Giulia, presto cittadina inglese: «Londra? Meno stressante di Bergamo»

LA STORIA. Giulia Spampatti, di Gazzaniga, lavora in una multinazionale che assiste gli enti pubblici nella digitalizzazione. Un Master alla London Business school a Londra e la decisione di fermarsi. «Nella City grande rispetto per il lavoro ma anche il tempo libero, giro a piedi e non passo lunghe ore nel traffico in auto».

È stato un master a fare innamorare Giulia Spampatti di Londra. Dal 2019 infatti la 32enne, originaria di Gazzaniga, vive nella capitale del Regno Unito, dove lavora per una multinazionale come consulente nel settore pubblico. Tra i progetti futuri la possibilità di ottenere la cittadinanza inglese.

«Alle superiori ho fatto il liceo scientifico all’istituto “Edoardo Amaldi” di Alzano Lombardo – racconta – e già lì avevo avuto la possibilità di fare qualche breve esperienza all’estero. Ottenuto il diploma, mi sono iscritta alla facoltà di Ingegneria gestionale all’Università di Bergamo. Ho poi proseguito con la magistrale in inglese, e durante quei due anni ho avuto la possibilità di iniziare a viaggiare parecchio: per studio mi sono infatti spostata a Sydney in Australia, a Barcellona in Spagna e ho fatto un progetto anche con l’Università di Harvard negli Stati Uniti».

«Avevo così già sperimentato la bellezza di confrontarsi con altre culture e realtà, e già prima di ottenere la laurea magistrale avevo ricevuto una proposta lavorativa da una multinazionale, nel settore della consulenza e con migliaia di dipendenti, la stessa in cui sono impiegata tuttora. La mia sede di lavoro sarebbe stata Milano, così nel 2016 ho iniziato da lì il mio percorso lavorativo. Mi occupavo di consulenza a stretto contatto con realtà private, di diversi settori e viaggiavo parecchio in Italia. Una professione che mi è sempre piaciuta».

Il master alla Business school

Nel 2019 la proposta di partecipare a un master, sponsorizzato dall’azienda. C’era la possibilità di scegliere tra diverse mete e la 32enne vola a Londra. «Per due anni mi sono trasferita a Londra – prosegue – dove, grazie alla società in cui lavoro, ho avuto la possibilità di ottenere un master in Business administration alla London Business School. Mi sono laureata a luglio 2021. Le aspettative erano alte, ma sono state ampiamente superate: è stata

un’esperienza bellissima, immersa in un contesto multiculturale fantastico, che ha mi ha arricchita sotto diversi punti di vista. Terminati i due anni di studio, sarei dovuta tornare a casa, o almeno questa era l’idea iniziale. Invece mi sono detta “Perché non allungare l’esperienza fermandomi qui per qualche anno?”. Ed eccomi ancora a Londra. È stato relativamente facile: ho semplicemente traslocato d’ufficio e ho potuto continuare a lavorare per la stessa azienda, la McKinsey & Company. Ho solo cambiato settore: ora il mio lavoro riguarda la sfera pubblica (enti governativi principalmente ma anche gli ambiti sanitario e sociale) e devo ammettere che mi piace molto. Aiuto enti pubblici a digitalizzarsi per migliorare la vita dei cittadini. L’ufficio è a venti minuti a piedi da casa, e ogni tanto ho la possibilità di fare anche smartworking».

Nel quartiere di «Bridgerton»

Giulia ha la fortuna di vivere nel cuore di Londra, a pochi passi dal quartiere Mayfair, dove sono ambientate diverse scene della nota serie Netflix «Bridgerton». «Vivo proprio vicino a Mayfair – spiega –, esattamente a metà tra due grandi aree verdi: Hyde Park e The Regent’s Park. Un giorno vado a correre in uno e il successivo nell’altro, mentre prima correvo sulla ciclabile della Valle Seriana con mia mamma (sorride, ndr). Essendo nel centro è tutto facilmente raggiungibile a piedi. Raramente mi sposto con i mezzi per fare commissioni. All’inizio ero terrorizzata all’idea di vivere nella grigia Londra, considerando che sono “metereopatica”. In realtà il clima non è così male: spesso fa meno freddo rispetto all’Italia e non piove così tanto. Io mi sono innamorata di questa città: è aperta, molto verde, efficiente e multiculturale. Nella burocrazia e in diversi ambiti della vita quotidiana sono molto più smart rispetto all’Italia. Certo a volte sono un po’ più schematici e meno flessibili rispetto a noi, e manca quel senso di convivialità e appartenenza che si respira a casa».

Presto la cittadinanza inglese

«A quest’ultimo aspetto ho sopperito facendo parte di un gruppo di “Italians”, che sono diventati amici molto stretti - spiega –. La qualità della mia vita, da quando vivo qui, è molto migliorata: mi sento meno stressata, forse per non dover stare nel traffico ore e ore, ma spostandomi principalmente a piedi. La mia quotidianità è molto semplice: lavoro, faccio sport e nel fine settimana spesso esco fuori Londra per scoprire nuovi posti. Amo molto il mio lavoro, e sono soddisfatta di quello che faccio. A volte penso all’ipotesi di rientrare in Italia, ma continuo a posticipare la data (ride, ndr). Sicuramente ora vorrei ottenere la cittadinanza, e questo potrebbe accadere magari l’anno prossimo, dopo di che valuterò. Dopo un po’ che si vive in un posto, anche quello inizia a diventare casa, e io qui mi trovo molto bene, ho creato la mia “dimensione”».

La famiglia a Gazzaniga

«A Gazzaniga torno abbastanza spesso: lì ho una bella e numerosa famiglia, compresi i nonni Franco, Vincenza (Vinci), Paola, Beppe e la zia Rosi, che non vedono l’ora di vedermi sempre». Alla mancanza del cibo di casa, sopperisce facilmente. «Con il gruppo di “Italians” – conclude la giovane – con la quale ci troviamo spesso, cuciniamo i piatti di casa nostra. Ci sono molti negozi che vendono prodotti di qualità, ma anche ristoranti: se si va nei posti giusti si mangia bene. Ho anche cucinato i casoncelli ad alcune amiche conosciute durante il master, tutte straniere. Sono una grande amante del tè delle 17, una vera tradizione qui. Ci sono locali apposta, dove si può sorseggiare tè insieme a “scones”, dolcetti tipici della Cornovaglia: sono buonissimi. Quando viene la mia famiglia spesso andiamo a bere il tè, come veri inglesi. Inoltre sono una grande appassionata di musical, e ne ho visti parecchi qui, spesso accompagnata da mia sorella Chiara che viene a trovarmi spesso».

L’amore per la Corona

«Da quando sono qui ho vissuto anche un evento che resterà nella storia inglese (e mondiale) per sempre, ossia la morte della Regina Elisabetta II, nel settembre 2022. Quel giorno ero in Italia, era l’8 settembre, ma nei giorni successivi ho potuto toccare con mano l’attaccamento del popolo inglese alla Regina e alla Corona. Ancora si parla di lei, come se non fosse mai mancata. In generale c’è un forte legame con la Famiglia Reale, anche recentemente quando la principessa Kate Middleton e il Re Carlo III stavano affrontando la malattia, c’è stata molta apprensione e vicinanza verso di loro».

Bergamo senza confini

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