Romano, controllo al campo nomadi
Abusi edilizi, rifiuti e impianti non a norma
Sono alcune delle irregolarità riscontrate dalle Forze dell’ordine che la mattina di martedì 13 giugno sono intervenute nel campo nomadi alle porta di Romano di Lombardia.
Stamattina i Carabinieri della Compagnia di Treviglio, una ventina in tutto, insieme al personale della Polizia Locale del posto, i tecnici del Servizio Sanità Pubblica e Prevenzione dell’AST di Bergamo, personale dei VV.FF. del Comando Provinciale di Bergamo ed anche alcuni operatori dell’ufficio edilizia privata e del servizio elettrico nazionale, hanno eseguito un controllo interforze presso il campo nomadi attrezzato di Romano di Lombardia. Finalità dell’attività ispettiva svolta dai militari dell’Arma e dal “gruppo interforze” quella di verificare la regolarità nell’occupazione delle piazzole e delle unità abitative assegnate dal Comune ad alcune famiglie di sinti stanziali in tale area cittadina posta alla periferia di Romano di Lombardia. Tale sito, in particolare, esiste da anni ed è regolamentato da precise procedure amministrative locali.
Durante il controllo straordinario di natura amministrativo-sanitaria e di pubblica sicurezza, sono state trovate diverse irregolarità. Sono stati infatti individuati alcuni rifiuti speciali accatastati in maniera irregolare (pneumatici, materiale elettrico, etc.), l’allevamento improprio di animali da cortile, la realizzazione di alcune opere abusive (tettoie, manufatti in lamiera, etc.), la realizzazione di collegamenti elettrici ed al gas pericolosi e non conformi. Per tali ragioni verrà emessa da parte del Comune di Romano di Lombardia apposita ordinanza con prescrizioni per il ripristino dello stato dei luoghi a norma di Legge.
Inoltre, durante l’attività di controllo in questione, sono stati individuati alcuni veicoli sprovvisti di assicurazione obbligatoria, che per tale motivo venivano sequestrati amministrativamente e comminate le relative sanzioni pecuniarie. Alcuni degli occupanti del campo sinti verificato dai militari dell’Arma e dal “gruppo interforze” sono risultati già noti alle Forze dell’Ordine per precedenti di varia natura.
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