Bergamo senza confini / Pianura
Domenica 21 Agosto 2022
«Nel nostro bistrot qui a Valletta nei piatti serviamo cibo per l’anima»
Anna Martina e Roberto Grancini La coppia di 40enni da quasi dieci anni gestisce il ristorante «Soul Food». «Una meta per turisti e maltesi: piatti vegani e non solo».
Nella bellissima cornice storica della Valletta, a pochi passi dal Palazzo del Gran Maestro dei Cavalieri di Malta, si può incontrare il brio e la caparbietà di due bergamaschi doc che hanno realizzato il loro sogno nel cassetto: un ristorante con un bellissimo dehor esterno lungo Merchants Street, dove la giovialità si unisce alla buona musica, pallino di Roberto fin da ragazzino, e dove la naturalità e semplicità e i piatti studiati da Anna si legano perfettamente al concetto di cibo per... l’anima. Appunto «Soul Food» il nome scelto per il loro ristorante-bistrot da Anna Martina e Roberto Grancini, coppia (originaria di Bolgare lei, stezzanese lui) che da 10 anni vive nella capitale maltese: un luogo di lavoro e di vita immaginato e poi trasformato in realtà nel giro di davvero poco tempo.
«Arrivammo qui quasi per caso, attraverso nuove conoscenze fatte sull’isola, presso un locale in disuso da un anno in una bellissima via di Valletta – raccontano –. Ci voleva comunque un po’ di immaginazione per vedere quello che Valletta sarebbe diventata nel giro di qualche anno»
«Nel marzo 2012 – raccontano Anna e Roberto – arrivammo a Malta per un viaggio studio per migliorare il livello d’inglese. Durante quell’esperienza, Malta ci sorprese: una nazione relativamente piccola ma così in forte crescita economica, ricca di turisti anche in inverno-primavera grazie al clima mite, dinamica e multiculturale, ricca di tradizioni popolari di forte impatto. Un Paese di richiamo turistico, il mare e un altissima presenza di giovani provenienti da tutto il mondo e ricco di professionisti in ambiti in forte crescita, come finanza e betcompany». Ed è così che, poco più che trentenni, Anna e Roberto decidono di dare una svolta alla loro vita e trovare una nuova meta dove potersi mettere in gioco. Creare qualcosa di nuovo, sostenibile e durevole
Ecco la decisione di aprire a Valletta, città peraltro patrimonio dell’Unesco, un bistrot di tendenza vegano e vegetariano. Percorsero i primi passi per valutare la zona migliore dell’isola, la location perfetta per sviluppare un business e tutto ciò che fiscalmente doveva essere chiarito prima di imbarcarsi in questa nuova avventura. Anna, spirito libero e gran tenacia, non perde occasione di formarsi e nel frattempo partecipa a un corso di bartender a Milano e nell’estate 2012 lavora al Daragi di Bergamo. «Arrivammo quasi per caso, attraverso nuove conoscenze fatte sull’isola, presso un locale in disuso da un anno in una bellissima via di Valletta – raccontano –. Ci voleva comunque un po’ di immaginazione per vedere quello che Valletta sarebbe diventata nel giro di qualche anno. A quei tempi, nel 2013, Valletta non aveva ancora quello splendore e quei riconoscimenti come meta ideale per trascorrere una indimenticabile giornata tra cultura e svago, tra bar e ristoranti, immersa di persone e appuntamenti culturali».
Dopo due mesi di duri preparativi, con l’aiuto di amici e parenti e del fratello enologo di Roberto, Alessandro (che poco dopo si trasferirà a Bordeaux per proseguire la sua carriera nel buon vino...), «Soul Food» apre ufficialmente il 27 luglio 2013, tra stupore e curiosità delle persone che abitavano nei dintorni, e attirando presto clientela di ogni tipo (turisti e maltesi). Anna e Roberto, insomma, per realizzare un sogno fanno fruttare sia il proprio carattere sia l’esperienza maturata a Bergamo. Anna, 42 anni, ha condotto studi per diventare educatrice e durante le superiori ha lavorato per diversi anni presso l’osteria Donizetti di Città Alta. «All’osteria Donizetti i titolari e i colleghi mi hanno trasmesso la passione per la ristorazione. Durante l’esperienza di 12 anni in asili nido e scuole materne avevo invece acquisito la consapevolezza, anche grazie a corsi di formazione specializzati, che il cibo non è solo nutrimento del corpo, ma anche arricchimento di emozioni, fin da piccoli».
«Le difficoltà lungo il percorso non sono mancate, perché talvolta le differenze di abitudini e mentalità si fanno sentire, ma le occasioni e soddisfazioni sono e sono state tante. Come partecipare al Malta Design Week già l’anno successivo all’inaugurazione, unico ristorante per tutto l’evento e offrendo a migliaia di visitatori le loro pietanze. Così come prendere parte a eventi pubblici organizzati dall’Istituto italiano di cultura a Valletta o organizzare catering privati su yacht e ville esclusive a Malta»
Roberto, ora 43 anni, si è invece diplomato come perito meccanico all’Itis Paleocapa e ha intrapreso diversi lavori nel settore metalmeccanico per poi approdare alla Rea Dalmine come caldaista dove ha proseguito per 12 anni. Ragazzo curioso e determinato, libero nelle scelte e nello sviluppare nuove passioni, come il tree climbing imparato a Monza alla scuola agraria del parco di Villa Reale e applicato in diverse occasioni con alcuni giardinieri bergamaschi. Diverse esperienze giovanili lo hanno portato a cercare la strada giusta per sé e per la sua compagna Anna, che ha sposato nel luglio del 2009. Anna e Roberto hanno sempre alzato l’asticella delle sfide, grazie al serio impegno per il lavoro tramandato dalla gente di Bergamo, e dei loro obiettivi.
«Le difficoltà lungo il percorso non sono mancate, perché talvolta le differenze di abitudini e mentalità si fanno sentire, ma le occasioni e soddisfazioni sono e sono state tante. Come partecipare al Malta Design Week già l’anno successivo all’inaugurazione, unico ristorante per tutto l’evento e offrendo a migliaia di visitatori le loro pietanze. Così come prendere parte a eventi pubblici organizzati dall’Istituto italiano di cultura a Valletta o organizzare catering privati su yacht e ville esclusive a Malta». Oltre a una intervista nel 2017 all’interno del programma «Mediterraneo» di RaiTre, sono tante le pubblicazioni (articoli di riviste, guide turistiche e culturali) che parlano del ristorante «Soul Food» situato in prossimità dell’incrocio fra Triq (via, in lingua maltese) Il- Merkanti e Triq L-Arcisqof e aperto tutti i giorni (tranne il martedì) dalle 10,30 alle 18, in estate fino ad ottobre il venerdì, sabato e domenica fino alle 22.
Il bistro offre per lo più piatti vegani e vegetariani... «ma abbiamo anche opzioni per onnivori perché la nostra missione è creare un posto per tutti – sottolineano Anna e Roberto –. La nostra maggiore felicità, e per il nostro staff di 10 dipendenti, è vedere la gente soddisfatta per aver mangiato bene, leggero e con gusto, in un luogo dove cibo e benessere si uniscono». Nel giugno del 2016, Anna e Roberto sono anche diventati genitori di Giulia Lior. «Siamo contenti per nostra figlia, in quanto sta crescendo in un tessuto sociale di inclusione e di diversità. Frequenta fin da piccolina la scuola Montessori e i suoi compagni, come le loro famiglie, vengono da tanti Paesi differenti, perché Malta è così: un vero mix di culture e di gente che proviene da Paesi lontani».
Una parte importante del cuore è però rimasto... tra le Mura di Città Alta. «Cosa ci manca di Bergamo? Il verde, le montagne. Gli anziani che danno sempre il buon esempio. Ci manca la famiglia, gli amici, il volontariato che unisce i gruppi e insegna a stare insieme e a sostenersi per una buona causa. E anche le attività sempre diversificate che la città di Bergamo offre, insieme a Milano».
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