Preso spacciatore seriale a Cividate
Tra i suoi clienti giovanissimi italiani
Operazione antidroga: arrestato dai Carabinieri di Treviglio dopo mesi di indagini. Gestiva il traffico su hashish e cocaina «su piazza». Tra i clienti solo giovanissimi italiani.
Nella serata di venerdì 23 marzo i Carabinieri della Compagnia di Treviglio hanno catturato e così eseguito un’ordinanza di custodia cautelare applicativa del carcere nei confronti di un marocchino 36enne domiciliato a Cividate al Piano. Lo straniero, già noto alle Forze dell’Ordine, da anni aveva tessuto una fitta rete di spaccio di sostanze stupefacenti nella zona della Bassa Bergamasca, avendo come base operativa il Comune di Cividate al Piano.
Negli ultimi mesi, però, gli investigatori dell’Arma lo hanno arrestato e portato in carcere a Bergamo su provvedimento gip del Tribunale di Bergamo, Marina Cavalleri. Le indagini sviluppate dai Carabinieri della Stazione di Martinengo, coordinate dal pm Davide Palmieri, hanno così permesso di fare luce su un ampio sistema criminale di spaccio rivolto per lo più a giovani e giovanissimi della Bergamasca ma non solo.
Ogni dose di cocaina, mezzo grammo circa, costava 50 euro, per l’hashish, invece, la cifra scendeva anche a 5 euro al grammo. Almeno dal 2013, come accertato con le indagini, clienti soltanto italiani «fidelizzati» acquistavano dall’extracomunitario; si parla di centinaia e centinaia di cessioni, per un vertiginoso giro d’affari di diverse decine di migliaia di euro. Fu a dicembre, durante una mirata attività antidroga dei Carabinieri, che lo straniero venne fermato a bordo di un’utilitaria e trovato difatti in possesso di 3 dosi di cocaina riscontrate poi avere – con i conseguenti accertamenti tossicologici – un principio attivo superiore all’80%.
Gli incontri con gli acquirenti si stabilivano o al telefono oppure direttamente di persona, il tutto per lo più in zone isolate del Comune di Cividate al Piano. A volte, però, le cessioni di droga avveniva addirittura in pieno giorno, quasi a voler dimostrare una sorta di impunità da parte del marocchino. Da qui lo sviluppo investigativo dei militari dell’Arma e la ricostruzione del radicato «sistema» di spaccio radicatosi nel Comune di Cividale al Piano. Dopo l’informativa dei militari dell’Arma, l’A.G. di Bergamo ha quindi emesso un provvedimento restrittivo e così ieri sera il 36enne è stato portato nel carcere di Bergamo. Nei prossimi giorni verrà sottoposto ad interrogatorio di garanzia da parte del gip del Tribunale di Bergamo.
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