Torri di Zingonia, le tappe dei lavori
Un cantiere lungo 280 giorni
Si apre lunedì 25 marzo il cantiere per l’abbattimento delle Torri di Zingonia: il cronoprogramma e il futuro dell’area.
È racchiuso in 280 giorni di cantiere il futuro di Zingonia. Tanto dureranno – stando al cronoprogramma «vidimato» anche dal ministro dell’Interno Matteo Salvini – i lavori di abbattimento delle sei torri attorno alla fontana del «Missile», le tre Anna e le tre gemelle Athena. Il cantiere per l’abbattimento delle Torri di Zingonia si avvierà lunedì 25 marzo, alle 12, alla presenza dell’assessore regionale alle Politiche sociali, abitative e disabilità, Stefano Bolognini.
I primi cinque giorni del cantiere serviranno per circoscrivere l’area del cantiere, dopodiché ne seguiranno ulteriori 90 per le attività di bonifica. Come noto, la zona è costellata di rifiuti abbandonati – tra cui anche carcasse di automobili, oltre a mobilio ed elettrodomestici – ma i tecnici dovranno provvedere a smontare gli infissi rimasti e a rimuovere arbusti, amianto e – con delle enormi pinze – anche le parti metalliche delle torri. Per vedere le ruspe si dovranno attendere tre mesi: dunque i lavori veri e propri di demolizione scatteranno a fine giugno, inizio luglio. Per ciascuna torre serviranno due settimane per l’abbattimento. Al termine l’area sarà completamente spianata. Ma ormai dovrebbe essere – se il cronoprogramma sarà rispettato – il 2020: l’anno della svolta per Zingonia, con i nuovi progetti per un’area che, da ormai vent’anni, era in balia del degrado più totale.
Dopodiché l’area, di ben ventimila metri quadrati e dalla potenzialità tripla – 60 mila metri quadri – a livello edificatorio che cosa andrà a ospitare? Lo stesso Salvini, nella visita a Bergamo lunedì 11 marzo, ha anticipato qualche soluzione: in particolare tra le ipotesi c’è anche quella di una facoltà universitaria di Scienze infermieristiche. Complice forse la vicinanza del centro ambulatoriale di Habilita? In realtà la società spiega di essere interessata all’acquisizione dell’area attualmente occupata dalle torri e di proprietà dell’Aler, senza entrare nel merito dei progetti futuri. L’altra ipotesi, caldeggiata dall’amministrazione comunale di Ciserano, è quella della nascita, nell’area, anche di un «Its»: «Un istituto con corsi post diploma, sorta di lauree triennali legate comunque al mondo del lavoro – spiega il sindaco Enea Bagini a margine della conferenza stampa del ministro Salvini, in Prefettura a Bergamo, e del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica al quale lo stesso primo cittadino ha preso parte –: dunque un’opportunità importante per un territorio ricco di imprese com’è appunto l’area di Zingonia. Non solo. Diverse ditte che già operano da anni nella zona – aggiunge il sindaco Bagini – hanno confermato il loro interesse ad aprire o spostare i loro uffici, il loro quartier generale, in questo punto strategico lungo corso Europa. Una sorta di “front office” di accoglienza di queste realtà imprenditoriali locali, che potranno così svilupparsi sul territorio».
In realtà l’area di ventimila metri quadrati rappresenterà, una volta demolite le torri, un unico, enorme lotto che dovrà essere assegnato tramite un’asta pubblica. Tuttavia l’iter potrebbe essere preceduto dalle cosiddette «manifestazioni d’interesse» per comprendere davvero chi, al di là degli annunci, sarà interessato, in concreto, ad andare a insediare la propria attività dove ora sorgono le torri Anna e Athena. Sicuramente nessuno potrà costruire appartamenti e case: la destinazione d’uso dell’area è già stata modificata dal Comune, che l’ha trasformata in «servizi, terziario e grande distribuzione».
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