Bergamo senza confini / Valle Seriana
Domenica 10 Novembre 2024
Chimico «green» in Australia: «Qui si investe sulla ricerca»
LA STORIA. Mattia Belotti da 5 anni vive tra Perth e Melbourne. Di Albino, frequenta la famosa Monash University: «Studio forme di sintesi sostenibile dell’ammoniaca».
Dall’Italia all’Australia, tra chimica, innovazione e nuove sfide. È questo il percorso che ha cambiato la vita a Mattia Belotti, classe 1992, originario di Albino, che da 5 anni vive in Australia, dove lavora in ambito accademico come ricercatore chimico. «Ho sempre avuto una passione per la scienza - racconta -. Ho infatti sviluppato sin da giovane un forte interesse per la chimica e la fisica, che mi sono sempre venute naturali e hanno guidato nel mio percorso accademico e professionale».
Dopo aver completato la laurea triennale, Mattia ha conseguito una laurea magistrale in Chimica Industriale nel 2018 presso l’Università di Milano. «Avrei potuto seguire altre strade, ma la chimica mi ha sempre appassionato e ho capito subito che era la mia direzione». Subito dopo la laurea, Mattia ha iniziato a lavorare in Italia ma il desiderio di esplorare nuovi orizzonti e di uscire dalla propria comfort zone lo ha spinto a cercare opportunità all’estero. «Mi avevano proposto di restare nell’ambito accademico in Italia, ma non volevo restare nel mondo universitario lì. Sentivo la necessità di cambiare ambiente e di vivere in un altro Paese». Così, nel novembre del 2019, ha fatto le valigie e si è trasferito a Perth, in Australia, per intraprendere un dottorato in chimica alla Curtin University. La scelta dell’Australia non è stata casuale: Mattia cercava un ambiente che gli offrisse non solo sfide professionali, ma anche uno stile di vita diverso e stimolante.
A Perth l’equilibrio per concentrarsi
A Perth, città isolata e tranquilla sulla costa occidentale australiana, Mattia ha trovato il giusto equilibrio per concentrarsi sui suoi studi e sulla sua ricerca. «Per un europeo, Perth può sembrare un po’ noiosa e isolata, ma ha i suoi lati positivi, come la tranquillità e una certa libertà che si sente meno in Italia».
Durante i quattro anni a Perth Mattia si è dedicato intensamente alla ricerca, ottenendo il dottorato e sviluppando competenze scientifiche avanzate che lo avrebbero preparato per la sua carriera futura. «Fare ricerca in un contesto così diverso dal solito mi ha permesso di crescere molto, sia professionalmente che personalmente. È stato un periodo fondamentale della mia vita». Dopo aver completato il dottorato a Perth, Mattia ha deciso di trasferirsi a Melbourne per proseguire la sua carriera accademica.
Il lavoro alla Monash University
Oggi lavora come Postdoctoral Research Fellow alla Monash University, una delle principali università di ricerca in Australia, conosciuta a livello internazionale per la qualità dei suoi programmi e l’innovazione nelle scienze. Mattia fa parte di un team di circa 50 ricercatori provenienti da tutto il mondo, un gruppo eterogeneo che include persone dall’India, Cile, Vietnam, Egitto, Australia e molti altri paesi. «Lavoro in un ambiente multiculturale che offre una grande varietà di prospettive e approcci.
È stimolante collaborare con persone di diverse nazionalità e background, perché ognuno porta un punto di vista unico». Il suo lavoro si concentra principalmente sulla chimica dell’azoto e l’attivazione dell’azoto, con un focus particolare sulla sintesi sostenibile dell’ammoniaca. «Il nostro obiettivo è sviluppare metodi green per produrre ammoniaca, utilizzando il litio. Siamo uno dei due gruppi più importanti al mondo in questo campo», spiega con orgoglio Mattia. «L’ammoniaca è un composto fondamentale per l’industria agricola e chimica, ma la sua produzione tradizionale è altamente inquinante». Il lavoro del gruppo di Mattia mira a rivoluzionare questo processo, rendendolo più sostenibile per l’ambiente. Oltre alla sintesi dell’ammoniaca, il team di ricerca di Mattia si occupa anche di altre tecnologie innovative, come l’elettrolisi dell’acqua per la produzione di idrogeno e lo sviluppo di nuove batterie. «Il nostro gruppo è all’avanguardia in molti settori della chimica. Stiamo esplorando nuove frontiere nella produzione di energia pulita e nella chimica sostenibile. È entusiasmante far parte di un progetto così ambizioso».
Le opportunità di vivere in Australia
Vivere e lavorare in Australia ha offerto a Mattia numerose opportunità, ma ha anche portato sfide significative, soprattutto durante la pandemia di Covid-19. «Sono arrivato in Australia nel 2019, poco prima che esplodesse la pandemia. È stato un periodo difficile, perché l’Australia ha chiuso le frontiere per un periodo molto lungo e non sono potuto tornare in Italia per quasi tre anni», racconta. La chiusura delle frontiere ha isolato Mattia dalla sua famiglia e dai suoi amici in Italia e la prima volta che è riuscito a fare ritorno è stata solo nel 2022. «È stato complicato gestire la distanza, soprattutto sapendo che in Italia le cose erano molto diverse. A Perth la vita era relativamente normale, mentre in Italia tutti erano bloccati dal lockdown. Ma ora, con la ripresa della normalità, forse sento addirittura molto di più il peso della distanza, perché la vita prosegue per tutti e io mi perdo tanti momenti importanti che vivono chi ho lasciato a casa».
A Perth ha connosciuto Yasmin
Nonostante le difficoltà, però, l’esperienza australiana ha portato a Mattia anche aspetti positivi. A Perth, una città vibrante e multiculturale, ha conosciuto la sua compagna Yasmin, un’argentina incontrata durante una partita di beach volley. «È stato un incontro fortuito e da lì abbiamo iniziato a frequentarci. Stiamo insieme dal 2021 e l’Australia è diventata la nostra casa. Melbourne offre un ambiente più europeo rispetto a Perth, con una maggiore varietà di attività culturali, eventi e un’atmosfera cosmopolita che apprezzo particolarmente. Melbourne è molto diversa da Perth: è una metropoli internazionale, con un clima un po’ imprevedibile, ma con tante cose da fare e una vita culturale molto ricca. Mi piace molto vivere qui».
Cosa vede Mattia nel suo futuro
E il futuro? Mattia non esclude di tornare in Europa, anche se la sua scelta sarà influenzata da molteplici fattori, sia personali che professionali. «Mi piacerebbe tornare in Italia, o almeno avvicinarmi all’Europa. Magari in Svizzera, Germania o nei Paesi mordici, dove le opportunità nel mio campo sono migliori. Ma in Italia è complicato: le prospettive per chi fa ricerca in chimica avanzata sono limitate e le condizioni di lavoro non sono paragonabili a quelle che ho qui», spiega. Tornare in Italia implicherebbe un significativo downgrade della sua carriera e delle prospettive economiche.
«In Italia, farei lo stesso lavoro per un quinto dello stipendio. Sarebbe un suicidio finanziario o dovrei accettare di abbandonare l’accademia per lavorare in azienda, facendo magari cose
In Italia farei lo stesso lavoro a un quinto dello stipendio
più basiche. È una scelta di vita difficile». Nonostante tutto, però, il legame con l’Italia rimane forte. «C’è una grande comunità italiana a Melbourne e tanti prodotti italiani sono disponibili, ma quelli tipici di Bergamo sono difficili da trovare. Mi manca anche lo stile di vita italiano, il calore della gente, e la facilità di viaggiare. Vivere in Australia significa essere lontano da tutto: anche un viaggio semplice richiede lunghe ore di volo. Da qui, per andare ovunque nel mondo, servono molte ore di aereo. In Italia, se volevo fare un weekend a Verona, bastava un treno. Qui è tutto più complicato, sei isolato». «Vedremo cosa ci riserva il futuro, specialmente pensando alla possibilità di avere figli e alle esigenze di una famiglia», conclude Mattia.
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