Cronaca / Valle Brembana
Lunedì 07 Dicembre 2020
Foppolo con un metro e mezzo di neve
Aumenta il pericolo valanghe - Foto
Le foto di Foppolo di lunedì 7 dicembre e domenica 6 dicembre mostrano tutta la neve caduta. Ora lo scirocco ha innalzato le temperature anche in quota. Primi smottamenti, attenzione alle possibili valanghe.
Venerdì mattina, infatti, i primi fiocchi hanno iniziato ad imbiancare in modo abbastanza uniforme anche i paesi delle Valli Bergamasche. Foppolo è sotto un metro e mezzo di neve con scatti che pubblichiamo qui decisamente suggestivi.
In alta Val Seriana, domenica con il trascorrere delle ore lo spessore della neve è andato gradualmente aumentando tanto che ai 900 metri di Valbondione, nella mattinata di sabato, aveva raggiunto i cinquanta centimetri. Poi, nel tardo pomeriggio, le condizioni meteo hanno subito una decisa sterzata poiché, a causa dell’entrata in quota di venti di scirocco, la temperatura ha subito un deciso incremento, relegando di conseguenza le nevicate a quote più elevate. Così anche in Val Brembana.
Il fenomeno è stato ben documentato dalle varie stazioni del Centro meteo lombardo distribuite sul nostro territorio: a Branzi, in alta Val Brembana, si è così passati dai +1 delle 18 ai + 5 delle ore notturne, a Schilpario, in Val di Scalve, da zero gradi a +3 mentre al rifugio Campel, sulle piste di Lizzola, da +1 a +4. Il rialzo termico è stato però evidente anche ai 3.050 metri del pizzo Coca dove, in poche ore, la temperatura è risalita da -10 a -6.
Questa anomalia termica ha, di conseguenza, portato all’aumento del quantitativo di pioggia caduta al suolo e la risposta si è subito tradotta in un aumento della portata di fiumi e torrenti ma, soprattutto, nel drastico calo dello spessore di neve appena depositata. Ne è derivato, però, anche un appesantimento del manto ed un aumento del pericolo valanghe sulle montagne lombarde come conferma il bollettino emesso nel primo pomeriggio di domenica 6 dicembre dal Centro Nivometeorologico di Arpa. Sulle Orobie occidentali, Prealpi occidentali, Prealpi bergamasche e bresciane, nella fattispecie, il grado di pericolo risulta marcato (valore 3 su una scala di 5). Oltre il limite boschivo, si legge ancora nel comunicato, l’attività valanghiva spontanea sarà da ricondurre a diffusi scaricamenti ed a distacchi di medie e grandi dimensioni. Pure alle quote inferiori potranno però verificarsi valanghe di fondo anche a causa del passaggio di un singolo escursionista.
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