Carambola tra auto a Stezzano,

L’INCIDENTE. Dramma lungo la tangenziale sud: Gianluigi Cattaneo viaggiava con la sorella, che ha riportato fratture. All’origine dello schianto un sorpasso azzardato. Anche un altro automobilista è stato estratto dalla sua vettura dai vigili del fuoco.

Un sorpasso azzardato nonostante la doppia linea continua , due prime auto sfiorate, una terza centrata in pieno, una quarta colpita addirittura da un motore che si è letteralmente staccato nel violento impatto e una quinta auto che ha frenato in tempo. Il tutto in una manciata di istanti, costati la vita, venerdì pomeriggio, a Gianluigi Cattaneo, 33 anni, di Stezzano. Due persone sono rimaste incastrate nelle auto e liberate dai vigili del fuoco: la sorella trentunenne di Cattaneo, Antonella, che ha riportato fratture multiple a un braccio e a una gamba e che è stata poi operata in ospedale a Brescia, e il conducente della prima vettura, una Skoda Kamiq centrata frontalmente dalla Mazda 2 guidata da Cattaneo.

La dinamica dell’incidente mortale

Erano le 13.30 di ieri quando il tratto dell’ex statale 470, la tangenziale sud, tra il nuovo svincolo del casello di Dalmine e quello della statale 42, a Stezzano, si è trasformato in un groviglio di lamiere e detriti sparsi lungo i duecento metri di carreggiata che scavalcano la ferrovia Bergamo-Treviglio. Per ricostruire nei dettagli quanto avvenuto la polizia stradale è intervenuta con due pattuglie. I primi ad arrivare sul posto sono stati i vigili del fuoco del distaccamento di Dalmine. Per caso, in realtà: erano diretti a un incendio a Spirano, quando hanno visto le auto rallentare e gli automobilisti far loro i fari e sbracciarsi. Poi hanno incrociato i primi detriti a terra – pezzi di carrozzeria, copri cerchioni, parti di motori – e si sono imbattuti nelle auto incidentate. Immediato l’allarme al 112: il soccorso sanitario ha inviato l’elisoccorso, due automediche e tre ambulanze. Per Cattaneo non c'era però più nulla da fare.

I feriti estratti dalle lamiere dai vigili del fuoco

Lui e la sorella che viaggiava al suo fianco sono stati estratti dalle lamiere della loro Mazda proprio dai pompieri, così come il conducente della Skoda, portato in ospedale al Papa Giovanni di Bergamo con l’ambulanza in codice giallo. La Mazda di Cattaneo ha riportato i danni maggiori: nell’impatto con la Skoda che arrivava dalla direzione opposta, il motore si è staccato dalla Mazda ed è piombato sul cofano della vettura che seguiva la Skoda, una Peugeot 5008 sulla quale viaggiavano una ragazza di 27 anni e la suocera di 61, rimaste illese. Dopodiché il motore, rimbalzando sul cofano, è volato oltre il guardrail a destra della Peugeot, alto oltre un metro e mezzo, finendo giù nella scarpata per una decina di metri, tra i rovi. La Mazda guidata da Gianluigi Cattaneo viaggiava da Dalmine verso Stezzano. I testimoni delle prime due auto coinvolte nell’incidente – un uomo alla guida di un’Audi A4 e quello al volante della Renault Clio che lo seguiva e che poi ha accusato un malore ed è stato portato in ospedale a Seriate in codice verde – hanno raccontato di aver visto la Mazda procedere nella direzione opposta alla loro in fase di sorpasso. Loro erano nel tratto in discesa dal cavalcavia e hanno fatto in tempo a spostarsi verso destra.

La terza auto, la Skoda, era invece ancora sul tratto in salita del cavalcavia e questo deve aver impedito al conducente di vedere la Mazda: l’impatto è stato inevitabile. La Mazda, perso il motore finito sopra la Peugeot, è poi carambolata sulla sua corsia e si è fermata al centro della carreggiata, sfiorando una sesta vettura, una Volkswagen. In serata la salma di Cattaneo, ottenuto il nulla osta, è stata portata alla Casa del commiato della Bergamasca a Verdello. Il trentatreenne viveva con la sorella e i genitori in via Monfalcone. La strada è stata riaperta solo alle 19. «È un grande dolore per tutta la nostra comunità per la scomparsa di un nostro giovane concittadino e siamo vicini alla famiglia», sottolinea il sindaco Simone Tangorra.

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