Cronaca / Val Calepio e Sebino
Martedì 15 Gennaio 2019
«Postamat» in arrivo in 23 piccoli Comuni
Partono i sopralluoghi in Bergamasca
Sportelli digitali nei centri sotto i 5 mila abitanti che non hanno l’Ufficio postale, dalle valli alla Bassa. Serviranno per prelievi di contanti, bollette e altri servizi.
Nuovi sportelli automatici Postamat in arrivo nei piccoli Comuni bergamaschi dove non è presente un Ufficio postale. Con queste «colonnine» di ultima generazione i cittadini potranno prelevare contanti o accedere ad altri servizi, come il pagamento delle bollette. Poste Italiane ieri ha confermato che in provincia di Bergamo i piccoli paesi interessati dalla novità saranno 23 – soprattutto nelle valli, ma anche nella Bassa – mentre in Lombardia saranno 106, su un totale di 253 a livello nazionale.
Nel dettaglio, i nuovi sportelli arriveranno ad Adrara San Rocco, Aviatico, Azzone, Bedulita, Berzo San Fermo, Blello, Brumano, Cassiglio, Costa Serina, Cornalba, Cusio, Fara Olivana con Sola, Fino del Monte, Fuipiano Valle Imagna, Isso, Luzzana, Monasterolo del Castello, Oltressenda Alta, Onore, Parzanica, Piazzolo, Valgoglio, Vigano San Martino. Sono già stati avviati i primi contatti con le Amministrazioni comunali e, a partire da questa settimana, saranno effettuati i sopralluoghi per trovare gli spazi più idonei a ospitare i nuovi apparecchi. Poste Italiane punta a completare il piano di installazioni entro il 2019. Una volta attivati i nuovi sportelli, i cittadini potranno prelevare contanti con la propria tessera BancoPosta (ma il prelievo è disponibile anche per chi ha il conto corrente in altri istituti) e usufruire di altri servizi digitali come la ricarica della propria Postepay o il pagamento delle bollette.
Con questa operazione iniziano a concretizzarsi sul territorio gli impegni presi dall’amministratore delegato di Poste Italiane, Matteo Del Fante, che a fine novembre aveva riunito a Roma oltre tremila sindaci da tutta Italia per «avviare un nuovo dialogo» con loro e presentare le azioni che la società intende adottare per rafforzare la rete dei servizi. Con un’attenzione particolare ai centri con meno di cinquemila abitanti, dove negli scorsi anni era cresciuta la preoccupazione per i possibili tagli ai servizi, poi annullati.
Dieci gli impegni assunti da Poste Italiane verso i piccoli Comuni in quella riunione: nessuna chiusura di uffici postali nei Comuni sotto i 5.000 abitanti; creazione di un ufficio centrale dedicato alle esigenze dei piccoli Comuni; installazione di nuovi sportelli Atm; fornitura di servizi nella rete dei tabaccai e a domicilio tramite i portalettere nei 253 Comuni non serviti da un Ufficio postale; servizio Poste wi-fi gratuito in tutti gli Uffici Postali dei piccoli Comuni; servizio di Tesoreria in collaborazione con Cdp; nuovi investimenti per rafforzare la sicurezza dentro e fuori gli Uffici postali; abbattimento delle barriere architettoniche negli Uffici postali di oltre 1000 Comuni; progetti immobiliari di solidarietà sociale; potenziamento delle risorse degli Uffici postali nei Comuni turistici.
«L’incontro con i sindaci d’Italia – aveva evidenziato Del Fante – riafferma l’importanza strategica della presenza capillare di Poste Italiane sul territorio, con l’obiettivo di renderla ancora più efficace grazie alla collaborazione con le istituzioni e gli amministratori locali. Abbiamo pensato questa giornata per parlare direttamente ai sindaci e condividere con loro ciò che Poste Italiane realizzerà concretamente nei piccoli Comuni, con interventi tangibili che incideranno positivamente sui servizi al cittadino e con iniziative pensate per i territori, puntando su una efficienza crescente dei nostri 12824 Uffici postali e dei nostri spazi digitali, ai quali ogni giorno accedono oltre 3 milioni di persone».
L’incontro si era svolto alla presenza del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, del ministro dell’Interno e vicepremier, Matteo Salvini, del ministro per la Pubblica amministrazione, Giulia Bongiorno, e del viceministro dell’Economia e delle Finanze, Laura Castelli, promosso in collaborazione con Anci e Uncem. Con gli amministratori di oltre tremila comuni c’erano anche oltre 100 fra parlamentari e autorità.
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