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Domenica 14 Luglio 2024
«Nella finanza a caccia di aziende di software da far crescere a Londra»
GIULIA POLETTI DE CHAURAND. Laurea alla Bocconi e Mba A 17 anni in California poi Singapore e il Regno Unito «Ma a settembre il matrimonio sarà sul lago di Garda»
Per un master, per lavoro, per passione. Sono questi i motivi che inizialmente hanno spinto Giulia Poletti de Chaurand a trasferirsi a Londra, dove ancora oggi vive e lavora nel campo della finanza da ormai 6 anni. «Io sono andata all’estero abbastanza presto – racconta la giovane, originaria di Dalmine –. Già al liceo sono partita per un’esperienza con Intercultura, per fare il quarto anno di liceo all’estero, negli Stati Uniti, e imparare così l’inglese. Posso dire che è stata proprio quella esperienza, oltre che a una propensione per la materia, che mi ha fatto scegliere la facoltà di Economia. Una strada diversa da quella dei miei genitori e delle mie due sorelle, tutti impegnati in campo medico. L’anno all’estero ha contribuito alla scelta di andare a Milano a studiare, all’Università Bocconi, dove ho colto l’opportunità di fare ancora un’esperienza all’estero, così al terzo anno di università sono partita ancora, questa volta per Singapore, dove ho vissuto per sei mesi».
L’Mba a Londra
«Dopo la laurea nel 2015 ho iniziato a lavorare a Milano, dove ho fatto tre anni di consulenza strategica, fino al 2018, quando mi sono trasferita a Londra per diversi motivi: volevo ottenere un Mba (Master in Business Administration) che mi permettesse di approfondire la mia passione per l’economia e la finanza, e perché il mio compagno, Clemens, viveva a Londra. Lui è austriaco, l’ho conosciuto proprio a Singapore durante gli studi, e ci sposeremo quest’anno a settembre. L’idea era quella di iniziare a venire qui a Londra, ottenere un Mba alla London Business School e poi scoprire quali porte mi avrebbe aperto. Alla fine entrambi, io e Clemens, abbiamo trovato lavoro qui e quindi siamo rimasti a Londra».
L’ufficio a London Bridge
A Londra Giulia ha messo a fuoco la propria carriera, spostandosi dalla consulenza strategica alla finanza, lavorando oggi per un importante fondo di investimento di private equity, Hg Capital. «Il mio fidanzato e io viviamo e lavoriamo in centro a Londra, io a London Bridge e lui nella City. Lavoriamo per fondi simili, focalizzati su investimenti in tecnologia; in particolare il mio compito è selezionare e acquistare aziende di software in Europa e Stati Uniti, che poi facciamo crescere. Sono l’unica italiana del mio fondo: è un grande orgoglio per me e mi permette di interfacciarmi anche con aziende italiane».
In California senza smartphone
Prima di arrivare a Londra, però, Giulia ha potuto vivere altre esperienze fuori dall’Italia, che le hanno permesso di formarsi e di crescere come persona. «A 17 anni ho fatto la mia prima esperienza all’estero: sono stata un anno in California, dove ero ospite di una signora, Lisa. Ho legato molto con lei e sono ancora in ottimi rapporti, infatti verrà anche lei al mio matrimonio. Certo andare all’estero a quell’epoca, nel 2008, è diverso che andare oggigiorno. Non c’erano social né smartphone né roaming. All’inizio è stato difficile, tuttavia da un certo punto di vista è stato un vantaggio perché mi ha permesso di immergermi profondamente nella cultura americana e imparare l’inglese molto più in fretta, mentre oggi anche se fossi dall’altra parte del mondo resterei talmente connessa con l’Italia che diventerebbe arduo farmi coinvolgere da altre culture. In seguito, memore di questa esperienza, all’università non vedevo l’ora di ripartire alla volta di un altro Paese».
La scoperta di Singapore
Dopo un anno negli Stati Uniti, questa volta Giulia voleva andare in Oriente. «Singapore è una città modernissima, con un grande contrasto con altre parti del Sud-est asiatico. È una città-
stato molto ricca ed è tutto molto artificiale, da studenti si può vivere con tutte le comodità delle città occidentali ma anche con le particolarità dell’est, cibo e usanze. Da lì inoltre puoi raggiungere in breve un sacco di posti magnifici e infatti ho visitato Vietnam, Thailandia, Malesia, Giappone, Cambogia e le Filippine. E tutto questo oltre al fatto che Singapore ha ottime università ed è stata una esperienza accademica molto arricchente». A Londra, infine, Giulia si è ambientata subito, grazie alle esperienze dei precedenti viaggi. «Quando sono arrivata a Londra 6 anni fa l’inglese lo sapevo già molto bene e trasferirmi è stato semplice».
I Bocconiani a Londra
«Il master è stato un ottimo trampolino di lancio e anche quello si è svolto in un ambiente totalmente internazionale, con l’80% dei miei compagni che erano stranieri, provenienti da più di 40 Paesi diversi. L’Mba mi ha permesso di approfondire i miei studi e spostarmi dalla consulenza alla finanza, che era l’ambito che più mi attraeva e di cui oggi sono molto contenta. Poi la realtà internazionale di Londra mi ha fatto incontrare nuovi italiani, oltre ai tantissimi miei colleghi della Bocconi che si sono trasferiti qui a Londra come me. Tra l’altro faccio anche parte dell’associazione alunni bocconiani a Londra per la quale organizzo diversi eventi: è sempre bello riunirsi con vecchi amici».
A Londra Giulia ha trovato il suo posto, almeno per ora. «È una cultura diversa da quella italiana, ma è una città che consente di conoscere molte persone che magari hanno percorsi simili al tuo. Io e Clemens negli anni abbiamo costruito la nostra rete di amicizie, tra cui tantissimi italiani. E con il tempo sono diventati come una seconda famiglia per noi».
Bergamo, casa, gli amici, però, mancano sempre. «Fortunatamente a Bergamo c’è l’aeroporto così ho la possibilità di tornare a casa in due ore di volo: è un grande beneficio, da non sottovalutare. Il mio fidanzato invece purtroppo vive a due ore e mezza da Vienna e tornare nel weekend per lui è complicato. Mentre io prendo un aereo il venerdì dopo il lavoro e alle 22 sono a Bergamo: è impagabile. Torno una volta ogni mese e mezzo senza particolari problemi e anche come prezzi è fattibile. Riesco a vedere spesso i miei genitori e le mie sorelle e quello fa sempre piacere. Mi mancano certamente le mie amiche, soprattutto quelle del liceo, quelle amicizie storiche a cui sono tuttora molto legata perché sono difficili da replicare da adulti. Infine mi manca la vicinanza alle montagne. A Bergamo in 20-30 minuti sei sulle Orobie a passeggiare, a sciare, a goderti la natura, mentre a Londra è molto più difficile. Per uscire dalla metropoli ci metti un’ora e 30 minuti, e anche così facendo, non ci sono montagne vicino: guardare all’orizzonte e non vedere montagne è davvero strano».
Il futuro
«Magari a un certo punto della nostra vita avremo necessità di ritornare alle nostre origini, di riavvicinarci alle persone care, magari quando si allargherà anche la nostra famiglia, ma non ora. Vogliamo goderci ancora questa libertà per poterci concentrare sulla nostra carriera, ma anche su di noi. Ora ad esempio, saremo ben occupati a organizzare il nostro matrimonio a settembre, in villa Sigurtà, a Valeggio sul Mincio, sotto il lago di Garda. Fin da piccola passavo le vacanze al lago di Garda ed è un luogo che mi è rimasto nel cuore, e cosi lo sarà ancora di più».
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