencia, il teatro della sfida più importante e storica che attende nell’immediato l’Atalanta, il ritorno degli ottavi di Champions League, in calendario martedì 10 marzo, con un programma al momento comunque confermato senza variazioni.

Il numero di persone che hanno contratto il coronavirus nell’area della Comunità valenciana è però intanto salito a dieci, anche se nessun paziente è in situazioni critiche. Se sul fronte della trasferta non ci sono decisioni ufficiali, ieri sono tuttavia arrivate le prime misure adottate dal Valencia: il club ha informato di aver sospeso – in linea con le raccomandazioni delle autorità sanitarie regionali e nazionali – tutte le iniziative e gli incontri pubblici in spazi chiusi, «che rappresentano un rischio per i giocatori, i tecnici e il personale del club». «Qualsiasi attività pubblica sportiva dei membri della prima squadra (per esempio interviste e conferenze stampa, ndr) viene annullata fino a nuovo avviso – prosegue la nota –. Analogamente, il Valencia insiste, soprattutto per i propri fan e i dipendenti che hanno viaggiato nel Nord Italia, a osservare le raccomandazioni sanitarie indicate dalle autorità».

Restano buone le condizioni di Kike Mateu, il giornalista valenciano che ha contratto il coronavirus proprio in occasione della trasferta a Milano: «Confermo di stare benissimo – ha ribadito al quotidiano Las Provincias per cui collabora –. Ho fatto memoria di tutte le persone che ho incontrato dopo il mio ritorno a Milano e ho inviato un messaggio a ciascuno per avvertirli della mia situazione». Il nuovo caso di coronavirus registrato ieri a Valencia, appunto il decimo della regione, sarebbe però legato a Mateu: si tratta di un altro giornalista sportivo, Juan Carlos Villena, redattore della Provincias, che non era stato a Milano ma ha avuto contatti col collega; Villena è ricoverato all’Arnau de Vilanova ed è in buone condizioni.

Ma cosa succederà in vista di Valencia-Atalanta? Ana Barceló, consigliera di Sanità della Comunità valenciana, ha dichiarato che il suo ministero è in contatto col governo italiano, ma non ha aggiunto ulteriori commenti: «Non avanziamo alcuno scenario, ogni scelta sarà studiata a tempo debito, ha aggiunto riferendosi anche alle altre iniziative di grande richiamo pubblico in programma nelle prossime settimane. Perché non c’è solo la Champions League, a Valencia. Domani è infatti in programma la Crida, il primo evento di richiamo delle Fallas, cioè la festa principale della città, che attira migliaia e migliaia di visitatori anche dall’estero: negli ultimi due giorni sono circolate diverse fake news sull’annullamento delle Fallas, tanto da costringere il Comune a smentire qualsiasi misura. Sul fronte sportivo, di tono rassicurante le parole di Giorgio Marchetti, segretario generale dell’Uefa, a margine del sorteggio degli ottavi di finale di Europa League: «Non vi è nessuna angoscia da parte dell’Uefa per la questione del coronavirus. L’Uefa segue da vicino e costantemente la situazione. Per ora tutte le competizioni procedono come previsto».

La stessa federcalcio europea ha poi emesso un comunicato ufficiale: «L’Uefa prende molto sul serio la situazione legata al coronavirus. Vogliamo garantire la salute di tutti i partecipanti alle nostre competizioni: giocatori, tifosi e dirigenti. L’Uefa è in contatto con l’Organizzazione mondiale della sanità e le autorità nazionali. Seguiamo costantemente l’evoluzione della situazione».

Per gli oltre 2.300 tifosi atalantini con un biglietto per il Mestalla, saranno però giorni di attesa. I contagi da coronavirus in terra iberica sono saliti a 33, ma a ieri i collegamenti aerei con la Spagna non presentavano restrizioni.

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