Il primo viaggio all’estero un anno fa da Valtesse, ora è chef a Rheinau

Riccardo Ponti A 22 anni è cuoco al «Gioias Restaurant» «In Germania ho un lavoro e ho imparato a conoscermi Ora nel ristorante cerchiamo nuove leve: scriveteci».

«La mia passione per la cucina è nata alle scuole medie: quando ho scelto di frequentare l’alberghiero alle superiori ho capito che la mia strada era tracciata e non me ne sono mai pentito». Riccardo Ponti, 22 anni, nato e cresciuto a Bergamo nel quartiere di Valtesse, dal 2021 vive e lavora in Germania, e racconta così il periodo in cui ha capito che la sua passione, la cucina, sarebbe poi diventata il suo lavoro.

Una scelta difficile

«Ho frequentato l’Istituto alberghiero di Torre Boldone e durante il mio primo periodo di stage scolastico, all’età di 15 anni, ho capito che la strada che avevo intrapreso sarebbe stata quella della mia vita -spiega -.

Tramite la scuola ho potuto fare subito diverse esperienze, dallo show cooking in cui io parlavo ed esponevo i piatti con le loro preparazioni mentre i miei compagni cucinavano alla Fiera di Bergamo a quello sul Sentierone, fino agli stage». Finite le superiori, poi, Riccardo ha iniziato a lavorare. «Ho lavorato sei anni in Italia come cuoco e pasticcere, cambiando sei posti in cui ho potuto vedere sempre più modi differenti di lavorare, organizzazione, orari, persone, tecniche e molto altro».

Gli studi a Torre Boldone

Il 18 ottobre 2021, poi, la partenza. «Dopo mesi di indecisioni, in cui cercavo di capire se davvero mi convenisse mettermi in gioco al 100% in un luogo in cui non conoscevo niente (lingua, cultura, luoghi, assicurazioni, e tutto quello che quando arrivi in età adulta devi affrontare come il semplice vivere da solo), mi sono deciso. Una volta arrivato a Rheinau mi sono riscoperto tutta un’altra persona e ogni volta che avevo tempo andavo in una città nuova, a mangiare cose differenti, evitando quello che per me è “casa” e quindi l’Italia e provando a vedere e conoscere questa nuova cultura». Riccardo a Rheinau lavora al «Gioias Restaurant» come secondo di cucina in un ristorante che mischia più di tre culture differenti, Germania, Francia, Italia e Venezuela (nazionalità del proprietario del ristorante come di altri quattro dipendenti).

«Ho imparato a conoscermi»

«Dal primo giorno ho capito che sarebbe stata un’esperienza divertente, gratificante e soprattutto dove potermi esprimere al massimo e imparare sempre di più. Grazie a tutto questo non ho mai avuto ripensamenti sulla mia scelta di prendere e partire, sul cominciare da zero e costruire fondamenta solide per diventare la persona che voglio essere in futuro - racconta -. Devo ringraziare molto i miei colleghi e il mio capo per avermi aiutato dal primo giorno fino ad ora, in tutto. Penso che più starò qui più scoprirò me stesso e cosa mi piace davvero, come il viaggiare, cosa che ho fatto per la prima volta in vita mia venendo proprio in Germania, fino a questo ottobre infatti non ero mai uscito dall’Italia, restando sempre i soliti 3-4 posti».

Il primo viaggio all’estero Riccardo, quindi, in Germania, oltre a fare ciò che ama, il cuoco, sta scoprendo anche se stesso e crescendo sempre di più. «Il mio mestiere è molto duro dal punto di vista personale perché ti preclude molte cose, come l’avere tempo di uscire e conoscere persone nuove. Però mi sto impegnando nei miei buoni propositi per questo 2022: iniziare a studiare il tedesco, iniziare a leggere libri (ne sto divorando molti), parlare senza quasi errori lo spagnolo (mi dicono che ora me la cavo molto bene), riprendere ad allenarmi (da fine gennaio ho ripreso 5 volte a settimana in orari molto bizzarri, dalle 23 all’una di notte, ma anche mezzanotte-due del mattino), andare sempre meglio nel mio ambito (al lavoro sto acquisendo sempre più sicurezza e velocità) e conoscere nuove persone al di fuori del lavoro (anche per questo da gennaio mi sono lanciato come volontario per una radio italiana con base a Bruxelles, Radio Mir)».

La passione dei viaggi

Nonostante la sua nuova vita stia andando per il meglio, a Riccardo l’Italia e Bergamo mancano. «Devo dire che per quanto riguarda la vita mondana è molto meglio l’Italia rispetto a dove vivo io ora. Però questo ti permette di dire “piuttosto che stare a casa faccio altro”, quindi prendi la macchina e viaggi per città esplorando posti nuovi. E anche per quanto riguarda il cibo devo dire che anche in questo l’Italia è avanti anni luce. Per quanto riguarda pulizia, precisione, rispetto delle regole, puntualità, invece, la Germania ci batte a mani basse. Nonostante io qui mi stia trovando alla grande, l’Italia e Bergamo mi mancano e mi mancheranno sempre, dal semplice vedere le Mura di Città Alta o dal ritrovo con gli amici durante le giornate. Bergamo per me è unica e una delle motivazioni che mi ostacolavano la partenza era proprio “l’abbandonare” la mia città natale. Io sono innamorato di Città Alta, dalle Mura venete, alla Corsarola percorsa migliaia di volte, alle vie incastrate tra di loro che sempre ti fanno vedere quanta storia e cultura ha la nostra città, a San Vigilio, luogo dove puoi godere di una vista su tutta Bergamo, sia alta che bassa».

Portare al top il Gioias

E il futuro? «Per il futuro io non ho organizzato nulla, come la decisione di venire qua senza sapere praticamente nulla.

Quando sentirò che il mio percorso di apprendimento sarà finito e che le mie capacità saranno al livello del ristorante prenderò la decisone di andare a migliorarmi e a superare i miei livelli da un’altra parte, ma di preciso non so ancora dove, potrà essere la mia amata Bergamo o un’altra città o perché no un altro stato oppure un’altra città tedesca. Una cosa che sto notando in questo periodo è come il me “straniero” si stia affacciando alla vita prendendola con felicità e voglia di mettersi in gioco, senza paura soprattutto, essendo me stesso e carico per le future sfide.

L’unica cosa che posso dire di certo sul mio futuro qui è che rimarrò nel Gioias Restaurant ancora per molto, voglio portare in alto questo locale tanto quanto lo voglia il mio datore di lavoro e finché non ce la faremo insieme (e ce la faremo) non me ne andrò di sicuro (siamo alla ricerca di cuochi e camerieri, se qualcuno fosse interessato candidarsi sul sito www.gioias.de)». Di sicuro in una cucina, magari quella di ristorante tutto suo.

Un ristorante in Città Alta

«Il mio sogno è quello di aprire un ristorante a Bergamo alta e lotterò con tutte le mie forze per farlo avverare e per far in modo che funzioni poi il progetto che ho già in mente dal giorno in cui ho deciso di intraprendere questa carriera».

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