Cronaca / Valle Seriana
Sabato 27 Febbraio 2021
Covid, Valgoglio chiude tutto
e chiede lo screening
Coronavirus, salgono a 36 contagiati nel piccolo paese di 586 abitanti in alta Val Seriana. La serrata decisa dal sindaco: «Ora però qualcuno intervenga, altrimenti lo farò io».
Scuole materna e primaria chiuse. Chiuse anche le attività commerciali con esclusione del negozio di generi alimentari e tabaccheria. La serrata da «quasi zona rossa» scatta oggi a Valgoglio e a deciderla è il sindaco Angelo Bosatelli: nel paesino di 586 anime dell’alta Valle Seriana, ai piedi dei monti che fanno corona al Pizzo Pradella, la situazione contagi si aggrava. Nei giorni scorsi i casi di Covid-19 in paese erano 26, con cinque persone ricoverate in ospedale. «Purtroppo – ha comunicato ieri il sindaco Angelo Bosatelli – la situazione si è aggravata, ora i casi sono 36 e positive sono risultate, da tampone effettuato nei giorni scorsi, anche due sorelline. Una frequenta la sezione “Gattini” della scuola materna statale e l’altra la pluriclasse di quarta e quinta delle scuole elementari. Me lo ha comunicato la mamma delle sorelline e immediatamente ci siamo dati da fare per affrontare la nuova realtà». Bosatelli ha subito avvertito i genitori dei bambini frequentanti le classi delle due sorelline che si sono recati alle scuole e hanno accompagnato a casa i loro figli, per i quali dovrebbero essere previsti – si aspettano i pareri sanitari in merito – tamponi e quarantena.
Come prima misura, Bosatelli ha diramato una raccomandazione ai negozi di generi alimentari e alle attività commerciali perché accogliessero una sola persona per volta, confrontandosi anche con il parroco, don Marco Caldara, che ha affermato: «Siamo in continuo contatto con il sindaco per monitorare al meglio la situazione. Per scongiurare il diffondersi della pandemia abbiamo sospeso, sia a Valgoglio che a Novazza, gli incontri quaresimali, da tre settimane anche la catechesi e sospeso il Triduo dei Morti a Novazza. Alla popolazione ho poi raccomandato di seguire le Messe da casa, sintonizzandosi sulla radio parrocchiale».
La decisione drastica è giunta nel pomeriggio di ieri, dopo un incontro da remoto tra Bosatelli e i dirigenti di Ats, Asst Bergamo Est Dipartimento prevenzioni e Ambito di Clusone. «Con questo incontro – spiega il sindaco – si è deciso di chiudere, con ordinanza sindacale che emetterò sabato 27 febbraio le scuole materna ed elementare, con lezioni che si terranno a distanza. Chiuderanno anche le attività commerciali con esclusione del negozio di generi alimentari e tabaccheria. I ristoranti, naturalmente, potranno svolgere solo attività di asporto. L’Amministrazione comunale stanzierà risorse per le attività commerciali che, a causa del Covid-19, hanno subito e stanno subendo perdite».
Resta sul tavolo dei referenti sanitari la richiesta, inviata con una lettera all’Asst Bergamo Est, referente dottoressa Mariarosa Bertoli, alla presidente dell’Ambito territoriale Valle Seriana e Valle di Scalve, dottoressa Flavia Bigoni, e alla direzione generale Welfare Regione Lombardia, sulla «possibilità di effettuare uno screening massivo sulla popolazione al fine di fotografare la situazione attuale e porre un argine alla dilagante situazione dei contagi».
Seconda questione aperta, quella riguardante la frequenza fuori paese dei ragazzi delle medie. Bosatelli si è messo in comunicazione da remoto con i sindaci di Gromo, Sara Riva, di Gandellino, Flora Fiorina e con il dirigente scolastico Antonino Porfidia. «Questo poiché – ha sottolineato Bosatelli – diversi nostri studenti frequentano a Gromo, con quelli di Gandellino e Gromo, la scuola media consortile e abbiamo necessità di sapere come dovremo comportarci in merito alla loro frequenza». Su questo si attende la decisione di Ats.
«Massima attenzione»
Intanto in tutta la Valle Seriana si rinnovano gli appelli a mantenere alta la guardia. «La nostra provincia sta osservando incrementi epidemiologici, è chiaro, dobbiamo mantenere un’attenzione massima» commenta la presidente dell’Ambito Valle Seriana, Flavia Bigoni. Un trend confermato dal sindaco di Albino, Fabio Terzi: «Nel mese di febbraio si sta presentando una curva epidemiologica decisamente in rialzo, con una media di casi positivi che da una settimana ormai supera i 20 casi. È soprattutto negli ultimi 7 giorni che anche ad Albino la curva si è decisamente impennata facendo registrare 12 nuovi casi. Non posso nascondere la mia preoccupazione. Invito quindi a non abbassare la guardia nonostante la comprensibile stanchezza che certamente si sta diffondendo in tutti noi».
Un appello che fa proprio anche la presidente Bigoni: «Dobbiamo essere consapevoli che, anche se siamo stati già colpiti, il virus è furbo e non possiamo permetterci di farlo innestare nelle nostre famiglie». E pure Gabriele Cortesi, presidente dell’Assemblea dei Sindaci del Distretto Bergamo Est: «A un anno di distanza dall’inizio della pandemia è veramente frustrante vedere territori che purtroppo hanno ancora casi così importanti: bisogna continuare ad avere atteggiamenti responsabili, indipendentemente dalle prescrizioni in atto».
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