«Studi in due Paesi, pronta a giurare come avvocato alla Corte di Parigi»

LA STORIA. Un percorso accademico in Giurisprudenza in cui ha conseguito il titolo sia italiano sia francese, Sara Braten: «Mi sono sentita valorizzata dal primo giorno in studio».

«Dopo il liceo linguistico non avevo le idee molto chiare su cosa volessi fare del mio futuro. Mi piacevano le lingue straniere, ma non volevo limitarmi allo studio di quest’ultime. Volevo continuare ad approfondire la lingua francese e sapevo che eventualmente mi sarebbe piaciuto vivere in Francia. Visitai infatti per la prima volta Parigi con mia mamma all’età di 13 anni e mi innamorai immediatamente di quella città piena di luci e bistrot. In cuor mio avevo già capito che, in un modo o nell’altro, il mio percorso di vita mi avrebbe riportato lungo le rive della Senna».

Sara Braten è una cittadina del mondo – nata a Manerbio (Brescia), infatti, ha vissuto fino ai 10 anni in Norvegia per poi trasferirsi a Bergamo con la madre nel 2008 – ma è a Parigi, dove vive dal 2019 e dove oggi è avvocato, che si sente davvero a casa. «A Bergamo ho vissuto la mia gioventù e adolescenza, qui ho frequentato infatti le medie, il liceo Linguistico Giovanni Falcone e il primo anno di Giurisprudenza all’università di Bergamo. Poi ho deciso di continuare all’Università di Bologna, dove ho vissuto due anni. Ho finito i miei studi a Parigi, dove vivo attualmente dal 2019. Al liceo, dove ho studiato inglese, francese e tedesco, ma soprattutto facevo parte della sezione EsaBac, che permette di ottenere il duplice diploma EsaBac, istituito nell’ambito della cooperazione educativa tra Italia e Francia, con il quale i due Paesi promuovono nel loro sistema scolastico un percorso bilingue triennale del secondo ciclo di istruzione che permette di conseguire simultaneamente il diploma di Esame di Stato e il Baccalauréat. Questo percorso prevede lo studio della Lingua e della letteratura francese, per quattro ore settimanali, e della Storia veicolata in lingua francese per due ore a settimana».

La doppia laurea

Sara ha così iniziato fin da giovane a porre le basi per il suo futuro in quel di Parigi. «Dopo il liceo ho deciso di iscrivermi alla Facoltà di giurisprudenza, iniziando i corsi nel 2016 alla Facoltà di giurisprudenza di Bergamo, ma con l’intenzione di chiedere il trasferimento all’Università Alma Mater di Bologna a partire dal secondo anno. Volevo continuare a Bologna perché la facoltà proponeva una doppia laurea italo-francese in giurisprudenza grazie a una convenzione stipulata dall’Ateneo di Bologna con l’Université Paris Nanterre. Questo percorso mi ha permesso di conseguire nel 2021 sia la Laurea magistrale in Giurisprudenza (rilasciata dall’Università di Bologna), sia i due corrispondenti titoli francesi della “Licence en droit, mention droit français–droit Italien” e del “Master en Droit, mention droit français-droit italien” (rilasciati dall’Università di Paris Nanterre)».

Durante gli studi universitari, Sara è partita per Parigi nel 2019 e non è più tornata. «Sono partita da sola e non ho avuto difficoltà ad ambientarmi proprio grazie alla multiculturalità della città di Parigi. Sento parlare italiano quasi ogni giorno, al lavoro, per le strade, nella metro, non mi sento così lontana dall’Italia dopotutto. Qui, avendo sviluppato una certa passione per il diritto del lavoro, ho deciso di specializzarmi nel diritto del lavoro francese iscrivendomi a un master di un anno, che ho potuto frequentare a Parigi, lavorando al contempo in uno studio legale. Dopo il master ho deciso di prepararmi al concorso forense francese per poter diventare avvocato in Francia. Concorso che ho passato lo scorso settembre. Oggi quindi sono Elève - Avocat e ho iniziato una formazione di 18 mesi, al termine della quale potrò prestare il giuramento alla Corte d’appello di Parigi e iscrivermi all’albo degli avvocati di Parigi ed esercitare la professione d’avvocato».

La carriera in Francia

«A differenza del concorso italiano, quello francese consente di ottenere il titolo di élève-avocat immediatamente dopo il superamento del concorso, al quale poi segue una formazione di 18 mesi, facendo vari stage in studi legali, imprese e/o tribunali» spiega. Attualmente Sara lavora in uno studio legale specializzato nel diritto del lavoro a Parigi. Ha quindi realizzato il suo sogno lavorativo e di vita. «La mia passione per il diritto e soprattutto per il diritto del lavoro è nata con il tempo. Studiare il diritto mi ha permesso di capire molte cose sulla società, su come essa si evolve e anche a comprendere la storia da un punto di vista diverso. Ho capito che avrei voluto fare l’avvocato durante il mio primo stage in uno studio legale a Parigi, al termine del quinto anno di università. Ho capito che, grazie alle mie conoscenze, sarei potuta essere utile agli altri nella vita di tutti i giorni. E questo contatto diretto con le persone mi è piaciuto sin da subito. Ho poi deciso di restare a Parigi perché mi piaceva l’ambiente di lavoro, mi sono sentita valorizzata dal primo giorno di lavoro, ero ben retribuita e soprattutto i miei diritti sono sempre stati rispettati. Se alle 17,30 ero ancora in ufficio, mi dicevano di tornare a casa perché avevo fatto le mie ore. Anche se ero solo una tirocinante, non mi sono mai sentita sfruttata».

A Parigi, inoltre, «ho conosciuto il mio fidanzato, Alexandre, con cui vivo da qualche anno ormai. Mi sono fatta delle nuove amiche. Con i miei amici di Bergamo, ci sentiamo molto spesso, per messaggio o con videochiamate, alcuni sono venuti a trovarmi. Sono contenta perché anche se sono lontana sono riuscita a mantenere i contatti con i miei amici di Bergamo e ogni volta che torno ci vediamo. Con mia mamma che vive a Bergamo mi sento quasi ogni giorno. E anche lei viene a trovarmi ogni tanto. Anche se abito lontano, so che è molto fiera di me e di quello che sto facendo. Poi cerco di tornare a Bergamo ogni quattro mesi per un weekend per trovare mia mamma e i miei amici. Spesso anche Alexandre torna con me: adora i casoncelli e ogni volta si fa la scorta di salumi».

Il legame con Bergamo

A Parigi quindi Sara si è costruita anche relazioni importanti, oltre che una carriera. «Certo ci sono grandi differenze tra la Francia e l’Italia, soprattutto per i giovani. Ho trovato molte più opportunità lavorative qui. Credo che quando un giovane inizia a fare i suoi primi passi nel mondo del lavoro è importante che il suo ruolo venga valorizzato, anche attraverso una giusta retribuzione, per permettergli di dare un senso a tutti gli anni di studio. Ed è quello che ho trovato in Francia. Dal punto di visto sociale poi la Francia è un paese che propone vari sussidi ai giovani e non solo (per pagare l’affitto per esempio) o la “prime d’activité” che completa le risorse basse degli studenti. Per questo motivo anche in una città cara come Parigi, sono sempre riuscita ad avere una certa autonomia economica. Il lavoro in una grande città come Parigi non manca, soprattutto se si ha una laurea. Ci sono tante opportunità, è una città dinamica ed è proprio per questo che mi piace». E il futuro? «Sicuramente rimarrò a Parigi per i prossimi anni e continuerò a evolvere nel mio ambito lavorativo. Per ora non valuto l’idea di tornare in Italia. Tuttavia, mi piacerebbe iscrivermi all’albo anche in Italia per poter esercitare anche lì».

Bergamo senza Confini

Essere più vicini ai bergamaschi che vivono all’estero: è il progetto Bergamo senza confini promosso da «L’Eco di Bergamo». Per chi lo desidera è possibile ricevere gratuitamente per un anno l’edizione digitale del giornale e raccontare la propria storia. Info a [email protected].

© RIPRODUZIONE RISERVATA