
Cronaca
Mercoledì 23 Aprile 2025
Fiori e ceri in ricordo di Roy, morto in un incidente a Bergamo. Gli amici: «Un giardino per lui»
IN CITTÀ. Grande il dolore per la scomparsa del 22enne morto dopo un tragico schianto in moto.
Gli amici che lo hanno allestito lo hanno subito ribattezzato «giardino in suo onore». E come tale in effetti appare l’aiuola davanti all’albero di via Broseta dove, alle 4 di domenica 20 aprile, si è schiantato il ventiduenne Roy Caleb Soliz Omonte, morto poco dopo il trasporto all’ospedale Papa Giovanni XXIII cittadino.
Il ricordo degli amici
Tra lunedì 21 e martedì 22 aprile sono stati posati tanti mazzi di fiori colorati e contornati da ceri, mentre il tronco dell’albero si è trasformato in una «bacheca» sulla quale sono state affisse le foto di Roy Caleb sorridente e ritratto in diverse circostanze della sua giovane vita. E soprattutto con gli amici, quegli stessi che ora gli hanno tributato questo ricordo. «Caleb Roy Soliz era una ragazzo d’oro e continueremo a celebrarlo in tutte le maniere possibili», spiegano i ragazzi.
Accertamenti ancora in corso
La data dei funerali non è stata ancora fissata: ai familiari è stato riferito che sono necessari ancora degli accertamenti, in particolare la visione delle telecamere della zona. Forse per avere la conferma – già emersa comunque dai primi rilievi della polizia stradale di Treviglio – che non vi fossero coinvolti altri mezzi nello schianto che si è rivelato fatale. «Roy aveva trascorso la serata in centro con gli amici e i colleghi di lavoro – ricorda il papà, Roy Carlos – e poi gli avevano chiesto se volesse andare in discoteca, ma lui si era rifiutato perché già c’era andato la sera prima, il venerdì, e si era diretto verso casa nostra, in via Pezzotta». In via Broseta, alle 4 in punto, lo schianto che si è rivelato fatale. Il ventiduenne ha perso il controllo della sua moto, è finito nella corsia opposta di marcia ed è caduto, battendo la testa – benché indossasse il casco – sul cordolo di quell’aiuola che ora gli amici stanno allestendo come un giardino del suo ricordo. «Per i funerali organizzeremo anche qualcosa con l’oratorio», spiegano sempre gli amici. Roy era nato in Bolivia, ma era arrivato a Loreto con la famiglia quando aveva soltanto due anni. È dunque un ragazzo cresciuto nel quartiere, ora scosso per la sua drammatica morte.
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