Giovane papà non riemerge dal lago
Oggi l’autopsia, «conosceva quella zona»

Manuel Sonzogni, 41 anni di Gavarno, stava pescando in apnea sul Garda. Moglie e tre figli lo aspettavano sul gommone e hanno dato l’allarme non vedendolo più.

Era appena riemerso per portare un pesce appena pescato sul gommone, poi si è inabissato una seconda volta e non è più tornato in superficie. La moglie era sull’imbarcazione con i tre figli, ad aspettarlo. Ma passavano i minuti e lui non risaliva. Impossibile, hanno pensato i familiari. «Quel punto Manuel lo conosceva molto bene». Una familiare di Manuel Sonzogni, impresario 41enne di Gavarno Vescovado di Scanzorosciate, morto per annegamento nelle acque del lago di Garda nel comune bresciano di Toscolano Maderno, dà voce al dolore per la tragedia improvvisa.

Sabato pomeriggio Manuel, la moglie Sabrina e i tre figli, stavano trascorrendo un pomeriggio spensierato nel Bresciano. Come spesso era loro abitudine nei weekend estivi raggiungevano la zona con il camper e trascorrevano lì qualche giorno.

Sabato doveva essere un giorno di festa, c’erano tutti, Sabrina, e i tre figli Mattia, 13 anni, Riccardo di 11 e il piccolo Andrea di 2 sul gommone e la tragedia si è consumata davanti ai loro occhi increduli. Manuel stava pescando in apnea nelle acque del lago e probabilmente è stato colto da malore. Ma è solo un’ipotesi. Sarà l’autopsia prevista per questa mattina agli Spedali Civili di Brescia, dove si trova la salma, a fare chiarezza sulle cause del decesso.

L’uomo era attrezzato con muta, pinne e fucile, ma non aveva bombole di ossigeno essendo intenzionato a praticare un’immersione in apnea, la sua passione, nelle acque del lago che in quel momento erano calme. A dare l’allarme è stata la moglie. I soccorritori della Guardia Costiera e dei Volontari del Garda lo hanno cercato scandagliando i fondali anche con l’aiuto di due sommozzatori.

Il corpo di Manuel Sonzogni è stato trovato sul fondale, a 28 metri di profondità. «I soccorritori lo hanno trovato subito perché le indicazioni date dalla moglie sono state precise, lui si inabissava sempre in quel punto, lo conosceva bene», precisa la familiare del defunto. Purtroppo per lui non c’è stato niente da fare.

L’uomo era nativo di Albano Sant’Alessandro ed era residente a Gavarno in via Monte Alben. La data del funerale verrà decisa nelle prossime ore. La comunità di Scanzorosciate è sconvolta per la notizia. A dare eco al dolore collettivo del paese è stato Gigi Assolari, presidente della società sportiva di calcio Asd Tribulina Gavarno, gruppo in cui giocano i due figli Riccardo e Mattia: «Una famiglia impegnata nella comunità, si adoperano nella festa Insieme, che tutti gli anni organizziamo con la parrocchia e la società sportiva. I due piccoli giocano da noi (Mattia nei Giovanissimi e Riccardo negli Esordienti). Riccardo aveva vinto il concorso del Csi Bergamo “Disegna la maglia”, era stato votato dai suoi compagni. Il Csi sta preparando le maglie con il disegno di Riccardo e gli Esordienti la indosseranno. Dispiace davvero per quello che è successo a questo giovane papà».

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