Esercito, la proposta di La Russa: «Naja volontaria per 40 giorni»

Il presidente del Senato rilancia i 40 giorni di militare: per chi deciderà di sfruttare questa possibilità ci saranno degli incentivi come punti per la maturità e per la laurea e un punteggio aggiuntivo per tutti i concorsi pubblici.

Ignazio La Russa rivuole la «mini naja». A diciotto anni dalla fine della leva, il presidente del Senato annuncia di aver propiziato la presentazione a Palazzo Madama di un disegno di legge che consenta ai giovani cittadini italiani di trascorrere sotto le armi quaranta giorni della loro vita: tanti quanti, ai tempi della leva obbligatoria, erano quelli dedicati, con il Car, alla primissima istruzione militare e formale delle reclute. E lancia la proposta a Milano, in occasione della giornata per la commemorazione degli alpini e di tutti i soldati caduti in guerra e in pace per la Patria.

La proposta di La Russa, che scatena commenti negativi nel centrosinistra, punta a rlanciare un istituto, quello della «mini naja», che formalmente c’è già: la legge 122 del 2010, approvata quando egli era il ministro della Difesa, prevedeva, per il triennio 2010-2012, l’organizzazione in via sperimentale di corsi di formazione a carattere teorico-pratico presso i reparti delle Forze armate, per non oltre tre settimane, per fornire le conoscenze di base sul dovere costituzionale di difesa della Patria e le attività prioritarie delle Forze armate.

Quella mini naja, dice La Russa, non venne più finanziata. Da qui la sua iniziativa. «Crediamo - sostiene - che per venire incontro alle richieste arrivate dalle forze armate e soprattutto dagli Alpini, sia giusto fare una legge che consenta, volontariamente a chi quindi lo desidera, di passare non tre settimane ma 40 giorni di addestramento nelle forze armate». Per chi deciderà di sfruttare questa possibilità ci saranno degli incentivi come punti per la maturità e per la laurea e un punteggio aggiuntivo per tutti i concorsi pubblici.

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