Gli sportelli bancari in ritirata, in linea con il trend europeo - Il grafico

GLI SCENARI. A fine giugno poco più di 20mila filiali, in Italia il calo dal picco del 2008 è inferiore rispetto ad altri Paesi. L’Abi: le filiali chiudono dopo che altri servizi lasciano.

A fine giugno di quest’anno in Italia si contavano 20.162 sportelli bancari: sono grosso modo 14mila in meno rispetto al 2008, quando si raggiunse la massima espansione, e però sono ancora 4.500 circa in più rispetto al 1989. I dati diffusi all'annuale seminario Abi (Associazione bancaria italiana) in corso a Firenze restituiscono l’immagine di un fenomeno che prosegue da anni non solo in Italia, come si vede dai numeri della tabella a fianco. L’Italia è tutto sommato, in termini percentuali, allineata alla media dell'eurozona e mantiene una presenza fisica delle filiali bancarie sul territorio paragonabile se non superiore rispetto ad altri Paesi come la Germania e la Spagna, che hanno avuto cali ben più accentuati. Sembra avere tenuto meglio il sistema francese anche se, fa notare l’Abi, se si rapportano gli sportelli agli attivi delle banche, in realtà anche la Francia è andata parecchio in retromarcia.

Le filiali, sottolinea il vice direttore generale vicario dell’Abi Gianfranco Torriero, spesso chiudono «dopo che altri servizi comuni», dalla farmacia all’ufficio postale, hanno lasciato un paese per varie ragioni socio economiche

Le filiali, sottolinea il vice direttore generale vicario dell’Abi Gianfranco Torriero, spesso chiudono «dopo che altri servizi comuni», dalla farmacia all’ufficio postale, hanno lasciato un paese per varie ragioni socio economiche. C’è quindi un tema complessivo di aree interne da presidiare. Vero è che la riduzione degli sportelli, o come spesso si dice desertificazione anche se l’Abi preferisce non usare questo termine, si accompagna a grandi cambiamenti nel mondo del credito. Nel 2008, ai tempi del picco nel numero di filiali, la digitalizzazione era già in corso. Allora però, solo il 6% dei clienti faceva da sé on line, il 22% si affidava al solo sportello e il 72% utilizzava entrambi i canali. Nel 2023 le proporzioni sono cambiate: il fai da te è quasi raddoppiato salendo all’11%, il solo sportello è crollato al 2% e la formula mista è salita all’87%.

La ritirata

A fronte di questa tendenza, fra l’altro si registra la ritirata di strumenti non ancora scomparsi ma ridimensionati in modo significativo come gli assegni: una ventina d’anni fa ne venivano emessi 450 milioni in un anno, nel 2023 sono crollati a 70 milioni. Oggi si parla piuttosto di euro digitale, una sorta di contante non cartaceo non ancora in circolazione, e di bonifici istantanei. Per questi ultimi, nel 2025 ci saranno due scadenze che fanno prevedere un aumento del loro utilizzo: dal 9 gennaio le banche dell'area euro avranno l’obbligo di offrire il servizio in ricezione e dal 9 ottobre l’obbligo di offerta per l’invio. I costi dovranno allinearsi a quelli del bonifico ordinario. Si porrà al riguardo, data la rapidità di trasmissione dei soldi con il bonifico istantaneo, un tema di attenzione al rischio truffe.

Il digitale continua ad essere il capitolo principale anche degli investimenti del sistema bancario. Nel 2024 in testa alle priorità c’è stata la gestione della cybersicurezza, seguita a ruota dall’adeguamento delle infrastrutture. E l’Intelligenza artificiale occupa il primo posto fra le priorità degli ambiti di ricerca e innovazione. Temi che impattano sul personale con gli investimenti in formazione. Il contratto firmato dall’Abi si applica a una platea di quasi 300mila lavoratori. Personale sempre più spostato in fasce d’età medio alte: nel 2008 i dipendenti over 55 erano l’8% del totale, nel 2023 sono saliti al 23,4%.

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