Sportello telefonico
per orientare i cittadini
I Comuni di Verdellino, Ciserano, Osio Sopra e Levate si prenderanno sempre più cura della salute dei cittadini.
Lo faranno puntando ancora di più sulla «Comunità delle salute», un progetto varato lo scorso maggio dopo la prima ondata di coronavirus per la volontà dei quattro Comuni e di importanti attori del terzo settore con l’obiettivo di «realizzare azioni e strategie sostenibili per prendersi cura della salute dei cittadini». Ora queste azioni, avviate con importanti realtà del Terzo settore come la Ong Emergency, la Fondazione Soleterre (specializzata nella promozione del benessere psico-fisico) e l’Unicef verranno potenziate grazie al contributo di 52 mila euro che la «Comunità delle salute» ha ottenuto dalla Regione partecipando insieme all’associazione Sguazzi onlus a un apposito bando. La presentazione ufficiale delle nuove iniziative è avvenuta ieri, durante una conferenza stampa aperta dall’assessore regionale ai Servizi alla Persona Stefano Bolognini. «State attivando reti e dando risposte a tante fragilità – ha detto –. Contiamo che le buone pratiche nate durante quest’anno funesto possano essere portate avanti anche in futuro».
Le tre nuove attività che verranno messe in campo saranno la promozione della salute della comunità attraverso una strategia di comunicazione rivolta soprattutto alla popolazione scolastica i cui comportamenti sono importanti per limitare o meno la diffusione del Covid: «In tutto ciò – ha spiegato il coordinatore della “Comunità delle salute” Andrea Ciocca – ci potrà dare un importante supporto Emergency, abituata a operare in contesti d’emergenza dove serve dare messaggi chiari ed efficaci». La seconda azione sarà l’istituzione di uno sportello telefonico, con anche possibilità di visite a domicilio, per monitorare in modo continuo i bisogni psico-economico-sociali delle persone più fragili. «Da un lato - ha detto ancora Ciocca - serve dare loro un orientamento chiaro su quali servizi rivolgersi: per noi, una persona che si recasse all’ospedale senza averne reale necessità, sarebbe una sconfitta. Dall’altro è necessario tenere sotto controllo possibili criticità».
La terza attività mira alla facilitazione all’accesso ai servizi digitali, contrastando la carenza di apparecchiature e competenze per giovani che devono fare ricorso alla didattica a distanza o anziani che, per motivi di salute, devono servirsi di strumenti digitali come lo Spid, il fascicolo sanitario o le ricette mediche elettroniche. «State dando prova di grande capacità organizzativa», ha commentato il referente del distretto Bergamo ovest Omar Rota.
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