«Nei miei quadri alle Seychelles c’è spazio anche per Città Alta»

LA STORIA. Paolo Chionni, imprenditore e artista bergamasco, espone alla National Art Gallery sull’isola di Mahè. Da 40 anni vive nell’Oceano Indiano con la famiglia.

L’oceano si infrange potente sulle rocce su cui poggia la sua casa. Per Paolo Chionni l’infinito susseguirsi delle onde, il loro fragore, i colori che si alternano nei diversi momenti della giornata sono fonte inesauribile di ispirazione. Da una decina di anni, infatti, tra quelle rocce lungo la costa di Mahè, la maggiore delle isole delle Seychelles, Paolo crea le sue opere. In questi giorni quattro suoi quadri sono in mostra alla National Art Gallery, nella capitale Victoria. L’esposizione ha come titolo «In situ» (sul posto) e raccoglie dipinti realizzati proprio all’interno del museo nazionale. Tra i protagonisti c’è l’artista bergamasco, che ormai da quasi quarant’anni vive alle Seychelles.

Le aveva scoperte nel 1984, durante il giro del mondo in barca a vela. Paolo era stato costretto a fermarsi nell’oceano Indiano, per quasi sei mesi, in attesa che i monsoni consentissero alla barca di riprendere la via del ritorno, verso il Mar Rosso. In quel periodo il giovane bergamasco aveva potuto visitare le splendide spiagge e le foreste interne. Di luoghi splendidi ne aveva senz’altro visti, durante la lunga navigazione, ma la natura generosa di queste isole,è riuscita a conquistarlo per sempre. Le Seychelles sono un arcipelago di 115 isole nell’oceano Indiano, al largo dell’Africa. Alcune sono rinomate mete turistiche altre sono rimaste ancora selvagge.Tutte rappresentano un vero paradiso di biodiversità, sia in acqua che al di fuori. Facile quindi immaginare quanto questi luoghi abbiano affascinato un allora ragazzo (oggi ha 68 anni), da sempre appassionato di mare.

Tornato a Bergamo Paolo Chionni aveva condiviso con i famigliari il sogno di realizzare qualcosa laggiù e il padre, imprenditore del settore edile, lo aveva aiutato nella costruzione di un albergo sull’isola di Praslin. Il luogo lo aveva trovato proprio durante lo stop forzato, risultato più che mai provvidenziale: una baia raggiungibile soltanto in barca, aperta su un mare ricco di pesci tropicali e coralli. L’amore per le Seychelles si è rivelato contagioso e ha spinto anche il fratello di Paolo, Stefano, e l’amico Carlo Perolari a trasferirsi sull’isola. I tre bergamaschi hanno lavorato insieme nell’hotel per vent’anni e ancora oggi, conclusa quell’avventura imprenditoriale, sono soci in un’azienda che importa prodotti enogastronomici italiani. Formaggi (anche i bergamaschi Zanetti), oli extravergini, pasta e centinaia di etichette pregiate di vini, vengono destinati a resort, ristoranti e negozi locali.

Alle Seychelles Paolo ha anche trovato l’amore: dal 2000 è sposato con Nicole e hanno tre figlie, Alice di 22 anni, Angelica di 20 e Clotilde di 17. Le più grandi hanno lasciato Mahé per studiare all’estero, in Italia - Firenze per la precisione - e in Inghilterra. Anche la «piccola» presto le seguirà, ma - racconta Paolo - «qui hanno avuto la fortuna di vivere un’infanzia a stretto contatto con la natura». Paolo Chionni ha a lungo lavorato anche come skipper in crociere tra le isole e traversate oceaniche; ma negli ultimi anni ha trasformato l’amore per il mare in arte. Quest’elemento ha ispirato molti suoi dipinti. Si tratta di grandi tele di pittura semi figurativa e astratta, che come le onde sprigionano energia e vitalità. Nei suoi quadri però continua a trovare spazio anche Bergamo. Vie e torri medievali, scorci di Città Alta si ricompongono a migliaia di chilometri di distanza, grazie a un legame che non si è mai interrotto. L’imprenditore e artista, che ha mantenuto una casa in città, trascorre gran parte delle estati insieme alla mamma 95enne, al fratello e ai tanti amici bergamaschi. «Considero sia Mahé che Bergamo come casa – ci spiega –. Della prima amo la vita semplice e guidata dai ritmi della natura; ma sento anche il bisogno di continuare ad approfondire la conoscenza del mio Paese d’origine e in estate ne approfitto per viaggiare nelle città d’arte e per trascorrere un po’ di tempo in montagna».

L’arte di Gian Riccardo Piccoli

Proprio durante uno di questi viaggi in Italia,Paolo ha avuto modo di visitare una mostra di Gian Riccardo Piccoli a Palazzo della Ragione, in piazza Vecchia. Ammirando i suoi lavori e la

splendida ambientazione, è nato in Paolo il desiderio di dipingere. Con il tempo ha iniziato a proporre i suoi quadri alle gallerie locali con un buon successo, fino al debutto al museo nazionale. «Le iniziative culturali sono più limitate alle Seychelles – spiega Paolo – ma sta crescendo l’impegno in questo campo. Ne è un esempio la National Art Gallery, dove da agosto sono esposte anche le mie opere. Lo spazio è stato rinnovato di recente e questa è la seconda importante mostra che ospita». Nei mesi scorsi gli artisti coinvolti nel progetto «In Situ» hanno lavorato proprio all’interno delle sale museali, trasformate in grandi studi temporanei, per dar vita alle loro opere.

Quattro le tele realizzate da Paolo - Kipao il suo nome d’arte - una delle quali insieme a Jude Ally, presente con le sue opere anche alla Biennale di Venezia, nel padiglione delle Seychelles. La mostra «In Situ» è stata inaugurata il 24 agosto e resterà allestita fino al 5 ottobre, con una probabile proroga di qualche settimana. La National Art Gallery lo ha scelto per la «miscela unica tra le origini europee e le influenze dell’oceano Indiano» che esprime nella sua arte.

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