Il ponte di Trezzo chiude ai camion
Da lunedì stop sopra le 3,5 tonnellate

Da lunedì il ponte stradale sul fiume Adda fra Trezzo e Capriate sarà vietato al passaggio dei camion.

L’ha deciso, in via provvisoria, il sindaco di Trezzo Danilo Villa, riducendo quindi di ben dieci volte il limite ora vigente. Attualmente, infatti, c’è già in vigore un divieto di passaggio sul viadotto per i camion ma esclusivamente per quelli dalle 35 tonnellate in su. Dall’inizio della prossima settimana, invece, potranno passarci sopra solo quelli che pesano meno di 3,5 tonnellate e, quindi, in pratica solo furgoni.

«Finchè non avremo risposte chiare – spiega il primo cittadino –, procederemo in questo modo. Poi si vedrà». Le risposte che Villa si attende sono rassicurazioni sulla stabilità del manufatto da parte degli enti competenti del ponte, ossia Città metropolitana e Provincia di Bergamo.

Lo stesso chiede il sindaco di Capriate, Vittorino Verdi, che ai due enti ha scritto un lettera subito dopo la chiusura del ponte San Michele tra Calusco e Paderno. Una richiesta di rassicurazioni l’ha inviata anche ad Autostrade per L’Italia spa, società concessionaria dell’A4 Milano-Brescia, per quanto riguarda il ponte autostradale sull’Adda: «Autostrade per l’Italia mi ha risposto poco dopo – dice Verdi –, mettendomi nero su bianco le rassicurazioni richieste con tanto di dati. Da Provincia e Città metropolitana, invece, non è ancora arrivato nulla».

E in questa situazione di incertezza, sale la preoccupazione per la stabilità del ponte sul quale, prima della chiusura del San Michele, transitavano 8 milioni di veicoli l’anno, con punte di oltre 27 mila il venerdì. Dopo il «fermo» del ponte in ferro, sul Capriate-Trezzo il volume di traffico è cresciuto di il 20%, mettendo quindi ancora più in stress il viadotto, che ha 65 anni.

Da qui la decisione del Comune di Trezzo di alleggerirlo, appunto, introducendo da lunedì un’ordinanza che vieta il passaggio dei mezzi che pesano più di 3,5 tonnellate. «L’ordinanza precedente, che fermava i veicoli con più di 35 tonnellate di peso – spiega il Villa – è ormai datata: risale, infatti, al 2005. In questi 13 anni ne è passata di acqua sotto il ponte, ma soprattutto sopra ne sono passati di veicoli». L’impegno di Villa, comunque, è di ritirare l’ordinanza non appena da Provincia di Bergamo e Città metropolitana arriveranno le rassicurazioni richieste. Il sindaco, infatti, è cosciente che questa nuova limitazione causerà pesanti disagi alla circolazione dei autotrasportatori ai quali, per superare l’Adda, non rimarrà recarsi al ponte di Brivio. Altrimenti dovranno entrare in autostrada e pagare. «La situazione è sempre più disastrosa – commenta Doriano Bendotti, segretario provinciale della Fai Bergamo (Federazione autotrasportatori italiani) –. Stiamo tornando ai tempi di Renzo e Lucia quando, per attraversa l’Adda, c’era solo un ponte fatto di barche che qualcuno, tra l’altro, ha proposto di realizzare al posto del ponte fra Calusco e Paderno... È incredibile che, al confine fra due delle più industrializzate province lombarde, si arrivi a questa situazione. Come assurdo è che negli ultimi 30 anni si è parlato della necessità di costruire un nuovo viadotto sull’Adda e che, alla fine, non si sia mai fatto nulla».

I cartelli con le nuove limitazioni di peso per i camion saranno posti sia sul territorio di Trezzo che su quello di Capriate, che non può emettere la stessa ordinanza del Comune confinante perché la strada che porta al ponte è di competenza provinciale. Mentre quella nel Milanese è, appunto, di competenza comunale. Preoccupato per la stabilità del viadotto, il Comune di Capriate ha in questi giorni rafforzato i controlli attraverso l’utilizzo delle telecamere del sistema di videosorveglianza comunale: «Il motivo – spiega il sindaco – è che, soprattutto nelle ore notturne, alcuni camionisti ignorano il divieto di passaggio dei camion e passano ugualmente sopra il ponte. Alcuni in passato, dopo essere stati multati, ci hanno detto che preferivano prendere e pagare la multa piuttosto che fare tutto il giro. Nella situazione in cui siamo, questo atteggiamento non è più tollerabile». Verdi, comunque, auspica che al più presto arrivino da Provincia e Città metropolitana le rassicurazioni richieste sulla stabilità del Trezzo-Capriate: «Io voglio dormire tranquillo – spiega – e ora non lo posso fare. E sono già molti gli abitanti di Capriate preoccupati, giunti nel mio ufficio a chiedere rassicurazioni».

© RIPRODUZIONE RISERVATA