Rapina a mano armata e sequestro
Ricercato internazionale preso a Treviglio

Blitz in borghese dei Carabinieri di Treviglio per arrestare un ricercato internazionale: accusato di rapina a mano armata, violenze su minori e sequestro di persona.

Dovrà rispondere dei reati di associazione a delinquere, rapina a mano armata, sequestro di persona e violenza sessuale di gruppo per fatti risalenti al 2012: è stato catturato dai Carabinieri di Treviglio il ricercato internazionale liberato dopo il maxi blitz di Zingonia dello scorso 20 marzo 2018. È stata così eseguita un’ordinanza di custodia cautelare della Corte d’Appello di Brescia ai fini dell’estradizione verso il Marocco.

Venne arrestato lo scorso 20 marzo 2018 dopo uno dei tanti maxi blitz dei militari della Compagnia Carabinieri di Treviglio, guidati dal maggiore Davide Onofrio Papasodaro nell’area sensibile di Zingonia, in quanto latitante internazionale poiché colpito da provvedimento d’arresto emesso dalla Corte d’Appello di Fes (Marocco) per i reati di associazione per delinquere, violenza sessuale di gruppo nei confronti di tre donne, di cui due minorenni, rapina a mano armata e sequestro di persona, per fatti commessi nel maggio 2012 in Marocco.

Dopo quell’arresto, però, nell’aprile scorso, non essendo pervenuta in tempo la documentazione estradizionale da parte delle autorità del Marocco, il magrebino era stato rimesso inevitabilmente in libertà. Lo straniero, nel frattempo, sposato con una cittadina italiana e che aveva in corso una domanda di regolarizzazione davanti alla Questura di Bergamo, non aveva lasciato l’Italia e neanche la Bergamasca. Difatti, l’uomo era andato a vivere a Treviglio con la moglie. Gli investigatori del Nucleo operativo della Compagnia di Treviglio non l’avevano comunque perso di vista, continuando difatti a monitorarlo, mantenendo nel frattempo anche uno stretto contatto con l’Interpol, il Servizio di Polizia di Cooperazione Internazionale, in attesa di sviluppi giudiziari.

Nella giornata di giovedì 13 dicembre quindi la svolta con l’esecuzione dell’ordinanza della Corte d’Appello di Brescia applicativa della custodia cautelare in carcere ai fini dell’esecuzione del decreto di estradizione verso il Marocco emessa nei suoi confronti dal Ministro della Giustizia nei giorni scorsi, il tutto in relazione al mandato d’arresto internazionale del febbraio 2018 della Corte d’Appello di Fes (Marocco), per cui già c’era stato in precedenza l’arresto provvisorio dei militari dell’Arma della Bassa Bergamasca.

Appostatisi sotto casa, quando il 37enne marocchino, è uscito, i Carabinieri in borghese e in divisa l’hanno ammanettato e così tradotto in carcere a Bergamo, in attesa del suo definitivo rimpatrio in Marocco, dove sconterà la relativa pena per i gravi reati commessi nel 2012 in concorso con altri connazionali.

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