Bimba morta di stenti, processo rinviato all’8 maggio

Il processo. In aula la sorella di Alessia Pifferi e la mamma: saranno parte civile nel processo. La zia: «La piccola Diana non meritava tutto questo».

«Diana era la bimba più bella del mondo, non si meritava tutto questo». Lo ha detto ai cronisti Viviana Pifferi, sorella di Alessia, la 37enne che era presente nella mattinata di lunedì 27 marzo alla prima udienza del processo in cui è accusata di omicidio volontario aggravato per aver lasciato morire di stenti la figlia Diana di quasi un anno e mezzo, abbandonandola da sola in casa per sei giorni. La sorella, anche lei in aula in Corte d’Assise a Milano e la madre della 37enne, nonna della piccola, saranno parti civili nel processo contro Alessia Pifferi.

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Stamani il processo, davanti alla Corte presieduta da Ilio Mannucci Pacini, è stato subito rinviato al prossimo 8 maggio, perché nei giorni scorsi Alessia Pifferi ha cambiato ancora una volta difensore. Poi, ha richiamato il precedente legale, il quale alla fine ha rinunciato al mandato. Ora è assistita dall’avvocato Alessia Pontenani, la quale ha chiesto termini a difesa essendo stata nominata solo qualche giorno fa. Rinvio concesso dai giudici data la «delicatezza e complessità del procedimento».

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Nella prossima udienza saranno trattate le questioni preliminari e la fase della ammissione prove. Il processo, ha spiegato il presidente della Corte, sarà trattato «tra la seconda metà di giugno e la prima metà di luglio» e si potrebbe chiudere anche prima dell’estate. Oppure a settembre.

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