Treviglio sforna il «Pane del Miracolo», con ricetta d’epoca

Tradizione. La produzione è frutto di un lavoro di ricerca storica della Pro loco che ora si può acquistare in cinque panifici locali.

Lo hanno chiamato «Pane del Miracolo», facendo riferimento al Miracolo della Madonna delle lacrime datato 1522, perché simile a quello che a Treviglio si mangiava a inizio del XVI secolo, con una ricetta a base di farine di frumento, miglio, segale e avena. Dal 21 febbraio è in commercio in città dai cinque panettieri che hanno aderito all’iniziativa della Pro Loco e all’idea del suo vicepresidente Stefano Cerea, per un progetto di «rievocazione storico-gastronomica», iniziato con una ricerca alcuni mesi fa. A sostenere il progetto ci sono anche il Comune, il Distretto del commercio e la Parrocchia.

Ricerche d’archivio

Dopo aver consultato esperti e documenti d’archivio, la Pro Loco e i fornai cittadini sono arrivati alla formulazione di una ricetta della quale non esiste però un’esatta miscelazione di farine utilizzata all’epoca, perché la ricetta dipendeva in gran parte dall’andamento di mercati e raccolti. La produzione prevede l’utilizzo di farine provenienti da agricoltura biologica e macinate con una grana grossa. La ricetta contempla tre parti, variabili tra il 10% e il 15% in peso, di miglio bruno, avena e segale: si utilizza poi frumento integrale, oppure farina di tipo 1, e la lievitazione è data dall’utilizzo di lievito naturale o di pasta di riporto. Il sale, unica aggiunta rispetto al prodotto originale, è presente ma soltanto con una dose inferiore all’1,5% in peso.

Dove si trova

A produrre il «Pane del Miracolo» sono cinque panifici trevigliesi, che ora lo venderanno a 10 euro al chilo: Ferrandi, Antico Forno, La Primula, Testa e Mirella. Per il primo assaggio è stato scelto come abbinamento lo stracchino del caseificio Arrigoni di Pagazzano. Sulla crosta infarinata è disegnato il logo della Pro Loco di Treviglio: rappresenta le tre chiese originarie Pisgnano, Portoli e Cusarola.

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