Londra, a 20 anni prima donna
«bartender» dell’hotel Ritz

La bergamasca Giulia Gervasoni è diventata la prima donna bartender all’hotel Ritz di Londra, in più di cent’anni di storia del locale. Un traguardo meritato per la giovane 22enne, originaria di San Giovanni Bianco, dove ha frequentato elementari e medie, per poi trasferirsi all’Istituto alberghiero di San Pellegrino. Qui ha imparato i trucchi del mestiere e, dopo le prime stagioni estive in trasferta per la penisola, ha deciso di spiccare il volo partendo per Londra con un’amica. In poco tempo è riuscita ad affermarsi come una delle migliori professioniste della capitale londinese, un’esperienza unica conclusa a causa dell’emergenza sanitaria, che l’ha costretta a rientrare a casa.

La sua voglia di fare l’ha già portata a tagliare un nuovo traguardo. Nei giorni scorsi è stata contattata da uno dei gruppi di ristorazione più famosi al mondo e giovedì 4 febbraio si è imbarcata su un volo per Dubai, dove rimarrà per almeno due anni.

Il suo successo è una soddisfazione per tutto il nostro territorio e per le scuole che l’hanno formata e cresciuta. Ancora una volta l’Alberghiero di San Pellegrino sforna giovani talenti, in grado di affermarsi in tutto il mondo. «E pensare che quando ho deciso di iscrivermi all’Alberghiero, partendo dalla mia passione per la cucina, è prevalso lo scetticismo generale. Quasi tutti gli amici e i conoscenti, tranne i miei genitori che mi hanno sempre appoggiata, mi avevano sconsigliato la scuola perché dicevano che aveva la nomea di un istituto dove si studiava poco – ricorda Giulia Gervasoni –. Evidentemente non conoscevano la realtà di San Pellegrino, fatta di grande preparazione e sacrifici. Mi sono trovata benissimo, anche se all’inizio ero convinta di fare la chef, ma in un secondo momento mi sono resa conto che stare chiusa in cucina per ore non faceva per me». A Giulia, pur essendo una ragazza inizialmente timida, mancava il rapporto con il cliente. «A quel punto ho scelto di lavorare in sala e ho iniziato a 16 anni con uno stage come alternanza scuola lavoro in Toscana. Di fatto però anche in questo frangente il rapporto con la clientela non era così profondo, forse anche a causa dei ritmi forsennati delle stagioni turistiche, che spesso prevedono solo apparecchiare e sparecchiare, senza il tempo di rivolgere la parola ai commensali».

Giulia si trova davanti al classico bivio. Da un lato ha capito che questo lavoro non fa per lei, dall’altro aveva già accettato di andare in Sardegna per la stagione estiva. «Dentro di me ripetevo “Quanto mai, cosa ho fatto”, quando all’ultimo il bar manager dell’albergo mi ha chiesto di provare a fare la bartender». E qui arriva la svolta, perché «finalmente avevo quello che desideravo, cioè il rapporto a stretto contatto con i clienti. Si tratta di una professione molto impegnativa, nelle quale le conoscenze scolastiche mi sono servite tantissimo, anche se poi ho dovuto studiare molto per tenermi aggiornata».

Durante l’ultimo anno dell’Alberghiero le viene chiesto di tornare in Sardegna, dove aveva lavorato le due stagioni precedenti, ma Giulia decide di provare altre esperienze e il 6 settembre 2018 parte per Londra. «Grazie al ragazzo di mia sorella, che aveva contatti nella capitale inglese, sono riuscita a ottenere un colloquio per lavorare nel bar all’interno di un ristorante. Appena arrivata ho pianto tantissimo per il primo vero distacco dalla famiglia, anche se oggi fortunatamente ci si riesce a sentire frequentemente grazie alla tecnologia. Ma poi mi sono subito ambientata, sono arrivate via via maggiori responsabilità, le masterclass e le serate a tema. La mia idea era di stare due anni a Londra, così dopo 8 mesi ho deciso di puntare al Ritz, il traguardo più ambizioso possibile».

Giulia Gervasoni inizia col mandare il suo curriculum ma non riceve nessuna risposta. Però non si arrende e, grazie a un contatto comune, riesce a incontrare il bar manager del Ritz, che le offre una posizione di sala. «Ero molto titubante perché volevo fare la bartender, ma alla fine gli ho strappato la promessa che ci sarebbe stato almeno l’1% di probabilità che riuscissi a esaudire il mio sogno. Ebbene, dopo 4 mesi da cameriera ho iniziato a fare i turni dietro il bancone del bar. Per arrivare ho studiato veramente tanto da sola, anche perché in determinati ambienti devi essere preparata a rispondere a mille domande sulla singola bottiglia. Le poche ore di sonno le investivo nella mia preparazione, in modo da fare bella figura davanti al bar manager». L’arrivo del Covid-19 cambia i piani a tutti, il Ritz chiude e Giulia rientra a Bergamo, dove ha la possibilità di godersi la famiglia, composta da papà, mamma (che, caso vuole, lavora proprio all’Alberghiero di San Pellegrino) e la sorella maggiore. «Stare lontano da casa comporta grandi sacrifici, mancano molto la famiglia, le nostre tradizioni e i nostri piatti. Quando tornavo a casa portavo la valigia vuota, in modo da riempirla di prodotti tipici, polenta e formaggi. Londra è stata un’esperienza che consiglierei a tutti, perché è una città frenetica, una giungla dove si impara a vivere e si hanno mille opportunità».

Da pochi giorni Giulia è atterrata a Dubai per una nuova avventura come bartender per la compagnia «Hell’s Kitchen» di Gordon Ramsay, uno dei gruppi più importanti al mondo che possiede bar, ristoranti e hotel. «Sono stata contatta dal loro bar manager di Dubai che lavorava a Londra. Ringrazio veramente tanto la mia famiglia che mi ha sempre sostenuto, ma anche il mio professore di sala Claudio Parimbelli e la preside dell’Istituto Alberghiero di San Pellegrino terme, Giovanna Leidi. Ai ragazzi giovani consiglio di fare esperienze il prima possibile, dai banchetti alle stagioni turistiche, in modo da crescere in maniera professionale». Nelle scorse settimane Giulia Gervasoni è stata felicissima di tornare, in qualità di supplente per un giorno, all’Istituto Alberghiero di San Pellegrino, dove ha rivisto la scuola e i professori a distanza di due anni dal diploma, per raccontare agli alunni la sua esperienza e la sua storia, oltre che per trasmettere il suo contagioso entusiasmo da prima donna bartender al Ritz di Londra.

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