Bergamo senza confini / Pianura
Domenica 10 Aprile 2022
A Helsinki studia i tumori: le sue ricerche su «Nature»
La storia Da Romano di Lombardia alla Finlandia, le cure per i fibromi uterini senza necessità d’intervento pubblicate sulla nota rivista scientifica internazionale.
Da Romano a Helsinki, per poter fare il ricercatore scientifico presso l’università della capitale della Finlandia. Un destino simile a quello di altri giovani ricercatori italiani che hanno potuto fare ricerca solo all’estero. Come Davide Giorgio Berta, una persona che probabilmente la stragrande maggioranza dei suoi concittadini di Romano ha conosciuto in occasione della cerimonia degli auguri di Natale 2021 promossa dal Comune.
Gli studi al liceo «Don Milani»
È stato il sindaco Sebastian Nicoli a conferire a Davide Giorgio Berta la medaglia civica che ogni anno vuole riconoscere un Romanese che dà lustro alla sua città in vari campi. Davide Berta è uno di questi, ha 34 anni e oggi è un ricercatore presso l’Università di Helsinki in Finlandia. Ha al suo attivo svariate pubblicazioni su riviste scientifiche internazionali come la prestigiosa «Nature» e un romanzo da lui scritto. Il suo campo di studio e di ricerca sono i fibromi uterini. È nato a Milano il 3 settembre 1987 e a Romano, dove vivono i suoi genitori e i suoi parenti, è cresciuto, ha frequentato il liceo scientifico «Don Milani» per poi laurearsi a pieni voti nel 2011 in Biotecnologie mediche e Medicina molecolare presso la Statale di Milano.
Dal 2017 a Helsinki
Dopo l’Erasmus a Lovanio in Belgio, il dottorato a Stoccolma nel 2017 l’inizio ha intrapreso l’attività di ricerca presso l’Università di Helsinki. Nel frattempo ha messo su famiglia con due figlie di 5 anni e di 8 mesi avute dalla sua compagna polacca con cui convive da nove anni. Racconta così la sua lontananza da Romano: «All’inizio soffrivo la lontananza da casa, poi ho cominciato a conoscere altri ricercatori tra cui la mia attuale compagna e la situazione è migliorata. Dopo 10 anni all’estero quando torno a Romano so che è solo di passaggio, anche se lasciarla mi mette sempre un po’ di tristezza. Prima della pandemia riuscivo a tornare un paio di volte l’anno, poi per 18 mesi di fila non è stato possibile fino alle scorse vacanze natalizie».
La genetica dei tumori
Il settore di ricerca di Davide Berta è quello della biologia e della genetica dei tumori. Dice: «Mi piace seguire progetti che abbiano un grande impatto sulla salute delle persone. Nello specifico, lavoro sui fibromi uterini, che sono tumori benigni dell’utero. Ancora non esiste una terapia per curarli in maniera non invasiva e qualora provocassero sintomi troppo gravi l’unica soluzione è la rimozione chirurgica. I nostri studi hanno lo scopo di comprendere meglio come questi tumori si originano al fine di sviluppare una terapia non invasiva per curarli».
Le sue ricerche su «Nature»
Studi e ricerche che sono finiti nello scorso mese di agosto, sulle pagine della prestigiosa rivista scientifica internazionale «Nature». Questo traguardo per un ricercatore è come vincere la Coppa dei campioni per un calciatore, per fare un paragone. Ricercatore, ma anche romanziere con la pubblicazione di un libro che narra di un progetto di ingegneria genetica di dubbia moralità, con colpi di scena e un finale a sorpresa.
Il silenzio dell’Italia
Ma perché un giovane ricercatore italiano deve andare all’estero per poter fare i suoi studi e le sue ricerche? Risponde: «A prescindere da tutto, penso che un’esperienza all’estero sia fondamentale. Va comunque riconosciuto che le condizioni lavorative per un neolaureato sono decisamente migliori nel Nord Europa rispetto all’Italia. Terminato il dottorato mi sono candidato a diverse posizioni lavorative, compresa l’Italia. Ho ricevuto risposte, positive o negative, da quasi tutti gli interlocutori. Ma dall’Italia nessuno mi ha mai risposto. Penso che questo la dica lunga sulla considerazione data a un giovane che prova a farsi strada nel mondo del lavoro. Nella ricerca accademica in Italia le possibilità per i neo laureati sono limitate sia per motivi economici, specie quando ci sono i tagli nei finanziamenti, sia per le condizioni lavorative che creano malcontento e spingono i giovani a emigrare».
«A prescindere da tutto, penso che un’esperienza all’estero sia fondamentale. Va comunque riconosciuto che le condizioni lavorative per un neolaureato sono decisamente migliori nel Nord Europa rispetto all’Italia. Terminato il dottorato mi sono candidato a diverse posizioni lavorative, compresa l’Italia. Ho ricevuto risposte, positive o negative, da quasi tutti gli interlocutori. Ma dall’Italia nessuno mi ha mai risposto»
«Il mio futuro in Finlandia»
«Non escludo però di tornare in Italia in futuro se trovassi un’offerta di lavoro fuori dall’ambiente universitario, ma per ora mi sembra una possibilità remota – prosegue –. È probabile che il nostro futuro sia in Finlandia: la mia primogenita tra qualche mese inizierà la scuola e la seconda andrà all’asilo nido e nei prossimi mesi ci muoveremo per trovare casa». Durante la consegna della medaglia civica 2021 Città di Romano, il sindaco ha detto che Davide Berta gli ha fatto un po’ da consulente in amicizia durante la pandemia, specie nel periodo più buio, quando a Romano i morti si contavano a decine alla settimana.
Un blog scientifico
Alla fine del 2018, Berta ha fondato un blog www.trustinscience.com, per fare divulgazione scientifica con articoli che riguardano scoperte recenti e altro ancora. Alcuni articoli possono essere utilizzati come materiale didattico, altri hanno lo scopo di intrattenere il lettore. Con lo scoppio della pandemia, Davide Berta ha scritto anche sul Covid, evitando però messaggi ripetitivi e magari contradditori per i lettori. Commenta Davide Berta: «Uno dei problemi nella gestione della pandemia è stato legato alla disinformazione online, che ha esasperato la già drammatica situazione. Con i miei articoli ho cercato di dare risposte oneste alle domande più comuni, provando nel mio piccolo a fare ordine nell’infodemia che ci ha sommerso. Per questo mi hanno davvero fatto piacere le parole del sindaco, perché significa che sono riuscito nel mio intento. Sono felice di aver aiutato anche a distanza il mio paese».
In merito ha detto il sindaco di Romano: «Berta è stato per me anche un punto di riferimento scientifico durante la fase più acuta della pandemia – spiega Nicoli –. Con i suoi articoli spiegava lucidamente ciò che stava succedendo in mezzo al marasma in cui siamo finiti». E da Davide Berta un pensiero sul prossimo ritorno, anche se solo di passaggio, a Romano: «Vorrei evitare un’altra lunga assenza e per questo stiamo considerando di tornare tra qualche mese, magari prima dell’estate quando le restrizioni per viaggiare saranno state ridotte». E si spera anche con un rasserenamento della tensione creatasi tra la Finlandia e la confinante Russia, quest’ultima irritata da un possibile ingresso della prima nella Nato.
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