«Dov’è via Foscolo?» e gli sfila il Rolex, dono per i 25 anni in ditta

Un ricordo che lo riempiva d’orgoglio. Sparito. Sfilato dal polso mentre si stava accomodando in auto e dopo aver caricato la spesa appena fatta al mercato di Longuelo.

Maurilio Rota non nasconde la sua rabbia per quanto successo ieri mattina intorno alle 11 in via Pergolesi: con una banalissima scusa ma anche tanta energia, una donna gli ha sfilato il Rolex che la sua azienda gli aveva regalato per i 25 anni di lavoro, con tanto di dedica sotto il quadrante.

«Era una donna non troppo alta ma molto energica – spiega il signor Rota, 75 anni –, mentre stavo caricando la spesa in auto mi si è avvicinata chiedendomi, con cadenza da Europa dell’Est, indicazioni su via Foscolo. Le ho risposto di chiedere in pasticceria e sembrava allontanarsi, ma è tornata verso di me con un bigliettino e la scusa di dirmi che si proponeva per fare le pulizie a 7 euro all’ora». A quel punto, ricostruisce il pensionato, la donna «deve aver visto ancora la portiera aperta, me l’ha bloccata con una forza sovrumana e mi ha sfilato l’orologio, un Rolex Oyster argento: in 10 secondi ha fatto tutto». Senza un graffio, «una manovra precisa e fulminea» aggiunge. Il tempo di accorgersi, notare un’auto scura, «forse una Punto» dove la donna sarebbe salita, e Rota ha tentato un inseguimento, «ma al rondò della Briantea non ho più visto l’auto».

Non gli è restato che soffocare la rabbia e raggiungere la stazione dei Carabinieri di Città Alta per sporgere denuncia, nel primo pomeriggio. «Pensare che era il primo giorno che mettevo la camicia a maniche corte – precisa Rota –. Mi spiace aver perso in questo modo quell’orologio, ha per me un grande valore affettivo, me l’aveva regalato la mia azienda che operava nel settore delle linee di alta tensione e per la quale ho lavorato 35 anni, tra Milano e Roma, al traguardo dei 25 anni di permanenza da loro».

Un valore rimarcato anche dal figlio Stefano: «Papà era direttore amministrativo di quella società, spiace perché con quella dedica dietro il quadrante difficilmente potrà essere rivenduto, mentre il suo vero valore stava proprio nel riconoscimento alla professionalità di mio padre».

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