Romano, per la Giornata della Terra 20 specie di alberi a dimora
L’INIZIATIVA. Nuova area verde in grado di tutelare la biodiversità del territorio messa a rischio da siccità e inquinamento.
È in programma sabato 22 aprile a Romano di Lombardia, in occasione della Giornata della Terra, un evento aperto al pubblico per piantare centinaia di alberi e dare così vita a una nuova area verde in grado di tutelare la biodiversità del territorio messa a rischio da siccità e inquinamento. Verranno messi a dimora alberi e arbusti di oltre 20 specie, tra cui querce, meli, ciliegi selvatici, prugnoli e noccioli, adottati da cittadini e aziende sull’apposito portale www.wownature.eu con lo scopo di contribuire a ripristinare habitat per numerose specie animali autoctone a rischio. La partenza è alle 10.30 presso il Centro Cicogne «Antico fosso bergamasco». L’evento verrà rimandato di 24 ore in caso di pioggia.
La giornata è organizzata da Etifor, spin-off dell’Università di Padova, e rientra nei progetti finanziati dal bando «BioClima» realizzato da Regione Lombardia con il sostegno di Fondazione Cariplo. L’iniziativa BioClima, mira a creare modelli di finanziamento pubblico-privato per catalizzare gli investimenti in progetti di conservazione della biodiversità e adattamento al cambiamento climatico nelle foreste e aree protette lombarde, contribuendo così a salvare 12 ecosistemi e 70 specie faunistiche.
«Il progetto del Parco del Serio – spiega Elisa Carturan di Etifor, B Corp impegnata nel campo della consulenza ambientale – prevede anche il recupero e la creazione di aree umide e stagni per gli anfibi, ovvero le specie più a rischio, tramite lo scavo e l’impermeabilizzazione dei letti con l’utilizzo di argilla. Questi nuovi boschetti, filari, siepi, pozze e stagni costituiscono infatti l’habitat ideale per specie endemiche da tutelare, come la rana di Lataste, e specie con popolazione scarsa, sporadica e instabile, come il Tritone crestato, anfibio carnivoro protetto dalla Direttiva Habitat della Commissione Europea che ha visto il proprio areale ridursi in modo drastico negli ultimi anni»
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