Zinaida si è difesa prima di morire
Venerdì l’addio alla mamma uccisa
I risultati dell’autopsia sul corpo della donna: fatale una coltellata. Sorella e cognato: «Il coltello l’ha portato il marito Maurizio».
Si è difesa, Zina. E lo ha fatto per il poco che ha potuto perché colta di fatto di sorpresa e aggredita dal marito, più robusto di lei e con in pugno un coltello a serramanico. L’autopsia eseguita mercoledì mattina sul corpo della trentaseienne Zinaida Solonari, di origine moldava, ma in Italia da 15 anni, uccisa sabato 5 ottobre a Cologno al Serio dal marito reo confesso Maurizio Quattrocchi, ha fatto rilevare alcune escoriazioni che potrebbero essere compatibili con un tentativo, seppure estremo, di difendersi dalla furia del marito. Che le ha sferrato – e anche qui sono arrivate dall’esame autoptico eseguito, su disposizione del pm titolare del caso, Letizia Ruggeri, all’obitorio dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo – quattro coltellate, di cui due a una gamba e altrettante alla gola. Di queste ultime, una è stata fatale per la trentaseienne madre di tre figlie, di 16, 12 e 8 anni, le ultime due avute durante il matrimonio con Quattrocchi e la prima da una precedente relazione (ma che il muratore quarantasettenne originario di Mazzarino, in Sicilia, aveva poi adottato, tanto che l’adolescente porta anche il suo cognome).
I funerali saranno infatti celebrati alle 10 nella chiesa parrocchiale. Alla cerimonia, officiata da un sacerdote di rito ortodosso (la religione professata da Zina), prenderanno parte anche i sacerdoti di Cologno: è stato proprio il parroco, monsignor Emilio Zanoli, a offrire alla famiglia la possibilità di celebrare le esequie nella parrocchiale. Inoltre domani a Cologno sarà proclamato il lutto cittadino, come deciso dal sindaco Chiara Drago. Il feretro sarà portato attorno alle 8,30 all’abitazione di via Bergamo dove Zina aveva vissuto con il marito e le tre figlie e dove, per un’ora, sarà allestita la camera ardente. Seguirà il corteo verso la chiesa.
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