Arriva un caldo anomalo mai visto: fino a 12 gradi in più della media

Il 2021 finirà con il botto dal punto di vista meteorologico grazie alla presenza di un poderoso promontorio che dall’entroterra africano coinvolgerà buona parte dell’Europa centro meridionale.

Si profila una situazione termica davvero singolare per la stagione in corso, con le temperature che raggiungeranno valori record su gran parte della Penisola. La carta barica alla superficie di 500hPa (circa 5.500 metri di quota) evidenzia in modo eloquente una figura che abbraccia buona parte del Vecchio Continente; la si può notare in coloritura gialla nella carta qui riportata, con il massimo di pressione previsto per la mezzanotte di ben 5.881 hPa.

Si tratta di una massa d’aria di origine sub tropicale, con derivazione anche continentale, cioè in parte proveniente dalla terraferma; trasporta aria molto mite in quota che, tra venerdì 31 dicembre e lunedì 3 gennaio, stazionerà pure sulla nostra provincia. Prima di entrare nel dettaglio termico alle varie quote, cerchiamo di capire il motivo di tale presenza, senza dubbio rara alle nostre latitudini in inverno.

La risalita del promontorio dall’Africa verso l’Europa centrale è stata provocata dalla duplice discesa di aria fredda ai bordi laterali del promontorio stesso, in particolare in pieno Oceano Atlantico a Ovest e verso la Turchia e il medio Oriente a Est. Questa azione congiunta ha «costretto» l’aria calda a migrare verso latitudini settentrionali, coinvolgendo in pieno Spagna, Italia, Francia e Regno Unito.

Detto questo vediamo l’anomalia termica che si materializzerà soprattutto tra oggi e domani alla quota di circa 1.500 metri (850hPa); la temperatura segnerà una differenza di ben +12°C rispetto alla media climatica del trentennio 1981-2010 almeno fino a domenica compresa e parte del lunedì, quando poi inizierà un moderato calo termico generalizzato.

Questo significa che raggiungeremo almeno quindici gradi a circa mille metri di quota, e fino a dieci a duemila metri; un dato atmosferico rilevante, che si protrarrà almeno per quattro giorni. Conti alla mano, l’avvento di questa situazione porterà un’impennata al grafico delle temperature medie di gennaio, contribuendo in modo determinante sull’andamento climatico in atto in tema di aumento termico generale.

Se da un lato il cielo azzurro e il tepore quasi primaverile farà certamente piacere in queste giornate di riposo, dall’altro non possiamo non sottolineare la negatività dell’evento dal punto di vista meteorologico e soprattutto climatico.

Un’ultima doverosa precisazione relativa all’aspetto morfologico della nostra provincia, dove le inversioni termiche son di casa: non farà caldo ovunque, perché la pianura rimarrà probabilmente ostaggio delle nebbie e foschie la cui formazione è dovuta principalmente alla presenza nei bassi strati di aria fredda e umida. Aria fredda che, essendo più pesante di quella calda stazionerà al suolo grazie anche all’assenza di ventilazione; le temperature di ieri, infatti, risultavano decisamente più basse al piano che sulle Prealpi.

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