Un anno di scuola all’estero
Con Intercultura è possibile
Giovedì a Treviolo e sabato a Treviglio due incontri per presentare opportunità e borse di studio.
Come può un periodo all’estero trascorso da adolescenti, diventare «una storia per tutta la vita»? Questa è la promessa dell’associazione Intercultura agli studenti che frequentano una scuola media superiore, nati tra il 1° luglio 1999 e il 31 agosto 2002 che vogliono accettare la sfida di andare oltre l’ovvio e trascorrere un periodo di studio e di vita in uno dei 65 Paesi di tutto il mondo dove propone i suoi programmi. Più di 2.000 i posti a disposizione, 1.400 dei quali coperti da una borsa di studio totale o parziale.
A rispondere a questa e alle tante domande saranno i volontari del Centro locale di Bergamo nel primo appuntamento previsto per giovedì 29 settembre alle 20,30, alla Biblioteca civica di Treviolo, in Viale Papa Giovanni XXIII, 34 e nel secondo appuntamento organizzato dai volontari di Treviglio, sabato 1° ottobre alle 15 in piazza Manara a Treviglio. Per maggiori informazioni sull’attività di giovedì 29 settembre è possibile contattare Cristina Aliprandi 338/7366580, per l’attività a Treviglio, contattare, Silvia Locatelli 340/3755209.
Nel frattempo, per chi vuole comprendere cosa significa abbracciare il progetto educativo di Intercultura e orientare la propria scelta, è online il nuovo sito dell’associazione. Basta un click del mouse e un mondo di testimonianze, di foto, di video è a disposizione per comprendere la portata che l’esperienza all’estero trascorsa con Intercultura ha avuto su migliaia di adolescenti: sul loro percorso scolastico e lavorativo, sulla loro crescita personale, sulla loro comprensione della diversità, sul motivo che li ha spinti a diventare loro stessi volontari per aiutare i nuovi studenti in concorso.
Sul sito, oltre alla descrizione delle varie destinazioni, è possibile anche avere tutte le informazioni sui costi e sula possibilità di concorrere a una delle oltre 1.400 borse di studio totali o parziali (nel 2015-2016 le borse assegnate sono state 1.511.). Circa la metà provengono dall’apposito fondo di Intercultura e sono già disponibili nel bando pubblicato online per consentire la partecipazione ai programmi degli studenti più meritevoli e bisognosi di sostegno economico (si va dalle borse totali che coprono il 100% della quota di partecipazione, a quelle parziali che coprono una percentuale variabile tra il 20% e il 60% della stessa). A queste se ne aggiungono le altre centinaia, tra borse di studio totali e contributi sponsorizzati, grazie alla collaborazione tra la Fondazione Intercultura e diverse aziende, banche, fondazioni ed enti locali.
L’elenco, già online con le prime Borse disponibili, viene continuamente aggiornato nei mesi di settembre e ottobre sul sito: sono finanziate da diverse realtà locali quali la Fondazione Banca Popolare di Bergamo che mette a disposizione 2 borse di studio per programmi annuali, riservate ai residenti nella provincia di Bergamo, con un reddito familiare non superiore a 65 mila euro. O la Fondazione Credito Bergamasco, che mette a disposizione una borsa di studio parziale, fino al tetto massimo disponibile di 3.000 euro, per un programma scolastico di durata da 2 mesi a un intero anno, riservata agli studenti meritevoli, poco abbienti e residenti nella provincia di Bergamo. Confartigianato Imprese Bergamo mette invece a disposizione una borsa di studio parziale fino al tetto massimo di 4.000 euro, per partecipare ad un programma scolastico internazionale di durata da 2 mesi a un intero anno, riservata a studenti meritevoli, figli di artigiani iscritti a Confartigianato Imprese Bergamo.
Per gli studenti che frequentano all’estero l’intero anno scolastico, la normativa scolastica italiana riconosce la possibilità di accedere alla classe successiva senza ripetere l’anno. Il ministero dell’Istruzione ha chiarito in una recente nota (843/2013) che le esperienze di studio all’estero sono «parte integrante dei percorsi di formazione e di istruzione» e che sono «valide per la riammissione nell’istituto di provenienza».
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