
(Foto di Cesni)
IL VIAGGIO. Il nodo tra la rotatoria del casello A35 e quella a forma di «infinito» davanti all’ospedale: caos nelle ore di punta e per le scuole. In Provincia si pensa a nuove corsie per incanalare la tangenziale ovest di Caravaggio.
Bassa
La rotonda davanti al casello di Caravaggio della Brebemi dista un chilometro e 700 metri dalla nuova rotonda «dell’infinito» – perché dall’alto ricorda questo simbolo – davanti all’ospedale di Treviglio. Ma nelle ore di punta – la mattina tra le 8 e le 9 e il primo pomeriggio, per l’entrata e l’uscita delle scuole, e il tardo pomeriggio – per andare da una all’altra possono volerci anche fino a venti minuti.
In mezzo c’è il cavalcavia che oltrepassa l’A35 e, soprattutto nelle ore della giornata già indicate, si rischia di restarci sopra davvero tanto, se si considera che questo tratto dell’ex statale 11 Padana superiore è relativamente nuovo: venne infatti sistemato in concomitanza con l’apertura, undici anni fa, proprio dell’autostrada che attraversa la nostra pianura bergamasca. Tuttavia, complice forse l’incremento delle attività commerciali della zona, la presenza dello stesso casello autostradale, l’innesto della (pure relativamente nuova) tangenziale ovest di Caravaggio che porta dalla Rivoltana a Vidalengo finendo sempre nei pressi del casello, col passare degli anni la situazione del traffico è andata peggiorando.
Soprattutto per chi viaggia da Caravaggio verso Treviglio, ma anche nella direzione opposta, a seconda dei momenti. Fino a un anno fa, al posto della nuova rotatoria davanti all’ospedale di Treviglio, quello svincolo era regolato da un semaforo che andava ulteriormente a peggiorare la situazione del traffico. La nuova viabilità ha solo in parte risolto il problema, soprattutto in concomitanza con l’ingresso e l’uscita degli studenti dei diversi istituti superiori presenti nella zona (l’Itis Archimede, l’Isis Zenale e Butinone e il centro di formazione Abf): l’accesso carrale a queste scuole – frequentate in tutto da migliaia di studenti – avviene tramite una strada parallela alla Padana superiore, la via Greggia (che è a fondo chiuso e al termine della quale è stata di recente realizzata dal Comune anche una nuova e piccola rotatoria). Tuttavia gli autobus di linea – che sono il mezzo più utilizzato dagli alunni per andare e tornare da scuola – continuano a fermarsi proprio sulla statale, dove sono presenti le pensiline su entrambi i lati: ciò implica che i ragazzi che scendono dai bus che arrivano da Caravaggio, la mattina devono poi anche attraversare – in massa – la statale.
E, nel primo pomeriggio, devono fare lo stesso al contrario. Inizialmente si era ipotizzato che le fermate fossero spostate proprio su via Greggia, ma l’agenzia del Trasporto pubblico locale ha bocciato l’idea proprio perché la strada è a fondo chiuso e i tempi di manovra dei pullman diventerebbero troppo lunghi, nonostante la rotondina costruita in fondo alla strada anche per agevolare l’inversione degli autobus. Nel frattempo, chi percorre, a poche centinaia di metri, il cavalcavia in questi frangenti deve armarsi di pazienza e attendere anche fino a venti minuti. Se già l’uscita da Caravaggio verso Treviglio lungo l’ex statale 11 risulta complessa – soprattutto ieri che era giorno di mercato, con le bancarelle situate proprio accanto alla Padana superiore, nel parcheggio dello stadio – nell’imbuto ci si imbatte proprio oltre la rotatoria del casello, dove parte il cavalcavia. Stessa situazione, se non peggio, nella direzione di marcia opposta: giovedì pomeriggio la coda si presentava initerrotta dallo svincolo dell’ospedale fino alla rotatoria del casello.
Una problematica che ha ben presente anche la Provincia, tanto che di recente l’argomento è stato al centro di un incontro che ha visto al tavolo i sindaci di Treviglio e Caravaggio, Juri Imeri e Claudio Bolandrini, che sono anche consiglieri provinciali, assieme a Erik Molteni, consigliere di minoranza a Treviglio e anche lui consigliere provinciale, e a Mauro Bonomelli, delegato provinciale alla Viabilità. Dal vertice era emerso che la principale imputata per le code è proprio la rotatoria davanti al casello dell’A35, definita da Bolandrini «ormai sottodimensionata».
L’intenzione è di «canalizzare» il traffico della tangenziale Ovest di Caravaggio, realizzando delle corsie ad hoc che «scavalchino» la rotatoria. Restano da capire i tempi, annunciati dalle parti di via Tasso come «non lunghi». Nel frattempo si resta in coda. Qui sì, troppo a lungo.
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