Bergamo senza confini / Bergamo Città
Domenica 22 Settembre 2019
«Costruisco case a Sydney
Che fatica ma che libertà»
«Voglia di cambiare, di nuove avventure e cambiare la mia vita». Inizia così Gabriel Rota, 24enne originario di Gavarno, frazione di Nembro, raccontando l’esperienza che sta vivendo a Sydney, in Australia. «Lavoravo come tecnico per l’installazione di reti Internet e telefoniche – racconta il giovane – e ho chiesto un anno di aspettativa per provare questa esperienza, iniziata il 10 febbraio 2019, dato che viaggiare e scoprire il mondo era uno dei miei più grandi sogni. Non amavo molto studiare, e una volta finiti gli anni della scuola dell’obbligo, ho iniziato subito a lavorare. Ho deciso di partire perché ero stanco della monotonia; non trovavo più nulla che mi soddisfacesse e volevo provare nuove emozioni. Imparare una nuova lingua, conoscere una nuova cultura e vivere in un’altra città». Così, con biglietto di sola andata, Gabriel Rota è partito alla volta dell’Australia, la terra dei canguri, per dare sfogo al suo desiderio di avventura e scoperta.
«Ho scelto Sydney – spiega – perché è una delle città più movimentate del mondo. Qui vivono tantissime persone, provenienti da ogni angolo delle terra. Ed è una bellissima città. Inoltre ho approfittato del fatto che vivesse qui, già da 7 anni, un mio amico, Michele, che per me è come un fratello. Lui è stato fondamentale affinché trovassi un lavoro. Mi ero prefissato di stare qui un anno, e non ero così convinto di riuscirci, ma ora sono più convinto che mai di voler scoprire il mondo e provare nuove esperienze. Per il momento comunque nulla è certo, chi vivrà vedrà. La cosa più bella di Sydney è che nessuno giudica nessuno. Ognuno è libero di fare quello che vuole e di vivere come vuole. È un po’ come se fosse il paese dei balocchi, dove puoi fare tutto. C’è vita di giorno e di notte».
«La principale differenza che ho riscontrato con l’Italia – confessa il giovane nembrese, che il prossimo 4 dicembre compirà 25 anni – è sicuramente legata al cibo. Non c’era niente di più buono di quello che ogni giorno cucinava mia mamma. Anche per la vita in generale è tutto completamente diverso da dove vivevo io in Italia. Sydney è una città enorme, c’è tutto. Qualsiasi cosa tu voglia fare qui c’è la possibilità di farla. È esattamente ciò che cercavo: ogni giorno c’è la possibilità di fare cose differenti, dall’andare all’oceano o nel deserto, andare a fare shopping o una cena in qualsiasi ristorante. È sempre viva. Sono qui da circa sette mesi e sto lavorando come muratore. Un lavoro sicuramente faticoso, non lo nascondo, ma ben ripagato dal punto di vista economico. Ti permette di poter vivere serenamente, senza avere il pensiero che i soldi non siano sufficienti. Sei retribuito come dovrebbe essere. Costruiamo case e grattacieli nella città di Sydney. È un lavoro molto duro fisicamente, reso ancora più faticoso dal caldo: qui a volte si toccano anche i 43 e 44 gradi. Si lavora per circa 9-10 ore al giorno, e mi alzo sempre molto presto, intorno alle 4.30-5. Rappresenta inoltre una grande occasione per imparare la lingua: quando sono arrivato qui infatti sapevo poco o nulla di inglese, mentre durante le ore lavorative, a contatto con la gente, sto imparando la lingua».
Rispetto all’Italia gli stipendi sono decisamente più alti, con un costo dello stile di vita leggermente più elevato rispetto a quello italiano. Una meta scelta da molti l’Australia, anche per questa motivazione. Non solo Sydney per il giovane nembrese. Questo viaggio è stata infatti l’occasione per scoprire altri luoghi. «Prima di arrivare a Sydney – racconta il 24enne – ho trascorso qualche giorno a Bangkok».
«Ad agosto invece ho trascorso una settimana alle isole Figi, uno dei posti più belli del pianeta. Nei prossimi mesi invece, verso dicembre, vorrei visitare gran parte della East Coast australiana. Non avevo mai viaggiato prima, ed è stata una piacevole scoperta. Lo scorso anno sono stato in America, per un viaggio lungo la West Coast, e mi sono innamorato delle sensazioni che si provano viaggiando».
«Penso di tornare in Italia sicuramente per qualche mese – prosegue –, anche perché mi scade il visto e devo per forza lasciare l’Australia. Una volta rientrato vedrò il da farsi, ma non credo che questo sarà il mio ultimo viaggio. La cosa che mi manca di più in assoluto dell’Italia è sicuramente mia madre, a cui sono davvero molto legato. Insieme alla mia famiglia, i miei amici più cari, che sono come una famiglia, e le cose semplici come giocare a calcio nella squadra del mio paese».
Una città dinamica Sydney, in continuo divenire. Un mix di culture e nazionalità, che si mescolano perfettamente. Nonostante le dimensioni di una metropoli, viene definita da molti come una città sicura, senza troppi pericoli. Una città che può offrire grandi opportunità alle nuove generazioni, e proprio per questo orde di giovani, ogni anno, scelgono la città australiana come meta per dare vita ai loro sogni.
Essere più vicini ai bergamaschi che vivono all’estero e raccogliere le loro esperienze in giro per il mondo: è per questo che è nato il progetto «Bergamo senza confini» promosso da «L’Eco di Bergamo» in collaborazione con la Fondazione della comunità bergamasca onlus. Per chi lo desidera è possibile ricevere gratuitamente per un anno l’edizione digitale del giornale e raccontare la propria storia. Per aderire scrivete a: [email protected].
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