Treviglio, aveva parte del sellino rotto
Trovata così la bici rubata in stazione
Grazie al pezzo rotto e mancante del sellino, che combaciava perfettamente, è stato identificato e denunciato un altro autore di furti di biciclette e l’acquirente della bicicletta rubata.
Continua l’operazione «Ciclica» relativa al fenomeno di furti di biciclette a Treviglio: obiettivo è identificare e denunciare gli autori dei tanti furti seriali di biciclette nei parcheggi delle stazioni ferroviarie «Centrale» e «Ovest» della cittadina della Bassa.
In particolare la polizia ha rinvenuto una bicicletta parcheggiata regolarmente in viale del Partigiano, di fronte al teatro dei Filodrammatici. Dopo aver atteso l’utilizzatore è stato identificato un senegalese 30enne richiedente asilo politico, che ha affermato di averla acquistata per 25 euro da un coetaneo connazionale, anche lui richiedente asilo.
«Spesse volte è difficile dimostrare la provenienza illecita delle biciclette rubate, in quanto solitamente uguali con altri centinaia di modelli identici - spiegano dal Commissariato di treviglio -. Fortunatamente però in questo caso non vi era nessun dubbio sulla provenienza furtiva della bicicletta in quanto il proprietario è riuscito a fornire alla polizia il pezzo rotto mancante del sellino, che custodiva a casa sua e che combaciava perfettamente con quello del veicolo sequestrato, dimostrando che era proprio la sua».
Dopo gli accertamenti rito, la bicicletta è stata sequestrata e restituita al legittimo proprietario mentre l’utilizzatore è stato denunciato per ricettazione e il venditore per furto: oltre a ciò i due sono anche stati segnalati all’Ufficio Immigrazione. «Dall’inizio dell’operazione sono state recuperate circa un centinaio di biciclette e denunciate 13 persone - continuano dalla Polizia di Treviglio -. Alcune recuperate a bordo dei treni, altre nelle vie di Treviglio».
Come noto al momento ancora non vi è l’obbligo di punzonare il numero di matricola sul telaio delle biciclette e la tenuta di un registro delle immatricolazioni; la cosa viene fatta solo da alcune rare ditte private che talvolta inseriscono anche un «chip» elettronico nel telaio: motivo per cui nelle indagini si crea spesso il problema di individuare le vittime a cui poter restituire le biciclette. Complice anche le denunce fatte in modo generico senza indicare la marca, il modello, colore od altri dettagli specifici: motivo per cui al Commissariato di Treviglio ancora sono depositate alcune biciclette che non hanno ritrovato il legittimo proprietario.
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