Bergamo senza confini / Valle Cavallina
Domenica 08 Dicembre 2024
A 25 anni manager per gli hotel di lusso della Mandarin, da Dubai a Madrid
LA STORIA. Giusy Longa, gli studi al liceo «Federici» di Trescore, poi lo Iulm a Milano e il primo anno negli Emirati Arabi. Ammessa al percorso esclusivo della catena di resort.
La musica è un linguaggio universale che racconta luoghi, storie, persone e culture rendendole tangibili attraverso le note e le emozioni. È una delle passioni più grandi di Giusy Longa, nata a Bergamo nel 1999 e cresciuta a Casazza, assieme al desiderio di esplorare il mondo. «Sono cresciuta con “I Piccoli Musici” di Casazza fin dalla tenera età ottenendo due diplomi: uno in solfeggio e linguaggio musicale e uno in violoncello. Tra le fila del coro non solo ho vissuto esperienze incredibili che porterò per sempre nel mio cuore, ma ho imparato il rispetto per gli altri, l’importanza del lavoro di squadra e l’umiltà, elementi chiave nel diventare la persona che sono oggi – racconta –. Sono poi entrata a fare parte di una band, I Babota, una via di fuga da tanti momenti no della mia vita. Entravo in studio e mi dimenticavo totalmente di tutto ciò che succedeva fuori: c’eravamo io, i ragazzi, i nostri strumenti e ciò che ne usciva».
Gli studi allo Iulm di Milano
Dalla dedizione alla musica Giusy ha imparato la volontà di mettersi in gioco per inseguire i suoi sogni. Fin da bambina risiedeva in lei l’idea che «da grande» avrebbe voluto fare un lavoro che le permettesse di viaggiare e di essere in contatto con persone da tutto il mondo. Così, dopo aver concluso il liceo linguistico «Federici» di Trescore Balneario, decide di iscriversi alla triennale in Turismo, Management & Territorio dell’università Iulm di Milano. «Mi sarebbe piaciuto fare l’Erasmus, ma purtroppo non ho potuto a causa del Covid-19 – racconta – così, durante il Master in International Tourism and Hospitality, sempre alla Iulm a Milano, ho deciso di coronare il mio desiderio di vivere all’estero scegliendo di svolgere a Dubai i sei mesi di stage obbligatorio previsti per la laurea».
L’esperienza di lavoro a Dubai
Giusy inizia dunque a lavorare al Mandarin Oriental Jumeira a Dubai, considerato uno tra i migliori hotel di lusso della città. «Al termine dei mesi di stage mi sono resa conto di quanto amassi ciò che stavo facendo e ho deciso così di prolungare l’esperienza per un periodo complessivo di un anno – commenta –. Dubai è una città meravigliosa, ha una cultura e delle abitudini completamente differenti dalle nostre, ma, nonostante ciò, mi ha fin da subito fatto sentire a casa. Non ricordo nulla di negativo del primo impatto con la città, è più avanzata di quanto si creda e non ci sono grandi problemi a viverci da donna europea poi, ovviamente, il rispetto della cultura sta nell’etica dell’individuo».
Manager in training al Mandarin
Nel marzo 2024 Giusy riceve notizia di essere stata ammessa al programma «Manager in Training» promosso dalla catena Mandarin, un percorso esclusivo accessibile solo dopo rigorose selezioni. «Parlare di questo programma mi riempie di orgoglio. Consiste in 18 mesi di formazione intensiva per ricoprire ruoli manageriali in vari dipartimenti. Oltre alla pratica lavorativa, si seguono corsi di alto livello, come quelli della Cornell University. Ogni partecipante ha un mentore e riceve una formazione personalizzata per rafforzare i propri punti di forza e affrontare le debolezze. È un’occasione unica per crescere rapidamente nella gerarchia degli hotel di lusso. Ora voglio dimostrare ogni giorno di meritare questa opportunità» afferma.
Il trasferimento di Giusy a Madrid
Giusy si trasferisce dunque a Madrid, in Spagna, per iniziare la sua avventura in questo programma. «Non vedevo l’ora di ricominciare un’altra volta da capo, Madrid è una città vivace, ricca d’arte e di attività da fare: ogni giorno c’è qualcosa di nuovo, non ci si può mai annoiare» sottolinea. Il distacco culturale è stato sicuramente meno impattante rispetto agli Emirati Arabi. «In Spagna le persone sono gentili e accoglienti, molto simili a noi italiani, ma si godono la vita con più leggerezza. Qui il martedì può diventare il tuo sabato, la città è viva 24 ore su 24» commenta. Queste esperienze hanno permesso a Giusy di sviluppare una straordinaria capacità di adattamento e problem solving, affinando inoltre il multilinguismo grazie all’uso quotidiano di tre lingue. «Non escludo di trascorrere ancora qualche anno in giro per il mondo, ma a lungo termine mi vedo in Italia o qui in Spagna. Non amo fare troppi piani, preferisco godermi il viaggio passo dopo passo prendendo la vita un po’ come viene».
Bergamo e il rapporto con la famiglia
«Certo, mi manca casa – spiega –: la mia famiglia è sempre stata il mio punto fermo, ma ci sentiamo ogni giorno in videochiamata. Anche se i pranzi domenicali non profumano di polenta, i sorrisi sono gli stessi e gli abbracci sono più forti quando si sa che non li si possono dare tutti i giorni. Mi mancano i miei amici, all’inizio mi sentivo in colpa per essermene andata, ma poi ho capito che le vere amicizie resistono alla distanza – spiega –. La mia casa più importante è dove c’è la mia famiglia, dove ci sono i miei ricordi e i miei amici, ma ho la fortuna di chiamare casa anche Milano, Dubai e ora Madrid – continua Giusy –. Bergamo è e sarà sempre una delle città preferite al mondo, uno dei miei sogni è poter promuovere il territorio dove sono cresciuta. Tutta la nostra provincia ha dei luoghi meravigliosi, con tanto potenziale che, per un motivo o un altro, non viene sfruttato a pieno. Bergamo è nel mio cuore, e ne parlo sempre con tanto orgoglio. Motivo per cui ho ospitato a Bergamo persone da varie parti del mondo, che sono rimaste così affascinate dal mio amore per la mia città natale da volerla visitare, e non sono mai rimaste deluse».
«Bergamo, una perla rara»
«Bergamo è una perla rara, lo sapevo quando ci vivevo e ne sono ora sempre più consapevole, rimane per me un posto pieno di magia, dove custodisco i miei ricordi più preziosi». A chiunque stia valutando l’idea di partire, Giusy consiglia di buttarsi, anche se compiere questo passo può spaventare. «Viaggiare apre la mente e ogni esperienza, anche breve, insegna qualcosa di nuovo. Il mondo è troppo bello per restare nello stesso posto tutta la vita: ci sono così tante persone che possono regalarci momenti indimenticabili, così tanti posti che possono lasciarci senza fiato, così tante emozioni che meritano di essere vissute».
«Certo, partire spaventa, ma ne vale sempre la pena – spiega Giusy _. E ricordatevi: ci sarà sempre qualcuno pronto ad accoglierti a braccia aperte al tuo ritorno» conclude Giusy, con la consapevolezza che le sue esperienze, da Bergamo a Madrid, l’hanno resa la persona che è oggi: curiosa, determinata e sempre pronta a scoprire cosa la vita le riserverà.
Bergamo senza confini
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