Gli occhi del bimbo salvato dalle macerie
Siria, fermate questo orrore - Video

di Andrea Valesini - La buona notizia è che il piccolo Omran è stato salvato. Ma i video e le fotografie che ritraggono il suo volto attonito e insanguinato ci portano in casa la disumanità assoluta e diabolica della guerra.

Un ritratto intollerabile: tanto dovrebbe bastare perché i potenti della Terra mettano da parte gli interessi contrastanti e trovino una soluzione per far cessare il conflitto siriano e il martirio di Aleppo, la nuova Sarajevo. Al termine dell’assedio della capitale bosniaca, durato quattro anni e durante il quale morirono 12 mila persone, il mondo gridò «mai più». Un monito che oggi suona ipocrita. Aleppo dal 2012 è imprigionata dalla guerra tra le varie fazioni che nella città simbolo della convivenza ha provocato finora 28 mila vittime (ma è una stima al ribasso).

Nei giorni scorsi è stato accolto come un grande risultato il raggiungimento di una tregua di tre ore al giorno, per poter soccorrere i feriti e portare cibo agli assediati, che ormai vivono peggio di cani braccati. Ma nelle altre 21 ore Aleppo è bersagliata dalle bombe. Le vittime sono in grande prevalenza civili indifesi e tanti bambini, dei quali non vedremo mai più il volto. Quello di Omran invece ha fatto il giro del mondo. C’è solo un modo per dare senso all’esibizione di un così grande dolore: dire basta alle falsità del «mai più», all’indifferenza del «non ci riguarda». Fermate questo orrore, se vi è rimasto ancora un briciolo di pietà.

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