«Ragazza alla pari in Australia: presto il Master in Business»

CHIARA LORENZI. Da Sorisole alla Gold Coast a 24 anni.Termina gli studi e fa la babysitter di Antonia, 4 anni. «Ho trovato un Paese inclusivo, che attira i giovani».

Prima un’esperienza di studio alle superiori, poi il lavoro come babysitter e ora l’università. La strada di Chiara Lorenzi, nata il 9 luglio 2000 e cresciuta a Sorisole, sembra legata a doppio filo con l’Australia, dove oggi frequenta un Master in business e dove ha tutta l’intenzione di restare per qualche anno. «Durante le superiori, che ho frequentato all’istituto Maria Grazia Mamoli – racconta Chiara –, ho svolto un viaggio di studio in Australia di 6 mesi: sono stata ospitata da una famiglia locale che mi ha introdotto al mondo e alla cultura australiana. All’epoca, era il 2018, vivevo a Canberra, la capitale dell’Australia, una cittadina piccola e semplice. A oggi reputo che quell’esperienza sia stata la più formativa di tutte, a 17 anni mi sono ritrovata dall’altra parte del mondo, dovendo parlare una lingua che sapevo poco con cui dovevo studiare in un college locale. È un’esperienza che consiglio a tutti e che permette di crescere a livello scolastico ma anche a livello umano».

L’Erasmus in Brasile

Tornata a Bergamo, Chiara ha affrontato il quinto anno e si è diplomata nel 2019. «Nel settembre successivo mi sono iscritta alla triennale in Filosofia e a gennaio 2022 sono partita per un Erasmus in Brasile, a Curitiba, con altri studenti dell’Unibg. Lì ho avuto la possibilità di conoscere un’altra cultura completamente diversa dalla nostra. È stato proprio durante quel viaggio che, una sera, parlando tra noi ragazzi erasmus, un amico mi raccontò della sua esperienza da Aupair in Australia e mi ha incuriosita. Già dal Brasile iniziai a iscrivermi a diversi siti e gruppi Facebook e a propormi come babysitter. L’intento principale era il migliorare l’inglese e il capire che master avrei voluto fare dopo la triennale. Pochi mesi dopo ho concluso i miei esami, ultimato la tesi e trovato una famiglia che mi avrebbe ospitata». Così, dopo essersi laureata a fine ottobre 2022, Chiara è partita alla volta di Brisbane, in Queensland.

«La scelta dell’Australia per la seconda volta fu una coincidenza, ho trovato qui la famiglia che cercava una babysitter e sono venuta. Ho scoperto sin da subito che il lavoro mi piaceva, io mi occupavo dei due bambini di 4 e 6 anni lavorando part-time e avendo, nel weekend, l’opportunità di viaggiare e di scoprire l’incredibile natura australiana. Mi sono subito abituata alla vita australiana, una vita semplice, leggera e versatile. Per 9 mesi ho vissuto con questa famiglia e nel frattempo studiavo inglese per prepararmi al test di ingresso per il master. Dopo svariate ricerche mi sono iscritta al Master in filosofia politica all’università Pompeu Fabra di Barcellona, dove mia sorella vive. Nel frattempo la situazione con la mia famiglia australiana non procedeva benissimo, abbiamo avuto delle incomprensioni e per problemi logistici non mi trovavo più bene nel posto in cui vivevo. Ad un mese dal rientro (che poi non accadrà, ndr) in Italia, decido quindi di cambiare famiglia e di spostarmi sul mare, esattamente alla Gold Coast, la costa d’oro».

Il Master alla Gold Coast

Dal momento in cui Chiara ho conosciuto la nuova famiglia ha trovato una connessione nuova, probabilmente date le origini italiane della mia mamma ospitante. «Lei ha entrambi i genitori nati in Calabria e cresciuti a Melbourne. Con loro ho trovato un appoggio ma anche una grande motivazione, sono due persone intraprendenti, molto aperte e carismatiche. Con la bimba di 4 anni Antonia è come se fossi una sorella maggiore e ormai mi considerano parte della famiglia. Sin da subito mi hanno chiesto se potessi fermarmi qui con loro e iniziare a studiare qui. Così mi sono iscritta a un Master in Business alla Bond University qui in Gold Coast. Qui in Australia è possibile switchare corso di laurea e cambiare completamente indirizzo tra triennale e master. Questo è proprio uno dei motivi principali per cui ho deciso di fermarmi: in Europa non ho trovato nessun master di secondo livello improntato sul business in cui io potessi accedere». Nell’università che frequenta Chiara è l’unica studentessa italiana.

Ragazza «au pair»

«Amo il metodo d’insegnamento australiano, uno dei migliori paesi al mondo a livello di educazione. Le classi sono multiculturali, prevalentemente piccole e i professori sono disponibili per qualsiasi chiarimento a qualsiasi ora del giorno. C’è un’attenzione allo studente incredibile e l’apprendimento è molto più dinamico. La mia università inoltre punta molto al benessere dello studente e all’importanza della preparazione per poi entrare nel mondo del lavoro. Così ho deciso di fermarmi e di iniziare una nuova vita qui in Gold Coast. Dopo qualche mese ho anche iniziato a lavorare come content marketer per lo studio legale della mia famiglia ospitante». In Australia quindi Chiara ha trovato una seconda casa, anche se l’Italia e la famiglia natale mancano sempre.

La nostalgia delle Orobie

«La cultura insieme alle Orobie sono le due cose che mi mancano di più, dopo la mia famiglia ovviamente. Quanto parlo di cultura intendo le tradizioni, le feste popolari, la genuinità del cibo e delle persone. L’Australia è un paese molto più inclusivo, che da una possibilità a tutti, dove trovi sempre qualcuno che ti tende la mano. Mi mancano poi sicuramente i miei nipoti, 4 e uno che nasce a fine luglio; di loro vedo molti video ma manca l’affetto e la prossimità. Dall’altro lato la vita qui è stupenda, vivo a 20 minuti dal mare e sono contentissima dei lavori che faccio (babysitter e content marketer) e dell’università in cui studio. Lavorare con bambini mi ha inconsciamente cambiata, sono diventata più premurosa e creativa. Ovviamente questo è soltanto un lavoro provvisorio che mi permette di pagarmi gli studi e di fare delle esperienze qui».

E il futuro? «Sul futuro non ho una chiara idea, io mi fermerò qui fino a giugno dell’anno prossimo, quando avrò la laurea, poi farò richiesta per il visto post-graduate che mi permetterà di lavorare qui per altri tre anni. Il passo successivo sarebbe il permesso di residenza e la cittadinanza è ancora un sogno. Il mio obiettivo in quei tre anni è quello di fare esperienza lavorativa per poi potenzialmente tornare in Italia e portare tutte le conoscenze acquisite qui. Dopo quei tre anni non so cosa farò, dipenderà dalla mia situazione lavorativa e dalle opportunità che troverò nel percorso. In questo momento l’Australia è, a parer mio, uno dei migliori Paesi come qualità della vita e livello di istruzione molto alto, dove un ragazzo si possa formare e crescere in un ambiente multiculturale con amici da tutto il mondo. In futuro mi piacerebbe provare ad entrare nel mondo della consulenza. Sicuramente a livello lavorativo qui avrei una vita più prosperosa, dati gli stipendi molto più alti rispetto all’Italia ma non riesco ad immaginarmi un futuro più lungo di 5 anni. Vedremo».

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