A Santo Domingo
con Carlos Santana

Antonio Moioli, da oltre 10 anni sull’isola caraibica come dj e produttore cinematografico. Ha fondato l’etichetta Magic Sound Entertainment
«Offro la possibilità ai dominicani di fare musica».
A 9 anni era direttore del coro parrocchiale di Sabbio, quel bambino prodigio con musica e intraprendenza nelle vene è diventato il dj che fa ballare l’America latina. Antonio Moioli, alias Tony Magik, classe 1961, da oltre dieci anni vive e lavora a Santo Domingo con i «big» della musica latina come dj e produttore con l’etichetta Magik Sound Entertainment, ha aperto una discoteca e ha vissuto una bella relazione, conclusasi da poco, con Paola, la nipote di Carlos Santana. Dalla collaborazione con Don Omar alla candidatura per i Latin Grammy Awards mancati per poco, Tony negli anni 2000 ha fatto scatenare la generazione di ragazzi anche in Italia.

«Mia figlia tornava dalla discoteca e mi diceva: “Papà hanno messo ancora la tua canzone”. Ma quasi nessuno sapeva chi fossi. Il successo è arrivato nel 2008, l’anno in cui ho deciso di trasferirmi definitivamente a Santo Domingo per aprire una sala d’incisione. Ce n’era solo una, era degli ex “Aventura” e la usavano loro, tutte le altre sale sembravano dei negozi di parrucchiera degli anni ’60. La qualità era scadente ma erano abituati così e chi voleva registrare qualcosa di buono doveva uscire dalla Repubblica dominicana. Ho creato quello che non c’era, l’opportunità di incidere musica di qualità senza il bisogno di uscire dal Paese. La politica mi ha aiutato, compreso il ministro della Cultura con cui sono ancora in contatto: stavo dando la possibilità ai musicisti dominicani di promuovere nel mondo la loro musica. È stato un successo dietro l’altro, un’onda incredibile che per anni mi ha lanciato nei primi posti in classifica. Ho conosciuto tutti i grandi, con Akon abbiamo registrato due dischi per il terremoto di Haiti, si sono interessati vari artisti come Ricky Martin che è un amico e ha davvero fatto moltissimo per gli haitiani, in silenzio e senza farsi vedere. Con Don Omar abbiamo iniziato a collaborare incidendo le musiche di “Fast and Furious 5”, la saga cinematografica dedicata alle corse automobilistiche».

Anche prima di trasferirsi oltreoceano Tony di strada ne aveva fatta, dal mondo delle discoteche come dj al diploma al Conservatorio in pianoforte complementare e composizione che lo porta a girare l’Europa come orchestrale. «Ho vissuto da zingaro per parecchio tempo, ho lavorato con Mario Tessuto, Mango, Alice e molti altri. Un mondo davvero particolare, bello da un lato perché la musica mi ha sempre emozionato, ma eccessivamente costruito. La prima volta che sono salito sul palcoscenico con un “grande” della musica mi sono sentito piccolissimo, presto però ho capito che erano persone come me e non c’era nulla di così magico, niente di così elevato».

«Quando mi sono sposato ho dovuto cambiare vita perché non potevo permettermi di viaggiare sette mesi l’anno – ricorda – così mi sono buttato prima nella vendita porta a porta delle enciclopedie Garzanti e poi nel settore immobiliare, facendo leva sulle mie doti commerciali. Erano gli anni buoni per la compravendita delle case, ma stavo rinunciando alla musica, che si era limitata a qualche serata al piano bar nel weekend. Poi il matrimonio è saltato e sono tornato a fare quello che sapevo fare meglio. Mi sono imbarcato sulle navi da crociera della Grimaldi Lines per lavorare al piano bar, poi sono diventato dj residente nel locale “Ottavo nano” di Cremona e incidevo brani miei da proporre in discoteca».

«Nel 2001, dal primo viaggio a Santo Domingo, ho cercato di tornarci tutte le volte che potevo. Mi ero innamorato del posto, della gente, della cultura e ho deciso di fare il salto. Fino a un certo punto è andata alla grande, il livello era così alto che ho dovuto alzare il tiro, migliorare ancora, investire di più nella società. Quindi sono tornato in Italia per comprare attrezzature nuove e cercare sponsor e contatti. L’idea era di restare un paio di mesi, ma nel frattempo a Santo Domingo mi hanno rubato tutto. Hanno lasciato solo i cavi e le piantane e sono dovuto ripartire da zero, a Bergamo. Mi sono adattato: facevo marketing telefonico».

«A rimettermi in piedi ci ho messo cinque anni, ma ora sono tornato alla musica – spiega –. La riapertura della Magik Sound Entertainment è arrivata ad aprile dopo qualche anno di pausa e ho ripreso il giro; con German Leguizamon, che negli anni ’90 faceva parte dei Soundlovers abbiamo fatto cose nuove e molto valide. L’attitudine è sempre quella di sperimentare e distinguermi e ultimamente ho fatto dei nuovi pezzi partendo dal ritmo latino, ma in versione reggaeton, con un azzardo che non aveva mai fatto nessuno: la chitarra».

«La vicinanza di un guru come Carlos Santana mi ha senz’altro ispirato – dice Tony Magic –. Lavoro dalle due del pomeriggio fino alla mattina successiva, la notte è ancora la mia dimensione; ora ho chiuso un accordo con un’altra società di distribuzione musicale londinese e ci faremo notare, ne sono certo. I miei contatti con l’Italia sono limitati, onestamente mi è sempre stata stretta, per fare un passo devi spostare montagne. A Santo Domingo ho aperto la società in un giorno con meno di 200 euro, il raggio di azione è ampio, il sistema è fluido e dinamico e una volta che hai respirato la libertà, poi non riesci più a farne a meno». «Recentemente una cinese che ha fatto un video cantando una mia canzone ha ottenuto in poco tempo oltre 90 mila visualizzazioni. Nel mondo c’è chi apprezza e per fortuna ci sono varie nazioni» conclude.

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