«A Lugano insegno moda e tecnologia. Ospite in ateneo anche Trussardi»

ALICE NORIS. Da Selvino alla Svizzera, dove vive da 4 anni. Collabora al Master in Digital fashion communication. «Guest speaker in università anche un bergamasco doc».

«Durante la laurea triennale ho capito che mi sarebbe piaciuto diventare una ricercatrice e docente universitaria, grazie alla passione nell’insegnamento che ho visto nei miei professori di lingua russa e tedesca. Il professor Andrea Trovesi (che purtroppo è mancato), docente di Slavistica e mio relatore di tesi triennale è stato una grandissima fonte di ispirazione. Anche durante la laurea magistrale l’idea di conseguire un dottorato è sempre rimasta anche se l’avevo un po’ accantonata per questioni economiche, perché purtroppo le borse di studio per i dottorati non sono particolarmente cospicue, specialmente se fossi rimasta a vivere a Milano».

Alice Noris, trentenne originaria di Selvino, ricorda così il momento in cui ha capito che avrebbe voluto trasformare la sua passione in un lavoro: oggi è ricercatrice post-dottorato e collabora nella gestione del Master in Digital fashion communication in Svizzera, a Lugano, dove vive e lavora da ormai quattro anni. «Nella mia vita ho vissuto tra Selvino, Bergamo, Milano e la Svizzera (Lugano). Ho trascorso periodi piuttosto lunghi anche in Australia a Sydney (ci ho vissuto per circa 8 mesi dopo la maturità), Polonia (nella città di Lublin per 6 mesi con il programma Erasmus), ho soggiornato in Russia a San Pietroburgo per quasi due mesi e ad Amsterdam (6 mesi) per un periodo di Visiting Research presso l’Uva – Università di Amsterdam durante il mio dottorato».

Grazie ai suoi studi, inoltre, Alice ha conseguito la laurea triennale in Lingue e letterature straniere presso l’Università degli studi di Bergamo (2016) con specializzazione in russo e tedesco e laurea magistrale (2019) presso l’Università Cattolica di Milano in Scienze linguistiche con specializzazione in International Management (russo e tedesco). «Poi ho svolto un dottorato di ricerca all’Istituto di tecnologie digitali per la comunicazione – facoltà di Comunicazione, Cultura e Società a Lugano – Usi (Università della Svizzera Italiana). In Italia ho lavorato come docente di inglese in una scuola paritaria a Milano e ho fatto un internship presso Serioplast come traduttrice dal russo-italiano. In seguito dal 2018 ho lavorato presso l’assessorato al Turismo, Marketing Territoriale e Moda di Regione Lombardia».

Nel 2019 poi il trasferimento in Svizzera. «Dopo aver trascorso gran parte della mia vita in Italia, in provincia di Bergamo con intermezzi in Australia, Polonia, Russia, data l’opportunità di un dottorato, che è sempre stato un po’ il mio sogno, ho deciso di lasciare il mio lavoro in Regione nel maggio 2019 e mi sono trasferita in Svizzera per questa nuova avventura. A gennaio 2019 avevo trovato una posizione di dottorato presso l’Istituto di tecnologie digitali per la comunicazione, all’Università della Svizzera italiana e ho deciso di provarci. Ho così conosciuto il professor Lorenzo Cantoni che sarebbe poi diventato il mio supervisor e responsabile e la professoressa Nadzeya Sabatini con cui ho iniziato a collaborare nella gestione del Master in Digital Fashion Communication».

Durante questi primi quattro anni Alice ha potuto così realizzare il suo sogno e trasformare la sua passione nel suo lavoro. «Ho avuto la fortuna di ricevere molta fiducia da parte dei miei superiori, sia in termini di ricerca che in termini di gestione del Master. Per quanto riguarda la ricerca a oggi ho scritto 10 articoli accademici di cui 3 formalmente accettati ma non ancora pubblicati. Con il professor Cantoni ho avuto poi occasione di scrivere un libro sul tema del digital fashion che si intitola “Digital Fashion Communcation: an (Inter)cultural Perspective” (consultabile e scaricabile gratuitamente cliccando qui). Avendo studiato lingue con un profilo economico e avendo viaggiato molto credo di avere sviluppato un interesse e una sensibilità particolare per quanto riguarda la comprensione delle diverse culture non solo in termini di relazioni interpersonali ma anche rispetto allo sviluppo di business e di strategie di marketing e comunicazione digitale. Nel libro che abbiamo scritto riflettiamo proprio sull’importanza della dimensione culturale quando si tratta di sviluppo di strategie di comunicazione e marketing digitale nel settore del fashion». A Lugano, però, Alice non si occupa solo di ricerca. «Avendo conseguito il dottorato a novembre 2022, attualmente insegno con una collega un corso che si chiama “Omnichannel and personalization strategies in fashion retail experience” e collaboro attivamente al coordinamento del Master in Digital fashion communication. Nello specifico mi occupo della selezione dei futuri studenti, dei loro colloqui e delle loro candidature e collaboro nella realizzazione di eventi dedicati agli studenti del Master. Tra i nostri guest speaker abbiamo avuto anche un bergamasco doc, Tomaso Trussardi. Mi occupo anche del coordinamento di quelli che chiamiamo “study tour”, viaggi che organizziamo per i nostri studenti in varie realtà, sia aziende che altre istituzioni, per dare loro una visione ampia del settore della moda».

Alice in Svizzera si è trovata subito bene. «Sono partita da sola. Ambientarsi in Svizzera, specialmente nel Cantone italiano, avendo viaggiato molto non è stato difficile. A livello lavorativo ho trovato un gruppo molto affiatato, colleghi di lavoro che sono diventati un po’come una seconda famiglia, specialmente durante il periodo del Covid, quando per ovvi motivi non si poteva viaggiare e mi sono trovata bloccata in Svizzera senza poter tornare dai miei affetti. In Canton Ticino non ho trovato particolari differenze con l’Italia, specialmente con Bergamo. Del Ticino mi piace molto l’efficienza e la tranquillità e la serenità che si respira nella città di Lugano. Si respira un’aria di serenità e distensione che purtroppo non sempre si percepisce in Italia, specialmente nelle grandi città. Lugano poi non è così lontana da Bergamo e da Selvino per cui mi sento fortunata, se volessi avrei la possibilità di tornare a casa tutti i fine settimana. Normalmente rientro due volte al mese e anche la mia famiglia e affetti quando possono vengono a trovarmi e a godersi il sole e il lago di Lugano».

E il futuro? «Non so cosa mi riservi il futuro, sono molto aperta. La Svizzera mi piace molto, ho trovato qui una seconda casa ma non escludo affatto di poter tornare in Italia un giorno. Sicuramente mi piacerebbe continuare a lavorare in ambito accademico e della ricerca, credo siano un po’ i miei punti forti. Sono una persona molto curiosa e che ama le sfide ed essere attiva».

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