Bergamo senza confini / Bergamo Città
Domenica 16 Gennaio 2022
Vola a Barcellona
e ora coordina
la comunicazione
del portale
Matrimonio.com
Uno spirito libero sa volare via quando altri metterebbero radici; mette la felicità e la soddisfazione personale al primo posto, ma allo stesso tempo coltiva con cura la relazione con gli altri. Uno spirito libero fa le valigie per crescere, raccogliere storie, vivere nuove esperienze. E non si ferma quasi mai, tranne davanti a un piatto di casoncelli. Francesca Carminati, trentaduenne di Bergamo, è lo spirito libero che a novembre 2018 ha deciso di lasciare il nido accogliente della sua grande famiglia nel quartiere di Borgo Palazzo a Bergamo (e un lavoro sicuro) per regalarsi la possibilità di ricominciare da un’altra parte.
«Dopo l’esperienza di studio all’estero nel mio secondo anno di università, l’idea di trasferirmi fuori dall’Italia mi ha sempre accompagnata – racconta Francesca –. Così dopo gli anni al liceo linguistico “Falcone” di Bergamo e la laurea triennale in Comunicazione, con la parentesi Erasmus all’Università di Granada, sono tornata nella mia amata Spagna per frequentare un Master in Digital Marketing a Barcellona. E qui sono rimasta». Oggi Francesca è responsabile Comunicazione del portale Matrimonio.com, brand del gruppo americano leader del settore nuziale The Knot Worldwide, pensato per aiutare gli sposi a organizzare il giorno più felice della loro vita. «Mi occupo della gestione di ufficio stampa, social media ed eventi, lavorando tendenzialmente da casa dal febbraio 2020 a causa della pandemia – prosegue Francesca –. Nei periodi di maggior libertà ne approfitto per fare qualche viaggio e lavorare dalle Canarie o dalle Baleari, tutta un’altra cosa rispetto alle mura casalinghe. Negli ultimi tempi sono riuscita a tornare spesso anche a Bergamo, stando vicina alla mia famiglia e agli amici che mancano sempre troppo».
Maggiore di quattro tra fratelli e sorelle, Francesca è cresciuta circondata dagli affetti, con la fortuna di avere come vicini di casa nonni materni, zii e cugini. In Italia aveva un bel lavoro a tempo indeterminato (addetta comunicazione e marketing in Humanitas Gavazzeni) ed era riuscita a trasferirsi in un appartamento circondato dal verde in zona Valtesse. Eppure una vocina le diceva che era arrivato il momento di trovare nuovi stimoli e inseguire quel desiderio lasciato in sospeso. «Chiesi un’aspettativa non retribuita di un anno per frequentare il master a Barcellona e trovai un lavoro che potesse mantenermi nella nuova città – riprende Francesca –. In quei mesi capii che la strada era quella giusta, in salita certo, ma perfetta per me: mi licenziai dal lavoro in Italia e iniziai a lavorare per Matrimonio.com. Sono già passati tre anni e non mi sono mai pentita della mia scelta».
Oltre ad aver trovato un lavoro gratificante, Francesca ha riabbracciato una città in cui è difficile annoiarsi. «Nel mio tempo libero adoro perdermi per le strade di Barcellona, scoprire angoli e posti nuovi, far colazione al bar leggendo un libro, praticare nuoto libero, fare passeggiate lungo mare e organizzare gite fuori porta da sola o con amici – racconta emozionata -. In questo momento Barcellona mi sta regalando ciò di cui ho bisogno, ma sono pronta a cambiare nuovamente qualora non dovessi più sentirmi così bene. Vorrei continuare a crescere professionalmente, a essere circondata da persone che hanno storie stimolanti da raccontare e a non perdere mai la curiosità per ciò che non conosco. E un giorno chissà, mi piacerebbe avere una famiglia tutta mia».
In questi anni lontana, con una pandemia di mezzo, la cosa più difficile è stata accettare di non poter tornare a casa tutte le volte che avrebbe voluto: se prima del Covid Francesca faceva una capatina a Bergamo ogni paio di mesi, dal 2020 i rientri sono stati più complicati. «Ricordo ancora con angoscia i primi mesi di pandemia, quando in Spagna la vita scorreva quasi invariata mentre a Bergamo morte e dolore spazzavano via una generazione intera – rivela la bergamasca –. In quel periodo persi anche il mio caro nonno materno e poco dopo mi accorsi di aver contratto il virus, fortunatamente in maniera leggera. Per un mese e mezzo restai isolata nella mia stanza di Barcellona per paura di contagiare i miei coinquilini: mi sentivo terribilmente sola e impaurita». Dove metterà radici uno spirito libero non è dato sapere, ma quando il posto è quello giusto e ne vale la pena, uno spirito libero lo sa: si ferma, respira e poi riparte.
Essere più vicini ai bergamaschi che vivono all’estero e raccogliere le loro esperienze in giro per il mondo: è per questo che è nato il progetto «Bergamo senza confini» promosso da «L’Eco di Bergamo» in collaborazione con la Fondazione della Comunità Bergamasca. Per chi lo desidera è possibile ricevere gratuitamente per un anno l’edizione digitale del giornale e raccontare la propria storia. Per aderire scrivete a [email protected] o cliccate sul banner qui a fianco.
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