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Bergamo senza confini / Bergamo Città
Domenica 16 Febbraio 2025
«In onda alla radio, con Caffè Italia unisco Bergamo con il Brasile»
LA STORIA. Marisa Tisti, inviata e blogger parla di Atalanta e Orobie in un programma della Dante Alighieri a Joinville. «Mi sento un ponte tra culture: la varietà è bella».

Moglie, mamma, blogger e inviata internazionale di una radio privata brasiliana. Lei è Marisa Tisti, nata il 31 gennaio 1975 a Maratea, ma che ha poi trovato la sua casa a Bergamo, dove vive con suo marito e la loro figlia Alice Stefania. La sua vita è un affascinante intreccio di esperienze e passioni che attraversano l’Oceano Atlantico, creando un legame unico tra la sua Bergamo e le comunità italiane in Brasile. «La mia famiglia è la mia fonte di ispirazione continua», confida Marisa, con la luce negli occhi che solo un amore profondo può dare, «e il nostro trio dinamico è spesso al centro delle mie ispirazioni artistiche e culturali, rendendo la mia vita un vero palcoscenico di emozioni e creatività».
Inviata per «Caffè Italia» in Brasile
Marisa è una donna dalle mille sfaccettature: scrittrice di copioni teatrali, autrice di canzoni per bambini, blogger e ora anche inviata del programma «Caffè Italia», un’iniziativa del Comitato Dante Alighieri di Joinville (Brasile), che ha come missione la diffusione della lingua e cultura italiana nel mondo. «La radio è un modo per portare un pezzetto d’Italia in ogni angolo del pianeta», racconta. La sua carriera è un vero e proprio caleidoscopio: dopo aver conseguito il diploma di Operatrice Socio Sanitaria, ha esplorato nuovi orizzonti. Oggi, pur collaborando con un portale di agenti immobiliari e come collaboratrice di un agente in attività finanziaria, la sua vera vocazione si esprime nell’arte e nella cultura. «Scrivo canzoni per bambini, come la “Canzone Ska Skacciapensieri”, e collaboro a progetti di teatro e musica, sempre con un occhio al messaggio che voglio trasmettere», spiega.
Le sue commedie in scena a Joinville
Il legame tra Marisa e il Brasile non è casuale. È storico. La sua collaborazione con «Caffè Italia» è iniziata oltre undici anni fa, in seguito alla rappresentazione di una delle sue commedie a Joinville, durante la settimana della lingua italiana nel mondo. «L’incontro con Rosemeri Laurindo, conduttrice del programma e fulcro delle mie avventure brasiliane, è stato decisivo», racconta. «Da allora, il nostro percorso si è intrecciato, e la mia vita ha preso una piega inaspettata e affascinante». Ogni sabato, da 11 anni, alle 17 italiane, Marisa si unisce agli ascoltatori italiani e brasiliani, portando un messaggio di cultura e unità attraverso la musica e le storie. «In ogni puntata, esploriamo la ricchezza della cultura italiana, dalle canzoni classiche ai racconti contemporanei», afferma, orgogliosa del lavoro che svolge. «Abbiamo un obiettivo: far sentire a tutti i nostri connazionali nel mondo che non sono soli».
«Parlo di Bergamo e Atalanta»
Ad agosto il suo legame col Brasile l’ha portata a Joinville, dove ha potuto partecipare a una puntata speciale dedicata a lei. «Ho parlato di Bergamo e dell’Atalanta, e ho potuto visitare Botuverà, un paese dove si parla bergamasco e si cucina polenta», aggiunge, con un sorriso che sembra mostrare il calore dell’accoglienza che ha ricevuto in Brasile. Il paesino, fondato da immigrati bergamaschi di fine ‘800, è un luogo dove le tradizioni sono vive e pulsanti, un angolo d’Italia che continua a prosperare oltre oceano. Qui, tra le strade e le case, si respira l’aria delle origini. La comunità è un esempio tangibile di come le culture possano mescolarsi, creando un mosaico ricco di storie e identità. «È come tornare a casa, anche se si è lontani», afferma Marisa, riconoscendo l’importanza di queste connessioni. «È incredibile come, a diecimila chilometri di distanza, ci siano persone che parlano il mio dialetto», osserva Marisa.
Le Orobie oltreoceano
L’annuale «Festa Bergamasca», che celebra canti, balli e, naturalmente, la polenta, è una delle manifestazioni che unisce queste due realtà. «Ho portato gadget dell’Atalanta e ci siamo divertiti a condividere le nostre radici, parlando in dialetto bergamasco e cucinando la polenta e i casoncelli alla bergamasca», racconta entusiasta, sottolineando l’importanza di mantenere vive le tradizioni culinarie e culturali anche dopo secoli di emigrazione. «Ho imparato a conoscere e apprezzare il popolo brasiliano, persone grintose, positive e con tanta voglia di fare, e siamo entrati in sintonia davvero molto». Durante la trasmissione «che abbiamo potuto registrare finalmente tutti insieme in studio, mi hanno mandato i saluti parenti e amici che mi sono stati vicini durante questo percorso, mio fratello Vanny, in rappresentanza della mia amata famiglia, il solido “gruppo Marisa” composto da cinque amiche di infanzia, quindi, per me storiche, Barbara De Santi, l’amica Agata, Simone Bertolotti e Laura Abela conosciuta artisticamente come L’Aura. È stata una bella avventura».
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Lo scambio di lettere tra bimbi
Marisa non è solo un’inviata quindi, ma molto di più. È un’ambasciatrice della cultura italiana nel mondo. «Da ricordare anche l’iniziativa “amici di penna oltre Oceano”, uno scambio di lettere scritte tra bambini di Bergamo della quarta elementare, compagni di classe di Alice, e alunni che vanno dai 15 ai 60 anni della scuola Dante di Joinville che studiano l’italiano». E la sua passione per la musica e il teatro la spinge a esplorare sempre nuovi orizzonti creativi. «Ho scritto canzoni per bambini e ho collaborato a vari progetti, sempre con la mia famiglia come fonte di ispirazione», racconta. Il suo ultimo successo, «L’estate viene e va», è diventato un tormentone, portando un po’ di allegria nelle vite di chi ascolta. «Scrivere per i bambini è un modo per rivivere la gioia e l’innocenza, è un viaggio nel mondo della fantasia». Non è solo la musica a motivare Marisa. Il suo amore per il teatro si traduce in opere che toccano temi universali, come l’amicizia, la famiglia e le sfide della vita quotidiana. «La mia commedia “Impiegate in Paradiso” ha avuto un grande successo e continua a essere rappresentata in vari contesti», spiega, con la soddisfazione di chi ha visto il proprio lavoro fiorire in diverse culture. «Ogni rappresentazione è un’opportunità per creare dialogo e condivisione».
«Ogni esperienza è un’opportunità per arricchire il mio bagaglio culturalee quello della mia famiglia»
Concludendo il tour in Brasile, Marisa ha poi portato le sue esperienze a Bergamo, dove ha presentato un evento dedicato alla storia locale, mantenendo viva la tradizione di raccontare e condividere. «Ogni esperienza è un’opportunità per arricchire il mio bagaglio culturale e quello della mia famiglia», dice, riflettendo sull’importanza di trasmettere ai giovani la passione per i viaggi e l’amore per le nuove culture. «Voglio che mia figlia Alice cresca con la consapevolezza che il mondo è un luogo ricco di diversità e bellezza». Marisa Tisti, in conclusione, con la sua energia contagiosa, rappresenta un ponte tra Bergamo e il Brasile, unendo due mondi attraverso la lingua, la musica e le tradizioni. La sua storia è un invito a scoprire, a esplorare, e a celebrare la bellezza delle connessioni umane.
Bergamo senza confini
Essere più vicini ai bergamaschi che vivono all’estero e raccogliere le loro esperienze in giro per il mondo: è per questo che è nato il progetto «Bergamo senza confini» promosso da «L’Eco di Bergamo» in collaborazione con la Fondazione della comunità bergamasca onlus. Per chi lo desidera è possibile ricevere gratuitamente per un anno l’edizione digitale del giornale e raccontare la propria storia. Per aderire scrivete a: [email protected].
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