Cronaca
Venerdì 10 Gennaio 2020
«Enzo, ci lasci un grande vuoto dentro»
Da anni nello staff delle giovanili di calcio
L’operaio serigrafista aveva 54 anni: il malore alla guida e lo schianto fatale a Robbiate nel Lecchese.
Stava percorrendo la strada provinciale che collega Robbiate con Paderno d’Adda, nel Lecchese, quando ha perso il controllo della sua auto per un malore, ha invaso la corsia opposta di marcia e si è schiantato contro un’altra vettura che arrivava dalla direzione opposta. Enzo Zoccarato, operaio serigrafista di 54 anni, è morto due ore più tardi all’ospedale San Leopoldo Mandic di Merate: un infarto improvviso la causa. Abitava a Medolago e, giovedì 9 gennaio intorno alle 11,30, stava tornando a casa dopo aver fatto visita a un amico nel Lecchese.
L’incidente nel territorio comunale di Robbiate, all’altezza della confluenza di due strade, viale Brianza e via San Francesco d’Assisi. Stando a quanto ricostruito dalla polizia locale, Zoccarato stava percorrendo con la sua Opel Astra station wagon una discesa di viale Monza che termina all’altezza di uno stop all’imbocco di via San Francesco, quando ha accusato un malore. Ha perso il controllo della vettura e all’incrocio ha tirato praticamente dritto.
Ha dunque urtato una Opel Adam condotta da una donna che viaggiava nel senso opposto, da Paderno verso il centro di Robbiate. Due testimoni, che stavano passeggiando lungo via San Francesco, hanno visto la Astra attraversare l’incrocio senza rallentare: dopo l’impatto con l’altro veicolo, l’Astra ha spinto l’utilitaria contro il muro di cinta di una abitazione. Sul posto sono subito arrivati i soccorritori: i vigili del fuoco e la polizia locale di Robbiate, che ha rilevato l’incidente, oltre a una ambulanza della Croce Bianca di Merate. I sanitari si sono subito resi conto delle condizioni critiche di Enzo Zoccarato e l’hanno trasportato d’urgenza al Pronto soccorso dell’ospedale Mandic.
Purtroppo non c’è stato nulla da fare: i medici ne hanno dichiarato il decesso un paio di ore più tardi. L’operaio viveva da vent’anni in via Colleoni 15 a Medolago. Lascia la moglie Daniela, i due figli Anna, di 18 anni, e Thomas, di 14, e le due sorelle minori Elena e Cinzia. Da quasi trent’anni Zoccarato era impiegato alla «G-Pack» di Bottanuco come operaio serigrafico: un impiego che l’uomo svolgeva con gioia. Da anni prestava servizio nello staff tecnico delle giovanili del Medolago Calcio, dove gioca il figlio Thomas. La passione per il calcio era condivisa con i nipoti, i cugini e i cognati. Molto tifoso dell’Inter, i conoscenti raccontano che seguiva le partite della squadra con grande trasporto. I vicini lo descrivono come una persona esemplare: «Mai uno screzio, sempre disponibile e socievole, riservato e allo stesso tempo estroverso. Era un grande lavoratore e si dedicava alla famiglia, una persona che sapeva metterti a tuo agio. La sua scomparsa ci lascia un grande vuoto dentro».
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